POLITICAPRIMO PIANO

La Galasso getta acqua sul fuoco: «Nessuna crisi in maggioranza, è presto per parlare di futuro»

L’assessore commenta i recenti sviluppi della politica foriana, con uno sguardo al 2023, al ruolo delle donne in politica e sul lavoro, e alle problematiche innescate dal covid

La prima domanda è abbastanza scontata: che aria tira all’interno della maggioranza?

«Fondamentalmente buona. La maggioranza continua a lavorare compatta per portare avanti tutti gli obiettivi prefissati, con le varie opere pubbliche intraprese che stanno donando al paese un nuovo volto. Non c’è aria di crisi all’interno della maggioranza: lavoriamo come abbiamo sempre fatto, guardando con tranquillità alla scadenza del 2023».

Siaspettava lo strappo di Gianni Mattera?

«Credo che tale episodio sia dovuto prevalentemente a questioni di carattere personale tra il sindaco e Gianni Mattera. Lo strappo di Gianni mi è dispiaciuto molto, anche se era nell’aria, quindi in parte atteso. Gianni comunque è un politico di esperienza, ha preso una diversa posizione rimanendo comunque in consiglio comunale, in posizione indipendente, dunque né in maggioranza né in minoranza, quindi in una posizione che gli consentirà di appoggiare la maggioranza qualora ritenga che le proposte portate in consiglio siano valide. Una posizione comunque diversa dalla Albano…».

«Credo che lo strappo in maggioranza sia dovuto prevalentemente a questioni di carattere personale tra il sindaco e Gianni Mattera. La decisione di Gianni mi è dispiaciuta molto, anche se era nell’aria perché il suo dissenso era comunque stato manifestato. Diversa la situazione delle dimissioni della Albano, giunte senza alcun preavviso, cosa che rende di difficile comprensione la sua defezione»

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Già: ancora più sorprendenti sono state le dimissioni di Angela Albano.

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«Si è trattata di una sorpresa anche per me: è sembrato un fulmine a ciel sereno. Lei a dire la verità negli ultimi tempi non era più presente con la stessa frequenza degli inizi: era mancata ad alcune riunioni di giunta, poi negli ultimi tempi era tornata a partecipare con assiduità, e senza mai manifestare dissenso. Anche per questo mi ha sorpreso la nota in cui ha rassegnato le dimissioni, parlando di incompatibilità coi componenti della giunta o della maggioranza. Per quanto mi riguarda non c’è mai stato uno scontro, né mai ho assistito a uno scontro con altri che potesse far presagire una sua uscita di scena. Le modalità di queste dimissioni, col sindaco assente, mi hanno dato l’impressione di un “colpo di testa”, anche perché in caso di dissenso normalmente lo si manifesta apertamente, all’interno della giunta. Tuttavia questo passaggio non c’è stato, anche per questo la defezione mi pare incomprensibile».

Tuttavia, Gianni Mattera, poi Angela Albano: due indizi fanno una prova. Come si fa a non parlare di segnali di malessere diffuso?

«Come ho detto, per il primo si trattava di qualcosa che era già nell’aria, in quanto Gianni aveva comunque preannunciato il suo dissenso ad alcuni componenti della maggioranza. Per quanto riguarda Angela, ripeto, non c’è stata alcuna discussione né alcun preavviso. Sono convinta che non vi sia alcun legame tra i due episodi, ecco perché credo sia improprio parlare di malessere diffuso. Sono due situazioni completamente diverse: uno è un consigliere, un politico navigato che in consiglio ha annunciato le ragioni della sua scelta dopo averle espresse anche in precedenza, l’altra un assessore che non ha mai manifestato il suo dissenso fino all’annuncio dell’uscita dalla giunta».

«In ogni caso è fuori luogo parlare di crisi nella maggioranza, che continua a lavorare coesa per il raggiungimento degli obiettivi: i casi di Mattera e della Albano non mi sembrano affatto collegati, sono due situazioni completamente differenti»

Un video, alcune iniziative atte a sensibilizzare: donne di maggioranza e opposizione si sono ritrovate unite nel condannare la violenza sulle donne. Ma questo fenomeno quanto è diffuso e nascosto sulla nostra isola?

