CRONACA

MOLTO FREDDO, MOLTO SECCO CON LIME

La terra promessa e la crescita bloccata dei frutti

di Lisa Divina

C’è un aspetto di questa piccola isola che spesso viene trascurato: il suo piano di semina. Un piano che sembra seguire una filosofia molto particolare, a volte aliena, quella del “chi non semina non raccoglie”. Sì, perché se c’è una cosa che caratterizza l’isola di Ischia è la sua capacità di seminare promesse, di alimentare speranze nel cuore dei suoi abitanti e dei turisti. Contadini che fanno promesse ovvie di un futuro migliore, di miglioramenti sociali, di crescita economica ma a cui non segue nessun fatto. Spesso questi “faremo”, “vedremo”, “risolveremo” restano lettera morta, come alberi che non danno frutti. Prendiamo ad esempio la promozione degli alberghi per le vacanze di Natale. Un’iniziativa lodevole, senza dubbio. Se ci fosse, naturalmente. Tuttavia, ci si domanda: come è possibile promuovere le vacanze di Natale quando l’isola stessa non viene messa in sicurezza dopo le promesse fatte subito dopo la frana del 2022? Non sarebbe più logico e sensato concentrarsi prima su questioni fondamentali come la manutenzione delle strutture, la sicurezza delle vie e la tutela dell’ambiente come del territorio? Ecco, forse l’ironia di questa situazione sta proprio qui.

Mentre si promuovono a gran voce le meraviglie dell’isola, ci si dimentica di porre l’attenzione su ciò che davvero conta, tanto basta la “promessa”. È come se si stesse cercando di vendere un prodotto senza prestare la giusta cura alla sua qualità. E, intendiamoci bene, non è solo una questione di sicurezza. Il piano sociale ischitano sembra soffrire di una sorta di amnesia collettiva in ogni settore che compensa accogliendo le parole al vento che sembrano bastare. Si parla di crescita economica, di sviluppo turistico, ma ci si dimentica, guarda caso, di investire nelle persone, nella formazione, nella creazione di opportunità lavorative. In altre parole, si semina poco e si raccoglie ancora meno nella speranza che tanto i turisti arriveranno lo stesso. Ma forse è proprio questa contraddizione che rende l’isola d’Ischia affascinante e primitiva, in grado di sorvolare sulla parola data a sé stessa. Come una vecchia zia eccentrica che con le sue stranezze e i suoi difetti riesce comunque a conquistarti il cuore. Una zia che non ha niente a che vedere con Mary Poppins ma ti ospita nella sua casa un po’ disordinata e ti fa sentire parte della famiglia. Quindi, cari visitatori e abitanti di Ischia, non lasciatevi ingannare dalle promesse vuote e contraddittorie. Godetevi le bellezze dell’isola, immergetevi nelle sue acque termali, ammirate i panorami che levano il respiro e intanto chi se ne frega della sicurezza del territorio, chi se ne importa delle persone e di creare benessere e, soprattutto, chi se ne frega delle promesse. Chi se ne frega dei politici che restano in silenzio e quelli che le promesse le hanno fatte ma le hanno riposte su pile di scartoffie che nessuno andrà a riprendere. Se qualcuno vi dirà “chi non semina non raccoglie”, rispondete con un sorriso ironico e irridente, tanto, come si dice, “campa cavallo…”!

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