La giunta, il parcheggio, Pugliese: tutte le verità di Enzo Ferrandino
Sono passati alcuni mesi dalla tua elezione a sindaco. Un arco di tempo sufficiente per poterti chiedere come cambia il modo di svolgere l’attività politica (ricoprire la funzione di vicesindaco era stato un antipasto) e soprattutto anche la propria quotidianità.
«E’ chiaro che svolgere l’attività di primo cittadino ti ruba molte ore della giornata. Decisamente molte di più di quando ero consigliere comunale o anche vicesindaco. E’ ovvio che l’impegno è molto più assiduo, questo non ha rappresentato certo una sorpresa per me. Dal punto di vista amministrativo, prima dovevo seguire soltanto alcune tematiche legate al governo del paese, oggi invece la responsabilità riguarda tutti gli aspetti».
Il terremoto è stato un momento drammatico e particolare, è giusto dire che ha condizionato una serie di dinamiche sull’intera isola e dunque frenato anche un percorso amministrativo agli albori?
«Sicuramente. A parte l’aspetto umano e psicologico, si sono registrate conseguenze di altra natura. Non sono mancati i disagi che in tanti stanno affrontando e non mi riferisco soltanto alle problematiche connesse all’evento sismico in quanto tale, ma anche a diverse questioni che ruotano intorno».
Entriamo nel vivo. Paolo Ferrandino ha spiegato senza mezzi termini che prima o poi la giunta tornerà ad essere politica e non più tecnica e c’è stato anche chi ha parlato di un termine perentorio, previsto a gennaio. Il trovarti alle prese con una coalizione che conteneva tanti pezzi da novanta, molti dei quali sono alla fine rimasti fuori, ti ha mai fatto pensare a posteriori che si sia trattato di una scelta azzardata?
«La giunta tecnica è nata perché c’era l’esigenza di creare una linea di demarcazione ed era una scelta ben ponderata nel momento in cui l’ho assunta. La valuto ancora positivamente. E’ chiaro che per quanto mi riguarda, proprio perché arrivo da un’esperienza a forte connotazione politica, ritengo che la politica stessa debba riconquistare ed avere i suoi spazi. Ci sarà un tempo maturo perché ciò accada».
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