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LA LUNGIMIRANZA TURISTICA DEL VECCHIO TELESE CHE SI BATTEVA PER UNA ISCHIA PULITA, BELLA, RICCA E SILENZIOSA

DI ANTONIO LUBRANO

Quando si parla di turismo non si può non pensare al compianto Vincenzo Telese al cui nome prestigioso, sono legati i primi passi del turismo ischitano. Per questo, vale la pena leggere cosa scrisse nel novembre del 1964, poco meno di 54 anni fa, colui che fu il pioniere del turismo in favore della sua amata Ischia, l’indimenticabile Comm. Vincenzo Telese, Giornalista e sindaco del Comune Capoluogo di Ischia dal 1946 in avanti  a più  riprese, fino a quando non fu nominato, proprio nel 1964, Presidente dell’Ente Autonomo per la Valorizzazione dell’isola d’Ischia, quell’EVI, che oggi, chi ne ricorda la funzione, lo rimpiange moltissimo. Lo scritto di Vincenzo Telese che qui riproponiamo  è una perla di saggezza e lungimiranza turistica che qualsiasi operatore turistico isolano moderno, ossia di questo tempo dovrebbe avere ben esposto  in cornice,  nell’ ufficio di lavoro e rileggerselo nei momenti in cui il proprio rispetto per la parola turismo, abbia qualche cedimento. Ecco lo scritto di Telese; “Il Turismo è la più complessa e dinamica attività moderna, formidabilmente affermatasi in tutti i paesi civili e universalmente apprezzata per i suoi indiscutibili benefici economici, sociali e politici. Il Turismo ha notevolmente incrementato le comunicazioni terrestri, marittime e aeree, creando ovunque attività alberghiere, commerciali, ricreative, mondane e sportive, con enormi vantaggi delle masse  che hanno potuto elevare il loro livello di vita materiale e spirituale. Il Turismo prosegue nella sua quotidiana marcia trionfale in tutti i popoli civili e da civilizzare; non ha altra bandiera  oltre quella della civiltà e del benessere, non vuole frontiere, ma libertà di girare nel mondo; non vuole guerre, ma pace e compressione tra i popoli. Il Turismo concorre alla conoscenza della storia, della civiltà del progresso di tutti i popoli; ne esalta gli uomini, le bellezze naturali, le arti, le scienze. Affratella tutti gli abitanti della terra e con essi e per essi lavora e lotta, cantando il suo inno all’amore, al progresso, al benessere fisico e morale di tutta l’umanità ! Vincenzo Telese” – ( Definizione accettata dall’Accademia Internazionale del Turismo).  Chi era Vincenzo Telese ? Per incominciare, Vincenzo Telese, classe 1907, era lo zio dell’avv. Luigi Telese, anch’egli sindaco di Ischia. Vincenzo Telese già da piccolo dimostra spiccata intelligenza ed intraprendenza. A 24 anni  gli esplode dentro la passione per il giornalismo. Infatti il giovane Vincenzo Telese nel 1931 esordisce nel campo che gli piaceva tanto, pubblicando notizie su «Il Giornale d’Italia » di Roma, del quale assume l’ufficio di corrispondenza da Ischia, ufficio che mantiene fino al 1943. Sospese le pubblicazioni de «Il Giornale d’Italia», Telese, ottiene, nel novembre 1943, l’autorizzazione a pubblicare il periodico «Ischia Nuova» del quale assume la direzione, battendosi coraggiosamente in difesa degli interessi isolani fino al 1947, allorquando, eletto Sindaco di Ischia un anno prima,  smette di pubblicare «Ischia Nuova». Non cessa, però, l’attività giornalistica e, con l’autorità che gli deriva dalla carica di Sindaco, pubblica su giornali e periodici italiani oltre cento articoli per prospettare agli Organi di Governo i problemi isolani ed invocare provvedimenti idonei a valorizzare le risorse naturali ed a procurare lavoro e benessere alle popolazioni isolane. Nel 1930 fa nascere  a Porto d’Ischia l’Ufficio del Forestiero e nel maggio 1931, ad appena un anno di distanza dalla sua istituzione, l’allora Podestà di Ischia, Jacono, così scriveva a Vincenzo Telese: «L’ Ufficio del Forestiero, da Voi istituito e diretto, ha già dato ottimi risultati e deve considerarsi il primo passo verso il radioso avvenire della nostra Isola». Ed aggiungeva: «La Vostra attività per l’incremento turistico di Ischia merita la più alta considerazione, ed io, interpretando i sentimenti del popolo, Vi esprimo la sua perenne riconoscenza». Altri autorevoli riconoscimenti sono espressi dall’allora Azienda Autonoma della Stazione di Cura; dall’Ente Provinciale per il Turismo di Napoli; dall’Ente Nazionale per le Industrie Turistiche di Roma; da altri ancora. Telese nel suo periodo aureo di frenetico attivismo per la sua Ischia, non si lasciava sfuggire nessun  congresso sul turismo a cui veniva invitato nella qualità di entusiasta, esperto e competente relatore. Fondò  “Ischia nel Mondo” prestigioso club internazionale aperto agli amici di Ischia sparsi sul globo con sede a Roma. Lanciò slogans particolarmente accattivanti e suggestivi come “Ischia  l’isola dell’Eterna Giovinezza” e “Il Sole trascorre l’inverno a Ischia”. Per Telese, Ischia doveva essere bella, pulita e silenziosa.

Portò l’acqua del Serino  a Ischia, potenziò l’energia elettrica, i trasporti, le attività commerciali e turistiche. Invogliò il Marzotto  a costruire il grande albergo Jolly e le Nuove terme Comunali  che servirono a valorizzare il quartiere di San Ciro, comunemente chiamato “Le Pezze”. Organizzava manifestazione turistiche, storico-rievocative e promozionali come nel 1954 il primo Centenario dell’Apertura del Porto Borbonico di Ischia e la festa dell’Uva. Telese amava la poesia e le canzoni, tanto che compose i  testi delle due famose canzoni “Casetta Rosa” cantata da Antonio Basurto e “Na Casa ‘A Ischia” cantata da Gino Latilla. Impostò l’itero iter per dotare l’antico Borgo di Celsa del  tanto invocato Porto a Ischia Ponte nello specchio d’acqua del golfo aragonese. Ma fu bloccato dalla protesta ambientale degli artisti ed intellettuali della zona, Ipotizzò un avamporto  a supporto futuro davanti al Porto d’Ischia, in previsione dell’ inevitabile intasamento e confusione di oggi. Ma ebbe la meglio Casamicciola  col suo nuovo porto in  fase progettuale. Il vecchio Telese,per il suo inimitabile impegno sociale e precursore di un Turismo tutto da sviluppare e da venire,avrebbe meritato dalle generazione nuove,un monumento alla imperitura memoria che, per la verità,  il compianto professore e sculture Amedeo Garufi  progettò, a riprova della sua  grande popolarità  e stima che gli tributava il popolo d’Ischia. Vincenzo Telese fra le altre cose,  andava orgoglioso del suo singolare record: era stato compare di cresima di circa 350 “comparielli”,per i quali non riusciva a dire di no, da Campagnano a via Foce a Porto d’Ischia.

 

                                                                                 antoniolubrano1941@gmail.com

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