POLITICAPRIMO PIANO

STATEVE BUONO

Annalisa Iaccarino saluta il gruppo di minoranza “Per Casamicciola” e si dichiara indipendente. Si chiude così il suicidio perfetto di Silvitelli & co. con l’ex sindaco che dapprima ha contribuito alla sua elezione e poi l’ha nominata capogruppo. Decisivo il silenzio “imbarazzante” dei suoi colleghi e la volontà di continuare a incidere sul processo di ricostruzione. E adesso…

Adesso il suicidio perfetto può dirsi finalmente compiuto. Mancava l’ultimo atto, quella che in gergo viene definita ciliegina sulla torta e nella tarda serata di mercoledì è arrivata pure quella (anche se la notizia circolava ormai da diversi giorni e si attendevano solo i crismi dell’ufficialità). La consigliera comunale di minoranza Annalisa Iaccarino lascia definitivamente il gruppo di minoranza “Per Casamicciola” (che alle elezioni amministrative dello scorso 14 e 15 maggio aveva candidato a sindaco Giuseppe Silvitelli, uscito sconfitto alle urne da Giosi Ferrandino) e decide di dichiararsi indipendente. Per la serie tanti saluti allo stesso Silvitelli, all’ex sindaco Giovan Battista Castagna ed all’altro consigliere Stani Senese. 

Prima di ripercorrere le tappe che hanno caratterizzato questa vicenda è bene partire dall’inizio ossia dalla nota che la Iaccarino ha scritto rivolgendosi ai suoi compaesani e che recita testualmente: “Carissimi Casamicciolesi, conoscete molto bene le motivazioni che mi hanno spinta a candidarmi nelle ultime elezioni tra le fila del gruppo ‘Per Casamicciola’: mettere al servizio del Paese la mia esperienza maturata in tanti anni di battaglie combattute in prima linea per sostenere, ad ogni livello, la realizzazione della NOSTRA ricostruzione. Mettendoci come sempre la faccia e combattendo fianco a fianco con ognuno di voi. La stessa lealtà che ho sempre dimostrato nei confronti degli elettori che hanno creduto e che credono in me, dei compagni di lista, di me stessa, mi impone adesso di renderVi noto del progressivo esaurimento dell’energia necessaria per portare avanti l’esperienza politica in questo gruppo. I punti di vista, sempre più divergenti su come proseguire questa battaglia a tutela del nostro Paese, prevalgono ora sulle cose che ci hanno unito. Non ho nulla da rimproverare ai singoli colleghi, che ringrazio a uno a uno per l’esperienza condivisa insieme, ma sempre di più nelle ultime settimane ho visto affievolirsi quell’unità di intenti, alla base dell’intera iniziativa, che ora mi sembra totalmente irrecuperabile. Proseguirò, quindi, il mio impegno politico da indipendente, ben consapevole che la cosa più importante è orientare la bussola verso le priorità e il bene del paese: obiettivo che viene prima di ogni altra istanza. Continuerò nella LOTTA per la ricostruzione. Andrò avanti così, con la stessa grinta ed intensità che mi contraddistinguono, mettendo tutta la mia energia al servizio della nostra comunità, come sempre e più di sempre. Perché, come ho detto dal primo consiglio comunale, non esistono consiglieri di maggioranza o di minoranza, ma esistono consiglieri eletti dalla popolazione e come tali abbracciano il dovere di sacrificio, di lavoro, di buon senso messo sempre al servizio del Territorio”.

Fin qui le parole della Iaccarino, che in fondo col gruppo “Per Casamicciola” ha sempre avuto poche affinità, e che verosimilmente – come sottolineato più volte da queste colonne – non ha gradito l’assordante silenzio dei suoi colleghi di minoranza che dal giorno dopo del risultato elettorale si sono esibiti in un silenzio assoluto e ininterrotto che definire soltanto imbarazzante vuole essere un atto caritatevole. Evidentemente Annalisa ha compreso che i suoi (ormai ex) compagni d’avventura stessero abbottonati nella speranza di non veder lesi loro interessi e raccogliere magari prima o poi qualche “mollichella di formaggio” e che dunque non potessero essere affini ad uno spirito libero, battagliero e spesso incontrollato e ingovernabile come quello della Iaccarino. Che, tra l’altro, avrebbe preso la sua decisione anche spinta da altre motivazioni. Annalisa ha sempre avuto parole di stima ed elogio verso l’operato del commissario straordinario Giovanni Legnini e non ha gradito le manovre a più riprese messe in atto dai suoi colleghi di minoranza (facendo leva anche su autorevoli esponenti del centro destra nazionale) per cercare di far “cacciare” l’onorevole sostituendolo con un soggetto più vicino alla propria area politica di appartenenza. Una serie di strategie, tra l’altro, messe in atto senza che la Iaccarino ne sapesse nulla e questo non ha fatto che trasformare in nero un umore che già era sul grigio scuro andante.

Nell’attesa di capire se la consigliera proseguirà il percorso da “battitore libero” o magari – animata dalla sua volontà di proseguire il cammino della ricostruzione si avvicinerà all’attuale maggioranza – non possiamo che riprendere da dove abbiamo cominciato e cioè da quello che abbiamo definito suicidio perfetto. Nella lista “Per Casamicciola” la Iaccarino è stata dapprima candidata, poi anche eletta in consiglio comunale perché la leggenda narra che nelle ultime 48 ore Peppe Silvitelli abbia spinto per farla votare dai suoi grandi elettori favorendone l’ingresso in consiglio comunale. Poi l’ultima chicca di una visione della politica oltremodo “lungimirante”, quella cioè di nominare la Iaccarino capogruppo. Una serie di capolavori che non si trovano nemmeno in una galleria d’arte di fama mondiale. Il capogruppo, notoriamente, dovrebbe portare avanti le istanze del gruppo che istanze non ne ha mai presentate né voluto presentare. A quel punto dire pronunciare il fatidico “arrivederci e grazie” era una conseguenza fin troppo logica. L’ultimo di una serie di errori da matita rossa che segna forse il definitivo epilogo su un progetto politico che già dal 16 maggio aveva lasciato chiaramente intendere di non avere più nulla da dire. E da dare. Semmai, perdonateci la malizia, da elemosinare. La Iaccarino, evidentemente, ha preferito svoltare prima che fosse troppo tardi.

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