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La Di Scala per la commissione antimafia è ‘impresentabile’

Polemiche per la diffusione dei nomi dei nove candidati alle elezioni regionali alla vigilia del voto di domenica e lunedì

C’è anche l’ischitana Maria Grazia di Scala tra i nove ‘impresentabili’ candidati nelle liste per il voto regionale in Campania. In cinque sono in liste che appoggiano Vincenzo De Luca, quattro invece in quelle per Stefano Caldoro. Lo rivela Nicola Morra, presidente della commissione Antimafia. Per la legge Severino risulta ‘impresentabile’ Carlo Iannace (lista per De Luca presidente), condannato nel 2016 a 6 anni, oltre a una interdizione ai pubblici uffici per 5 anni, per peculato, truffa e falso. Sono otto i candidati non conformi al codice di autoregolamentazione in quanto rinviati a giudizio. Si tratta di Sabino Basso (Campania Libera per De Luca presidente), imputato di riciclaggio. Orsola De Stefano (Lega per Stefano Caldoro), imputata di concussione. Maria Grazia Di Scale (Forza Italia Berlusconi con Caldoro), imputata per concussione. Aureliano Iovine (Liberal-Democratici Campania Popolare per De Luca), imputato per plurimi reati tra cui associazione a delinquere a stampo mafioso. Michele Langella (Campania in Europa per De Luca), imputato di riciclaggio. Monica Paolino (Forza Italia Berlusconi con Caldoro), imputata di scambio elettorale politico-mafioso. Francesco Plaitano (Partito repubblicano italiano per De Luca), già segnalato nel 2015 dall’Antimafia, condannato per estorsione. Francesco Silvestro (Fi Berlusconi con Caldoro), imputato di concussione. Sono stati 15 i candidati segnalati. Non sono stati presi in considerazione carichi pendenti o sentenze per reati diversi da quelli previsti dal codice di autoregolamentazione o dalla legge Severino. Sono, invece, sei i soggetti non rientrano nel codice di autoregolamentazione in quanto o non rinviati a giudizio, o assolti, o non destinatari di misure di prevenzione quali proposti o terzi intestatari.

Anche questa volta, come cinque anni fa, la lista degli ‘impresentabili’ arriva alla vigilia del voto. È la tempistica di questa operazione che lascia perplessi. Le liste elettorali dei candidati sono state presentate il 22 agosto, ovvero un mese fa. Non si capisce come mai la lista di proscrizione degli ‘impresentabili’ sia resa pubblica a distanza di poco più di 48ore dall’apertura delle urne. A questo punto i nomi potevano anche essere resi noti dopo la chiusura dei seggi, per non influenzare il giudizio degli elettori. Al tempo di Tangentopoli, ad esempio, le procure aspettavano i risultati elettorali prima di emettere o pubblicizzare gli avvisi di garanzia. E così a due giorni da voto la Commissione Antimafia, anche e soprattutto in nome della sacralità del suo operato, ben avrebbe fatto ad evitare le inevitabili polemiche dell’impresentabilità a orologeria. Proprio per evitare il sospetto che dietro le liste nere ci sia anche una precisa volontà politica.

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