«Secondo me è molto diffuso. Essendo l’isola un territorio circoscritto, scatta l’insano meccanismo che porta ad auto-colpevolizzarsi, a vergognarsi del fenomeno, quindi se ne parla poco, e di conseguenza raramente viene denunciato. Credo sia molto diffuso anche tra i giovani, nella fascia tra i venti e i trent’anni: ci sono donne che accettano un fidanzato con alcuni atteggiamenti violenti, pensando che tali episodi non siano un preoccupante campanello d’allarme, ma soltanto casi isolati dovuti alla rabbia del momento, alla gelosia, mentre è qualcosa di ben più grave. Tuttavia, come ho detto, la violenza viene denunciata in pochi casi perché le donne la vivono come un’onta personale, e quindi desistono».

«Del futuro candidato a sindaco inizieremo presto a parlare, per arrivare progressivamente all’individuazione di una candidatura condivisa da tutti. Sarà un naturale passaggio di testimone nel segno della continuità con l’attuale squadra»

Da donna le è risultato più difficile imporsi in politica o nella professione?

«Sì, senza dubbio. Esistono ancora delle disparità di genere nei due tipi di carriera. Come avvocato, quando ci si deve rapportare con gli uffici giudiziari o con i colleghi uomini, si avverte immediatamente il diverso tipo di considerazione, di credito verso le donne. La stessa cosa in politica: si viene considerate come segretarie, collaboratrici, non come consigliere o assessore. Devo però dire che le cose stanno cambiando: quest’anno a Parma nell’assemblea nazionale dell’Anci, a cui ho partecipato per rappresentare il Comune di Forio ma anche per il master organizzato dall’associazione, c’erano molte più donne, non soltanto come delegate, ma anche sindaci donne, giovani e già capaci di imporsi politicamente. Tuttavia essere donna significa comunque dover lottare un po’ di più, sia per affermare le proprie idee, sia per non farsi sottovalutare. Bisogna lavorare di più per farsi apprezzare, perché si parte sempre da una situazione di minore credibilità».

Guardando al futuro Forio a suo avviso è una realtà pronta per un sindaco donna?

«Sinceramente non escludo questa eventualità, perché credo che il paese sia pronto. Tuttavia non è una questione di genere: secondo me Forio deve essere capace di scegliere in base ai candidati che si presenteranno. La cosa importante è avere un buon programma ed essere capaci di coinvolgere persone competenti per varare un credibile progetto amministrativo, a prescindere dall’essere uomo o donna».

«Il fenomeno della violenza sulle donne è purtroppo diffuso anche sulla nostra isola, ma purtroppo viene denunciato raramente perché lo si vive ancora come un’onta personale»

La minoranza sostiene che l’attuale amministrazione è sul punto di implodere: ma è vero che in municipio comanda una “triade”?

«Si tratta del normale gioco delle parti: è la minoranza che cerca di far passare questo messaggio, per tentare di minare la stabilità della maggioranza. Naturalmente in Comune bisogna essere presenti, bisogna lavorare per poter seguire le cose. Io ho sempre constatato che chi presentava un progetto, seguendolo costantemente poi riusciva a realizzarlo. C’è chi poi riesce ad incidere di più, perché è più presente rispetto ad altri. In ogni caso quando un progetto veniva presentato e condiviso con tutti in quanto ritenuto valido, esso poi è sempre andato avanti. Naturalmente non ci si può limitare a dare un input e poi credere che il progetto vada avanti da solo: purtroppo i dipendenti non sono tanti, gli uffici sono oberati, quindi senza una costante attenzione l’iter tende a fermarsi. Diversamente, con una attenzione costante, i progetti si realizzano, indipendentemente da chi li presenta».

Il sindaco Francesco Del Deo è senza dubbio un leader, che però nel 2023 dovrà cedere lo scettro. Come andrà affrontato il problema della sua successione?

«Ne inizieremo a parlare, per arrivare progressivamente all’individuazione di un candidato condiviso da tutti. Sarà un naturale passaggio di testimone nel segno della continuità con l’attuale squadra».

