CRONACAPRIMO PIANO

Arrestata a Ischia, preferisce il carcere alla mamma

La singolare vicenda che ha visto protagonista una 23enne puteolana fermata allo sbarco al porto di Casamicciola e trovata in possesso di 1 chilo di hashish. Nei suoi confronti era stata disposta la reclusione tra le mura domestiche in attesa della direttissima ma lei ha preferito la casa circondariale di Pozzuoli per evitare la convivenza con la madre

E’ successo ad Ischia e Pozzuoli e i carabinieri hanno dovuto far fronte anche a problemi di natura familiare. Inizia tutto sull’isola verde e i carabinieri della locale compagnia sono impegnati in un servizio straordinario di controllo del territorio. Saranno diverse le persone identificate e i veicoli controllati – specie nella zona degli sbarchi dei traghetti dei porti commerciali – con persone che sono state denunciate. A Forio, ad esempio, i carabinieri del nucleo radiomobile hanno denunciato un 17enne sorpreso a bordo di una e-bike denunciata rubata la notte precedente a Lacco Ameno. Denunciato anche un centauro 47enne trovato positivo all’alcol test con un tasso alcolemico pari a 2,23 g/l.

Ma torniamo agli arresti. Siamo nel porto di Casamicciola Terme e i militari del nucleo radiomobile fermano una 23enne di Pozzuoli. La ragazza è incensurata e dice di essere sull’isola per svago ma il suo atteggiamento e le sue risposte non convincono i carabinieri. Perquisita, viene trovata in possesso di 10 panetti di hashish per un peso complessivo di 1 chilo. La droga era nella borsa a tracolla. Il tempo della stesura degli atti e di informare l’Autorità giudiziaria e la ragazza viene trasferita nella sua abitazione flegrea in attesa del processo. A Pozzuoli però, i carabinieri della locale compagnia decidono di perquisire quell’appartamento perché al suo interno, oltre alla madre, c’è anche un’altra persona ed è nota alle forze dell’ordine. Si tratta del 20enne Antonio Orselli* e sta scontando la misura degli arresti domiciliari. In casa viene rinvenuta e sequestrata una pistola semiautomatica “Beretta” calibro 7,65. L’arma, che sarà sottoposta agli accertamenti balistici per verificare un suo eventuale utilizzo in fatti di sangue o altri delitti, era nascosta nella macchina del caffè a cialde nel vano dove “normalmente” si mette la bottiglia con l’acqua. L’arrestato è in carcere.

La donna aspetterà così il rito ristretta nelle camere di sicurezza, in carcere finisce anche il fratello a seguito di una perquisizione domiciliare: era in possesso di una Beretta calibro 7.65

La vicenda sembra essersi conclusa ma non passa molto tempo che i carabinieri della stazione  – arrivata sera – sentono suonare il citofono della caserma. Alla porta la ragazza 23enne che con la consapevolezza di essere evasa chiede “aiuto” ai carabinieri. “Io con mamma non ci posso proprio stare, non andiamo d’accordo. Portatemi in carcere!”. I Carabinieri, informata l’autorità giudiziaria delle incompatibilità caratteriali tra madre e figlia, terranno la donna nelle camere di sicurezza fino al giorno del processo.

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