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Il galateo in famiglia, le regole per saper vivere

La famiglia sta perdendo autorevolezza e ad essere contestata non è solo l’autorità dei genitori ma anche quella di chi insegna, degli esperti o di chi è informato

Le regole del galateo coprono tutti gli aspetti del vivere comune: e se alcune possono essere osservate solo durante eventi più formali, come ricevimenti o matrimoni, altre sono considerate fondamentali e da seguire quotidianamente.

Il periodo storico in cui stiamo vivendo è caratterizzato da profondi cambiamenti socio-culturali, da un sempre più innovativo e veloce sviluppo tecnologico e da condizioni di vita maggiormente frenetiche e stressanti. Queste trasformazioni epocali hanno un’inevitabile effetto sulla famiglia, sul rapporto uomo/donna, sulla funzione materna e paterna ma anche sul rapporto tra genitori e figli.

Dal punto di vista dell’educazione, ci troviamo di fronte ad una vera e propria crisi culturale, un vuoto che si esprime con il rifiuto di trasmettere alle generazioni successive i valori, la memoria storica, il credo religioso e addirittura il linguaggio, sostituito da forme di comunicazione più misere.

In poche parole, possiamo osservare il verificarsi di un rifiuto totale dell’autorevolezza della tradizione.

Spesso oggi si tende a colpevolizzare la famiglia, ma è importante ricordare che i giovani vivono in un contesto in cui i metodi educativi proposti dalla famiglia vengono costantemente smentiti o condannati e nel quale ciò che conta e che viene proposto dai mass media, dai social, da internet, dalla società, spesso non coincide con i valori importanti per la famiglia.

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La famiglia costituisce un punto di riferimento fondamentale per l’educazione dei figli, e alla famiglia non può essere sottratta la congenita e fondamentale missione educativa.

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Oggi, ci troviamo di fronte ad una vera e propria emergenza educativa che purtroppo ha come conseguenza una crisi morale e sociale. Ci troviamo di fronte ad una crisi della famiglia come Istituzione vera e propria. Il modello sociale della famiglia stessa è oggi messo in discussione, siamo di fronte ad una modificazione del modello culturale di relazione tra le generazioni, dove ai genitori si chiede di assomigliare ai figli, di vestire come i figli.

I giovani oggi hanno tutto ancora prima di desiderarlo, ma se eliminiamo il desiderio alla fine ciò che rimane è solo il bisogno.

Stiamo sicuramente assistendo ad un’educazione in cui lo stile affettivo tende a predominare su quello normativo tanto da metterlo in secondo piano. Il rimprovero stesso sembra essere diventato intollerabile per i giovani oggi e spesso risulta inefficace. La famiglia sta perdendo autorevolezza e ad essere contestata non è solo l’autorità dei genitori ma anche quella di chi insegna, degli esperti o di chi è informato.

Children eating spaghetti at kitchen.

L’acquisizione di un bagaglio di valori e principi morali è fondamentale per permettere ai bambini e ai ragazzi di vivere in mezzo agli altri, confrontarsi e riservarsi un proprio posto nella società. Solo così essi potranno avvalersi di norme e valori che già appartengono alla propria educazione familiare e la scuola divenire uno strumento per favorire lo sviluppo di un pensiero critico, fondamentale per la creazione e il confronto delle idee con chi ha opinioni diverse dalle proprie, attraverso innanzitutto la riconquista di una forma di comunicazione comune tra le generazioni e l’evolversi dell’idea che è possibile avere una dimensione sociale anche al di fuori dei social.

Il fondamentale ruolo della madre e del padre nella crescita del figlio fin dalla nascita è stato evidenziato da numerosi studi psicologici. La dottoressa psicologa Barnabei ci spiega come il rapporto con la figura materna rappresenta, in particolar modo, l’area della cura intesa come accoglienza, protezione, legame, calore, soddisfazione del bisogno. Al padre, invece, è affidato il compito di favorire il processo di separazione dalla madre e di introdurre il figlio nel mondo adulto autonomo. Il rapporto con la figura paterna valorizza la capacità, l’esplorazione, l’efficienza, l’autonomia, crescita e l’indipendenza.

Se noi adulti trasmettiamo efficacemente ai giovani affetto, obiettivi, valori e propositi che noi stessi seguiamo e condividiamo, i ragazzi acquisiranno senso critico, creatività, interesse e passione nello svolgere le attività che arricchiranno la loro personalità. Per educare e responsabilizzare i figli, è dunque forse opportuno ridare un significato più profondo alle cose, significato che è stato sicuramente inaridito dalla nostra cultura decisamente superficiale.

Noi genitori, dobbiamo tirar fuori la capacità di accettare i propri limiti e allo stesso tempo essere presenti nell’educazione dei figli, senza perdere di vista il proprio ruolo genitoriale e, con amore ed entusiasmo, offrire loro la possibilità di crescere e di acquisire il senso profondo della propria esistenza.

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Rossy

Le regole per saper vivere? Nemmeno il Padreterno ci è riuscito con l’uomo. C’è una strafottenza in giro che non si può credere. Ognuno agisce come peggio vuole, nessun rispetto verso il proprio simile. Non diamo poi sempre la colpa ai genitori. Una madre e un padre mettono al mondo un figlio educandolo come si deve. Lo indirizzano sulla strada giusta. Ma se all’improvviso la strada prende una via diversa ( non si sa il perché ) la colpa non deve cadere sui genitori. Perciò, non diciamo sciocchezze, regole nella vita non esistono o se esistono non si seguono.

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