La Garzo non ha dubbi: «Le vicende personali non screditano la giustizia isolana»
Nostra intervista al presidente del Tribunale di Napoli che spiega come la recente sentenza di condanna per Capuano e il caso Polcari non condizionano in alcun modo il giudizio sulla gestione della sezione distaccata di tribunale. E poi avverte: «Stabilizzare la sede? Sarà difficile, ma non impossibile»
Uno degli obiettivi più importanti per la giustizia locale è la stabilizzazione della Sezione distaccata del Tribunale. Finora si è andati avanti con le proroghe. È ipotizzabile arrivare a un provvedimento legislativo che sancisca definitivamente questa stabilizzazione?
«Con grande sincerità dico che è difficile arrivare a un tale provvedimento. Lei sa che la riforma della geografia giudiziaria è piuttosto recente, e che ha previsto la soppressione di una serie di Tribunali sulla base di alcune considerazioni. La Sezione distaccata di Ischia è rimasta a causa di alcune circostanze, legate alla condizione insulare, dunque ai disagi di tale condizione, comprese le difficoltà per raggiungere il Tribunale di Napoli, ma anche il numero di cause pendenti e dei residenti isolani. Tuttavia, mentre ricordo che in un incontro col Ministro Bonafede erano nate molte speranze in tal senso, oggi l’orientamento mi sembra un po’ diverso».
«Difficile arrivare a un provvedimento legislativo di stabilizzazione definiva della Sezione distaccata, ma non impossibile. Le speranze nate dall’incontro col ministro Bonafede si sono in parte raffreddate»
Lei però sa bene che Ischia ha un numero di abitanti e di utenti enormemente superiore a quello di certi piccoli paesi con poche migliaia di abitanti e che tuttavia hanno mantenuto il Tribunale.
«Certamente, ne sono consapevole. Tuttavia per raggiungere la stabilizzazione occorrerebbe una riforma, anzi, ricordo che all’epoca dell’ultima riforma io ero in servizio a Vallo della Lucania, che aveva lo stesso problema, cioè il rischio della soppressione del Tribunale. Nel distretto di Corte d’Appello di Salerno, che come ogni distretto deve avere tre tribunali, ci fu una gran battaglia tra due sedi, e Vallo della Lucania prevalse proprio in considerazione del numero di abitanti e numero di cause. Quindi, questo è ciò che dovrebbe essere messo in evidenza, ma chiaramente occorre tutta una procedura, rigorosissima, visto che si tratterebbe di un provvedimento legislativo in grado di creare una modifica alla geografia giudiziaria, modifica che finora non c’è mai stata».
Difficile, ma anche impossibile?
«No, impossibile no. Sarà difficile, ma non impossibile».
La vicenda che ha riguardato il trasferimento dell’ex coordinatore della Sezione dottor Polcari secondo molti addetti ai lavori ha gettato ombre sulla giustizia isolana. Secondo Lei la vicenda potrebbe aver recato danno agli sforzi diretti al mantenimento del Tribunale a Ischia?
«No, assolutamente no. Che un magistrato possa incorrere in un eventuale problema disciplinare è una cosa normalissima. Come presidente del Tribunale le assicuro che a Napoli sono tantissimi i casi del genere che coinvolgono colleghi, e sicuramente ciò non crea discredito sulla sede giudiziaria. Il problema riguarda solo e soltanto la persona».
«Come mio dovere di presidente mi sono impegnata tantissimo per garantire il funzionamento della sede ischitana. Per quanto riguarda i magistrati tutti i posti saranno coperti e a breve l’organico del personale sarà rinforzato»
Dunque secondo Lei anche la recente condanna – in primo grado – dell’ex giudice penale di Ischia non influisce negativamente sulla valutazione del mantenimento della sede.
«Sono tutti episodi che fanno parte di presunte condotte illecite che possono accadere a Ischia come a Napoli o dovunque. Si tratta di comportamenti posti in essere dalla persona, e non da mettere in relazione alla sede giudiziaria, ci mancherebbe».
Eppure, almeno nel nostro caso, giustizia e zone disagiate sono due concetti che faticano a viaggiare di pari passo.
«In ogni caso un presidio giudiziario quale quello del Giudice di Pace rimarrebbe in ogni caso a Ischia. Il problema è il Tribunale che, come detto, era stato inizialmente soppresso in base ad alcuni parametri. È vero, sono state sollevate numerose obiezioni che, tuttavia, finora non sono state tenute in considerazione. Bisognerebbe riproporre le ragioni a favore della stabilizzazione ma con una serie di argomentazioni più articolate».
L’arrivo di nuovi giudici e quello ormai prossimo di nuovi funzionari sembra un segnale che lascerebbe ben sperare.
«Le vicende personali di alcuni magistrati non possono gettare ombre sulla sede giudiziaria: si tratta di comportamenti dei singoli che capitano ovunque»
«Guardi, il mio dovere come Presidente del Tribunale di Napoli è quello di garantire il funzionamento della Sezione distaccata di Ischia. Mi sono impegnata tantissimo in tal senso, e con l’arrivo dei nuovi cancellieri sicuramente l’organico sarà rinforzato. Come Lei sa, anche un agente di polizia è stato assegnato alla sezione distaccata. Dunque, anche per ciò che riguarda i magistrati i posti saranno sicuramente coperti. Non è solo mio dovere, ma è anche un’aspettativa in cui credo molto. Stiamo parlando di temi importanti quali i tempi brevi per i processi, di accelerazione delle procedure, quindi di sicuro non potrei disinteressarmi di queste esigenze».
Per ridare credibilità alla sede giudiziaria di ischia, si devono riaprire i procedimenti degli ultimi anni che in diversi casi hanno visto soccombere quelli che dovevano vincere e che invece hanno perso. Questa è la vera giustizia e se ci sono cose evidenti nell’amministrazione della giustizia, chi ha sbagliato deve perdere il posto.