CULTURA & SOCIETA'

La frana “scolpita” nella memoria: così con il Pida gli studenti ripensano Casamicciola

Applausi per il workshop di progettazione architettonica con le università: l’approccio biofilico del progetto non spazza via il passato ma richiama la memoria della frana con una suggestione grafica che gli studenti hanno accomunato alla  tecnica giapponese del “kintsugi”. Previste opere d’arte contemporanea lungo i percorsi e la valorizzazione dei luoghi storici, compreso il vallone del Celario 

La ferita sull’Epomeo diventa un percorso che racconta, senza nasconderlo, il trauma subito dall’isola d’Ischia.  Più che una provocazione, è un invito a riconoscere e rimarginare la ferita lasciata dalla frana. Arriva dal workshop promosso dal Premio Internazionale Ischia di Architettura (Pida) un progetto che celebra la memoria della frana, promuovendo un recupero ambientale e paesaggistico che rispetta la storia e la sofferenza del luogo. Con gli alberi che costeggiano questo sentiero – come i pioppi e gli aceri – che acquisiscono un ruolo simbolico importante: ogni autunno, le loro foglie gialle richiamano alla memoria il disastro che ha colpito Casamicciola, creando un forte legame tra natura e memoria storica. Questa rappresentazione visiva della ferita è ulteriormente arricchita dalla suggestione del kintsugi, la tecnica giapponese che “ripara con l’oro” le crepe degli oggetti in ceramica, lasciando traccia delle fratture come elementi di forza e bellezza. 

Studenti e ricercatori dell’università di Roma Tor Vergata, dell’università di Palermo e del Politecnico di Milano, coordinati da Francesco Rispoli, già di ordinario Composizione architettonica e urbana all’Università Federico II , e dal team del LVNG, società di progettazione integrata, incubatore multidisciplinare di idee e progetti (con Irene FerroniIlenia Vittoria Casmiri e Camilla Iavazzo) hanno lavorato a un progetto che – ispirato da un approccio biofilico e innovativo – coniugasse la necessità di una rigenerazione, con il senso della memoria e l’inderogabile esigenza di sicurezza di un’area fragile dell’isola d’Ischia, già colpita dal sisma del 2017.

Il progetto intende, in particolare, sfruttare lo stesso alveo del Celario – sede del devastante ruscellamento a valle della frana del 2022 – come un percorso percorribile nei periodi estivi, in continuità con il tessuto urbano e i vicoli tradizionali, attraverso il trekking, con punti di osservazione dei geositi e, infine, con una scala che conduca a una mostra d’arte a cielo aperto, disseminate nel vallone e lungo la Scala Paradiso. “Gli alberi che costeggiano questo sentiero, come i pioppi e gli aceri, assumerebbero – spiegano i giovani progettisti – un ruolo simbolico importante: ogni novembre, le loro foglie gialle evocano il ricordo del disastro che colpì Casamicciola, creando un forte legame tra la natura e la memoria storica”. 

Nel progetto non è marginale l’obiettivo di rivitalizzare le antiche briglie ottocentesche e terrazze agricole abbandonate a causa del boom turistico degli anni ‘50. Previsti, ancora, interventi di riqualificazione dei terrazzamenti agricoli, la creazione di percorsi pedonali e ciclabili, la manutenzione del sistema idrogeologico attraverso infrastrutture verdi e una convinta promozione del turismo sostenibile. Promozione percorsa anche attraverso un segmento del progetto, che prevede la realizzazione di un club velistico lungo il waterfront di Casamicciola. 

Il lungomare

Una visione che si allinea con l’obiettivo del Pida di promuovere, con l’edizione appena terminata, una nuova concezione di città europea contemporanea, capace di riconciliare l’uomo con la natura, di valorizzare il patrimonio storico e di ricostruire un legame armonico tra il territorio costiero e l’entro-terra. “Solo attraverso un’urbanizzazione sostenibile e consapevole si potrà garantire la protezione ambientale e al contempo preservare l’identità storica di luoghi come Casamicciola, in cui passato e presente convivono in un delicato equilibrio”, spiega il direttore tecnico di LVNG, Irene Ferroni, premiata – insieme allo staff della società – con il Pida Friends, riconoscimento destinato a chi profonde impegno e passione nei temi scelti dal Premio.

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Il lungomare

Tra i docenti coinvolti nel workshop, Antonella Falzetti, Luigi Ramazzotti e Angela Fiorelli (Università di Roma Tor Vergata), Marco Imperadori (Politecnico di Milano), Andrea Sciascia, Luciana Macaluso, Pasquale Mei e Giuseppe Ferrarella (Università di Palermo). Gli studenti che hanno preso parte al workshop sono Fabiola Benelli, Marialice Boschi, Roberta Comerio, Sofia Fe Pualis, Giulio Gavazzeni, Shuqi Li e Taotao Peng (Politecnico di Milano), Eleonora Benigni, Maria Carolina Cordiner, Gabriele Durante, Giulio Minuto e Gaira Pacetti (Roma Tor Vergata)

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Siamo orgogliosi di poter affidare ai decisori politici locali, regionali e nazionali un progetto fattibile e visionario, confermando quanto concreto intenda essere il format, ormai consolidato, di un evento che trasforma l’isola d’Ischia nella capitale dell’architettura mondiale”, ha sottolineato il presidente del Premio Internazionale Ischia di Architettura (Pida), Giovannangelo De Angelis.

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