La legge salvamare è realtà, anche a Ischia pescatori spazzini
Coinvolti i Pescatori che avranno un ruolo centrale, prima i rifiuti raccolti nelle reti dovevano essere rigettati in mare oggi con la nuova legge potranno essere trasportarli nei porti!

I pescatori diventano ufficialmente “spazzini” del mare. Presto potranno portare a terra la plastica finita nelle loro reti, senza essere accusati di traffico di rifiuti. E’ questa la svolta contenuta nel disegno di legge ‘Salva mare’ che, nei giorni scorsi, ha avuto il via libera unanime dal Consiglio dei ministri e che, a giugno, dovrebbe approdare in aula alla Camera.“Finalmente dopo una lunga lotta è stata approvata la legge salva mare.
Coinvolti i Pescatori che avranno un ruolo centrale, prima i rifiuti raccolti nelle reti dovevano essere rigettati in mare oggi con la nuova legge potranno essere trasportarli nei porti!”, questo il commento dell’assessore al mare e alla pesca per il Comune d’Ischia Luca Spignese.I pescatori, quindi, potranno portare a terra la plastica, come rifiuto equiparato a quelli prodotti dalle navi, e lasciarla nelle isole ecologiche che saranno allestite nei porti. Secondo il provvedimento ribattezzato “SalvAmare”, i pescatori potranno avere un certificato ambientale e la loro filiera di pescato sarà adeguatamente riconoscibile e riconosciuta. Il ministero dell’Ambiente lavorerà con quello delle Politiche agricole per introdurre i meccanismi premiali e i benefici per la filiera ittica green.
Il progetto è partito in Toscana, ma già ad agosto dello scorso anno se ne discuteva in sala consiliare come un’iniziativa nata in collaborazione con la Regione Campania, gli Enti Ambientalisti, la Capitaneria di Porto, l’Area Marina Protetta e l’Isola di Procida. «Ad oggi – spiegò all’epoca l’assessor Spignese– non è possibile tramite i pescatori effettuare la pulizia del mare in quanto non autorizzati. Per legge sono, infatti, costretti, una volta tirate su le reti, a ributtare tutto in acqua; la normativa non gli consente di trasportare a terra il rifiuto». Ogni pescatore della zona costiera, raccoglie circa 40 – 50 kg di plastica per poi doverla ributtarla in acqua. Un dato che aumenta per le grandi imbarcazioni che, con la pesca a strascico, arrivano fino a 200 kg di plastica al giorno, tutto materiale che proviene dai fiumi della terraferma e che ci ritroviamo nel nostro mare. «Oggi a presentare questo progetto –così ancora l’assessore Spignese -siamo i primi della Campania e, una volta inviato alla Regione, chiederemo un finanziamento così da dare un piccolo indennizzo ai pescatori che verranno pagati un tot per ogni kg di rifiuto raccolto, il resto sarà speso per l’acquisto, da parte dell’Area Marina Protetta, di bidoncini per la raccolta e materiale pubblicitario; non mancheranno piccoli premi per la società civile che vorrà collaborare».
Scopo del progetto è, dunque, quello di arrivare ad avere un mare più pulito con reti e pescato liberi dalle plastiche e dai rifiuti. Fin d’ora era stato autorizzato dal Ministero solo per la Regione Toscana: 300 km2 di mare del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, fra le province di Livorno e Grosseto, e avrà inizialmente durata di sei mesi. Si stima che ogni anno nel mondo vengano prodotte 280 milioni di tonnellate di plastica. Tale quantitativo è destinato a raddoppiare da qui al 2050. Una componente non trascurabile di tale quantitativo finisce in mare, generando danni incalcolabili all’intero eco-sistema della flora e della fauna«Vorrei sottolineare il ruolo primario che ricoprono i nostri pescatori ringraziandoli per gli sforzi che profondono quotidianamente nel mantenere vive le nostre tradizioni locali. Questa sinergia volta alla salvaguardia dell’ambiente fatta con le persone le associazioni le Istituzioni le cooperative è il segnale tangibile che non possiamo permetterci di stare fermi e sperare che qualcuno agisca per conto nostro».