«In politica e nella professione essere donna significa dover lottare un po’ di più, sia per affermare le proprie idee, sia per non farsi sottovalutare. Bisogna lavorare di più per farsi apprezzare, perché si parte sempre da una situazione di minore credibilità»

Sinceramente, a posteriori secondo Lei il sindaco avrebbe potuto gestire meglio questo momento di crisi interna?

«In realtà, quando si presentano episodi del genere, non tocca soltanto al sindaco gestirli. Quando un dissenso viene espresso in consiglio, in ogni caso i rapporti si possono recuperare e la situazione può essere risanata. In politica comunque si resta uomini, persone di spessore e di valore, visto che la politica è solo una parte – benché importante – della vita dei cittadini, e a livello umano i rapporti possono anche essere ricuciti se c’è la volontà di entrambe le parti. Quindi non sono in grado di dire se una situazione poteva essere gestita meglio o peggio: le motivazioni sottostanti a taluni episodi non le conosco, perché non sono state palesate in maniera espressa. Nel caso di Gianni Mattera, forse è mancato un chiarimento di persona tra il sindaco e il consigliere».

Che cosa le ha insegnato la politica e in cosa l’ha migliorata?

«La politica mi ha insegnato innanzitutto ad avere una visione più ampia delle situazioni: prima poteva capitarmi di esprimere posizioni più rigide, senza valutare altri punti di vista, adesso invece ho imparato a riflettere bene, a ragionare prima di agire, ad essere meno impulsiva. La politica ti permette di fare un’esperienza bellissima: ti permette di aiutare, di metterti a disposizione degli altri, di conoscere tante realtà e di cercare di cercare di portare avanti dei progettiper il paese: in definitiva di renderti utile. Inoltre, la politica ti fa crescere: entri in un circuito molto ampio, affronti problematiche che riguardano l’intera comunità. Ho avuto la possibilità di studiare e di migliorarmi anche dal punto di vista amministrativo; grazie al master per i giovani amministratori ho avuto modo di conoscere altre realtà e comunità, e di confrontarmi con esse: ci siamo resi conto che le problematiche di fondo sono le stesse per tutti i Comuni, e ciò che i cittadini chiedono è sempre una costante attenzione al paese e ai problemi, cosa che rende fondamentale la capacità di saper ascoltare e di essere presenti. La politica dunque per me è stata una bellissima opportunità, sotto ogni punto di vista».

«Anche questo Natale avrà sullo sfondo l’emergenza-covid, pur se rispetto a un anno fa la situazione è migliore. Abbiamo allestito un buon calendario di eventi natalizi. In ogni caso dovremo affrontare i problemi generati dalla pandemia: la povertà diffusa, i danni psicologici, l’accresciuta solitudine. Serve dunque maggiore generosità e altruismo»

Sarà un altro Natale con l’ombra del covid sullo sfondo: quali sono le sue riflessioni?

«Speravo che rispetto a un anno fa avremmo potuto finalmente vivere un Natale di nuovo sereno. In effetti,ci sono stati i vaccini, siamo in una situazione migliore dell’anno scorso e ci saranno meno restrizioni. Tuttavia resta questo senso di angoscia che coinvolge tutti, per una situazione in continuo divenire dove ormai le prospettive sono comunque incerte. In ogni caso mi aspetto che ci sia la possibilità di trascorrere un periodo natalizio migliore rispetto agli ultimi due anni, e di realizzare alcuni significativi eventi: abbiamo pubblicato il calendario natalizio, che da oggi si protrae fino dopo l’Epifania. Naturalmente l’auspicio è che questo periodo di continua emergenza finisca, anche perché bisognerà fronteggiare i problemi che il covid ha provocato. Quello più grande sarà il generale impoverimento della popolazione, e non si tratta solo del lato economico, ma anche dei danni psicologici che questi due anni hanno inferto ai cittadini, molti dei quali hanno visto accrescere pericolosamente il senso di solitudine. Dunque, speriamo non solo di tornare alla “normalità”, ma di uscirne migliorati, dando maggiore considerazione alle cose realmente importanti, agli affetti, alle relazioni umani, rendendoci dunque più generosi e altruisti».

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