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La lunga notte di Maurizio e Valeria aspettando il responso del Tar

La matassa dovrebbe essere sbrogliata nella mattinata di oggi, ma appare quasi superfluo sottolineare come quella che ci siamo lasciati alle spalle sia stata davvero una lunga notte. Di attesa, di riflessione, magari di timori e ovviamente soprattutto di speranza. Con umori contrapposti tra chi si augura che nulla cambi e chi invece spera in uno stravolgimento dello stato dell’arte. Ieri, contrariamente alle previsioni di qualche “Cassandra” poco ispirata, si è regolarmente svolto il ricorso che era stato presentato da Maurizio De Luise e che di fatto chiedeva l’annullamento del verbale di proclamazione degli eletti al consiglio comunale di Ischia. Un verbale che di fatto aveva spedito a sedersi nel civico consesso, per due soli voti di differenza, nella lista “Movimento Cristiano Lavoratori”, Valeria De Siano. Con un “però” di non poco conto: nella sezione n. 14, infatti, secondo quanto sostiene il candidato escluso, lo stesso avrebbe ottenuto 37 voti di preferenza e non i 32 che sono stati riportati sul verbale. Un mero errore di trascrizione che però sarebbe costato caro al De Luise che così si è rivolto alla magistratura amministrativa.

Dinanzi ai giudici del Tar, ieri mattina, non si è presentato soltanto l’avv. Ferdinando Scotto ma anche Gino Di Meglio, che ha discusso il ricorso presentato dal cittadino elettore ischitano Gennaro Pilato, che chiedeva l’annullamento del verbale della proclamazione degli eletti nella parte in cui ovviamente l’ufficio elettorale centrale dichiarava ammessa in consiglio comunale la De Siano in luogo del De Luise. L’avvocato Di Meglio si è soffermato su svariati aspetti, anche su quella querela di falso civile presentata proprio da Valeria De Siano e sulla quale è quantomai opportuno fare un salto indietro nel tempo. Un’iniziativa giudiziaria, quella promossa dalla figlia di Abramo De Siano, tendente a chiedere ai giudici di rendere inutilizzabile la tabella dove è riportato che Maurizio De Luise ha conquistato 37 preferenze e non 32 nell’ormai arcinota sezione 14. Nella denuncia la consigliera scriveva tra l’altro che “Il verbale delle operazioni dell’ufficio elettorale della sezione n. 14 è quindi un atto pubblico che fa fede, come è noto, fino a querela di falso, di quanto in esso viene dichiarato come avvenuto ed acclarato; tant’è che il suo contenuto viene certificato; le tabelle elettorali sono, invece, atti endoprocedimentali i cui risultati elettorali finiscono nel verbale conclusivo delle operazioni. Stranamente Maurizio De Luise non ha proposto querela di falso contro il ‘verbale delle operazioni dell’ufficio elettorale della sezione n. 14 ma ha impugnato davanti al TAR il verbale di proclamazione degli eletti’ adombrando scenari a dir poco inquietanti sulla correttezza dei membri della 14° Sezione. A suo dire, infatti, componenti della 14° sezione ovvero il presidente Francesco Fermo, il vicepresidente Fabio Caputo e i quattro scrutatori Annapaola Di Massa, Martina Cellana, Raffaella Cusenza e Renata Fermo, nel riportare i dati della tabella di scrutinio nel verbale delle operazioni da trasmettere all’Ufficio Centrale gli avrebbero sottratto ben 5 voti. In buona sostanza la veridicità documentale del contenuto del verbale delle operazioni dell’Ufficio Elettorale della Sezione n.14 certificante che De Luise Maurizio ha ricevuto 32 voti di preferenza, evidenza la falsità delle tabelle di scrutinio (non dovuta necessariamente a dolo) su cui Maurizio De Luise fonda la sua pretesa, davanti al Giudice Amministrativo, come presunto titolare di n. 37 preferenze.

Una mossa, questa della denuncia, che però da più parti è stata letta soltanto come un escamotage per guadagnare tempo e mettere in condizione il Tar di attendere l’esito della querela prima di entrare nel merito. Ma la sospensione del giudizio, ha rimarcato Gino Di Meglio, deve intendersi in un caso del genere una strada non percorribile e il noto legale ha esposto la sua convinzione basandosi anche su una serie di questioni procedurali. Fino alla tarda serata di ieri, nel momento in cui andiamo in macchina non è giunta alcuna decisione dal parte dei giudici, che verosimilmente potrebbe arrivare nella mattinata di oggi. Decisione che, appare fin troppo scontato rimarcarlo, è attesa davvero con trepidazione da tutte le parti in causa, anche perché potrebbero essere rilevanti gli scenari possibili per l’attuale amministrazione comunale guidata dal sindaco Enzo Ferrandino. Un altro di quelli che, statene pur certi, attende con trepidazione di capire come andrà a finire. L’impressione, ma ovviamente ce ne andiamo per idea, è che l’ipotesi del rinvio “sine die” – con il Tribunale Amministrativo Regionale pronto a lavarsene le mani, per dirla alla Ponzio Pilato – dovrebbe essere molto più remota di quanto non fosse alla vigilia della discussione. Un differimento anche notevole potrebbe arrivare nel caso in cui si decidesse di procedere al riconteggio delle schede, mentre per la difesa di De Luise e Pilato il terno consisterebbe, evidentemente, nell’accoglimento pieno e incondizionato del ricorso.

Gaetano Ferrandino

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