CRONACA

La denuncia del Cudas: «Salute e prevenzione, l’assurdo silenzio dell’ASL»

Il Comitato per il diritto alla salute aveva in programma un incontro per la giornata della Donna ma non ha ricevuto risposta dall’azienda sanitaria locale

Un incontro pubblico per dare spazio all’informazione ed alla prevenzione sulla salute delle donne con un focus sulla questione del Punto Nascita e del futuro dell’Ostetricia Ginecologia dell’ospedale “Rizzoli”. Questo ciò che avrebbero voluto organizzare i volontari del Cudas- comitato per il diritto alla salute – di Ischia. Alla richiesta avanzata, però, l’Asl Napoli 2 ha risposto con il silenzio. “Purtroppo – fanno sapere dal Cudas – quell’appuntamento a cui tenevamo e nel quale contavamo di lasciare microfoni e visibilità agli operatori del “Rizzoli”, per valorizzare il loro lavoro e le opportunità che vi sono sull’isola, non abbiamo potuto concretizzarlo perché i vertici dell’ospedale hanno ritenuto di non doverci dare neppure una risposta di cortesia alla richiesta di collaborazione che avevamo avanzato”.

 Nelle priorità del Comitato c’è la preoccupazione legata alla possibile chiusura del punto nascita dell’ospedale Rizzoli. Dal 2020, infatti, non si potrà più nascere sull’isola di Ischia. Il piano triennale 2019-2021 di sviluppo e riqualificazione della sanità campana, il programma con cui la Regione definisce il percorso per uscire dal commissariamento e tomare alla gestione ordinaria, ha previsto la proroga per un solo anno per il punto nascita presso l’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno. Nel nuovo piano della sanità regionale, infatti, sono previsti i mantenimenti dei soli punti nascita con almeno mille parti l’anno. Alcune eccezioni vengono effettuate per quei punti nascita che raggiungono la soglia dei 500. All’Ospedale Rizzoli, invece, nel 2016 e nel 2017 sono nati solo poco più di 330 bambini l’anno. Per l’anno in corso, quindi, il punto nascita dell’Ospedale Rizzoli è salvo. Ma che cosa succederà dal prossimo anno? Al momento ancora non è dato saperlo. Ci potremmo ritrovare dinanzi a partorienti che rischiano di dare alla luce i loro bambini su un elicottero o su un aliscafo mentre si dirigono verso la terraferma. Una situazione paradossale per la quale le Istituzioni isolane devono mobilitarsi già ora prima della scadenza della proroga. E questa è la preoccupazione anche del Comitato per il diritto alla salute. Prima il silenzio dei vertici dell’Asl e del Rizzoli sulla manifestazione da organizzare nella giornata della donna. Nel contempo, però, i primari dell’Ostetricia-Ginecologia e della Pediatria hanno deciso di promuovere insieme un corso di preparazione al parto e alla cura dei neonati rivolto alle isolane in dolce attesa.

“Ottima idea e ottima iniziativa, che ci trova pienamente convinti non solo della sua appropriatezza, ma soprattutto della sua opportunità in una fase decisiva per creare le condizioni per la salvaguardia del Punto Nascita in pericolo”, hanno detto dal Comitato per i quali l’interesse supremo è la difesa del diritto alla salute. “Per quanto ci riguarda – continuano – confermiamo pubblicamente la nostra piena disponibilità a sostenere questo progetto e a dare il nostro contributo per la sua condivisione e divulgazione tra la popolazione isolana. Ovviamente, non appena saranno disponibili indicazioni precise sulle modalità di partecipazione come sull’inizio, la durata e gli orari del corso, che evidentemente non è stato ancora definito in tutti i suoi aspetti”. E concludono: “Come Cudas, comunque, contiamo di promuovere e attivare nei prossimi nove mesi anche altre iniziative e occasioni di scambio e di confronto sulla salute delle donne e sul Punto Nascita isolano. Perché, per raggiungere l’obiettivo (difficile) della sua conferma, sono necessari l’impegno, la volontà e la mobilitazione di tutti gli isolani da qui alla fine dell’anno. Quando dovremo scongiurare con la massima determinazione la sciagurata ipotesi di perdita del Punto Nascita e gli effetti devastanti che questo avrebbe a cascata sul funzionamento dell’Ostetricia Ginecologia, sul Nido e dunque la Pediatria e, più in generale, sull’intero nosocomio isolano”. 

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