ARCHIVIO 4ARCHIVIO 5

LA GUERRA INUTILE ALLE BANCARELLE NEL CENTRO STORICO

Un’ isola-paese come il nostro che principalmente vive di turismo, oltre a migliorarsi nel suo assetto sociale ed ambientale, difende le sue tradizioni per darsi una identità meglio definita e con qualcosa di più da “vendere”. Le feste patronali rappresentano il lato tradizionale più seguito  dei nostri usi e costumi di vita sull’isola, e rientrano di diritto nell’indice di gradimento dei nostri ospiti tedeschi, svizzeri, inglesi, olandesi e da qualche tempo anche russi, serbi, croati e bosniaci. A questi aggiungo anche gli ischitani emigrati naturalizzati americani che vivendo due culture sono  rimasti in particolare  fedeli a quella delle proprie origini dove le feste patronali sono al primo posto ed apprezzate per ciò che riescono a trasmettere fra senso della tradizioni e struggenti ricordi di un passato mai dimenticato. In realtà le feste patronali, grandi e piccole, occupano le prime posizioni nella graduatoria, dietro solo il nostro mare, le terme,il verde, le spiagge, l’ospitalità. Al riguardo è stato più volte ribadito che le feste religiose patronali hanno anche un serio risvolto turistico importante. La festa di San Giovan Giuseppe della Croce nella sua pienezza, in corso in questi giorni, che Don Carlo rivitalizza ogni anno sempre di più, permette ai turisti e agli ischitani stessi, tra le altre cose, di ammirare un Centro Storico di Ischia Ponte diverso, immerso in un’atmosfera festosa e magica, con le luminarie stradali, gli addobbi ed i fuochi d’artificio resi  ancor più solenni da appropriati sottofondi musicali, che lo fanno apparire  ancor più bello di quanto sia già. Lo stesso dicasi per i festeggiamenti in onore di Santa Restituta,ritenuta la seconda patrona dell’isola,nel maggio scorso a Lacco Ameno, e per San Vito nel giugno passato in quel di Forio, tanto per citare le altre due grandi feste patronali che hanno luogo ogni anno nell’isola verde.  I Tour Operator che lavorano con la nostra isola, lo sanno e spronano le autorità locali a gettare nuove e più sicure  basi per ufficializzare un certo tipo di turismo religioso che la Chiesa di Ischia,  da parte sua  può e deve prendere meglio  in considerazione, favorendone col proprio appoggio e disponibilità, il loro definitivo  rilancio. Sull’isola nell’arco dell’anno si svolgono numerose feste patronali. Ogni Comune  ne vanta più di una, con Comitati di supporto che si impegnano al massimo per far bella figura. Fede e tradizione, sono le componenti di base per mantenere vivo l’entusiasmo che anima le comunità parrocchiali  che nelle feste in onore del proprio Santo, credono e si rispecchiano in essere, per ritrovare valori passati fissati purtroppo solo nei ricordi. Le processioni, il suono a distesa delle campane, le luminarie stradali, i fuochi pirotecnici, le bancarelle, le sfilate per il paese delle bande musicali locali, l’allegria dei bambini, sono tutte componenti insostituibili in una festa che vuole assolevfewre apieno il proprio ruolo in una società locale che vi crede. L’ischitano di fede e di passioni non fa mistero del suo attaccamento a tradizioni e culture dei propri padri che gli armonizzano l’esistenza, quasi che fossero ancore di salvezza per non precipitare in vuoti da dove poi sarà difficile uscire. Le Feste patronali nel paese in cui si consuma con pienezza il proprio vissuto quotidiano, con sguardi al passato ed al futuro prima ancora che si ragioni sul presente, mettono decisamente di buon umore. Chi non è d’accordo non creda di non averel problemi esistenziali.

LE BANCARELLE CONTRIBUISCONO AD ACCRESCERE IL CLIMA DI FESTA

Nel contesto delle feste patronali, almeno per quelle che si svolgono sul territorio del Comune d’Ischia, rimane il nodo da sciogliere  delle bancarelle, la cui presenza in piazza, nell’adeguato numero e dimensioni, contribuisce a dare un maggiore  senso di festa alla festa stessa. Purtroppo alle bancarelle della  festa principale di  di San Giovan Giuseppe, da alcuni anni a questa parte si è dato sempre di più un ruolo marginale nel contesto degli aspetti rappresentativi dei festeggiamenti esterni che di fatto, richiamano ischitani e turisti da tutta l’isola. Inoltre le bancarelle rappresentano soprattutto una risorsa economica per le casse del Comitato, di notevole importanza dal momento che ai titolari di ogni singola bancarella autorizzata è richiesta una “tangente” variabile per i metri di suolo pubblico occupato nel posto assegnato. I primi e forse gli unici a  non volere  le bancarelle alla festa del Santo Patrono nel centro del paese ove si svolge la festa popolare, sono i commercianti del Centro Storico, preoccupati fra l’altro che nei cinque giorni di festa dedicati allo spirito ed allo svago, le proprie attività commerciali possano subire un calo di vendite e di immagine. Preoccupazione esagerata tutta da discutere, magari in un chiarificatore  incontro fra le parti (commercianti, comitato festa e sindacato bancarelle), cercando di tollerarsi  l’un con l’altro per arrivare ad una pacifica e civile convergenza di pensiero. Insomma più bancarelle alla festa del Santo Patrono, anche  per riavvivare quel tratto centrale del corso Luigi Mazzella, dalla farmacia all’antico portone Lanfreschi,  da troppo tempo inspiegabilmente  tagliato fuori da ogni attività che richiami alla festa.

                                                                   antoniolubrano1941@gmail.com

 

Ads

 

Ads

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex