Se la “mazzamma” non abita più qui

ISCHIA. Prendete una domenica. Non una domenica qualsiasi, ma quella che ci siamo messi alle spalle. Parliamo del 22 luglio, che è già alta (se non altissima stagione). Il riassunto è tutto nell’immagine che offre il lido di Ischia, monitorato volutamente dalle forze dell’ordine e guardato con attenzione anche da chi magari ha il giorno libero ma frequentando un arenile solitamente ad alto rischio ne approfitta – ah, la deformazione professionale – per dare un’occhiata al contesto che lo circonda. Ci sono i lidi privati, abbastanza gremiti (non certo sold out, ma per il discorso che stiamo per affrontare poco importa): bella gente, turisti tutto sommato tranquilli, insomma un clima non da hinterland partenopeo o casba tunisina, come succede già di questi tempi solitamente. Le spiagge libere? Pochi ombrelloni aperti, e soprattutto nessuna allegra comitiva, né tantomeno famiglie folkloristiche, nessun ruoto di parmigiana, frittatine di maccheroni, peperonate, birrone familiari, rutto libero e tutti gli annessi e i connessi. Insomma, roba da strabuzzare gli occhi e porsi l’inquietante quesito: ma siamo sicuri di trovarci ad Ischia, sull’isola verde, quella che d’estate diventa una succursale della peggiore Napoli?
I CONTROLLI ASFISSIANTI E LA “SCARAMANZIA” POST SISMA
Sì, è proprio Ischia, dove si sta vivendo un’estate strana, per usare un eufemismo. Inutile girarci intorno, questo mese di luglio è decisamente diverso rispetto agli anni passati e le cause sono molteplici. In primis, hanno influito e non poco i controlli operati negli anni passati da carabinieri e polizia sui cosiddetti fitti in nero: il risultato è stato che molti malintenzionati hanno smesso di cercare casa sulla nostra isola ma anche diversi inquilini, colpiti “nella tasca” dalle operazioni delle forze dell’ordine lo scorso anno (si sono visti elevare verbali di contravvenzione pesanti e pure segnalare al fisco, che non è mai il massimo della vita), hanno deciso che forse era meglio togliersi certi “signoroni” di mezzo e fittare casa in maniera lecita, oppure farne a meno. Ecco perché si vede molta meno “cafonamma” in giro rispetto agli anni passati, o se vogliamo dirla tutta rispetto ai decenni passati. Non è tutto, però, c’è anche un aspetto che magari al lettore potrà apparire paradossale ma che – fidatevi sulla parola – davvero non lo è. In molti ricorderanno le scene di panico, davvero da film di fantascienza, che si verificarono lo scorso anno nella notte del 21 agosto e per l’intera giornata del 22 agosto. La scossa di terremoto che ha lasciato ferite drammatiche nelle zone alte di Casamicciola e Lacco Ameno, mise in fuga dall’isola migliaia e migliaia di persone. Tra questi anche tanti turisti poco “graditi” noti per la loro scaramanzia. Le scene alle quali assistemmo in tanti, in alcuni casi, sapevano davvero di surreale. Alcuni addirittura si allontanarono portandosi dietro pure i cuscini e non lo diciamo per scherzare. Ma soprattutto in molti giurarono mentre salivano sui traghetti che non avrebbero mai più rimesso piede a Ischia.
AGOSTO BANCO DI PROVA, NE VA DEL “SISTEMA ISCHIA”
A giudicare da quello che sta succedendo, possiamo dire che fin qui sono stati di parola, perché di gentaglia in giro francamente ce n’è pochissima. Siamo sinceri, per la vivibilità e la tranquillità dell’isola noi non possiamo che esserne contenti, anche se è chiaro che una “emorragia” del genere nella stagione immediatamente successiva a quella del sisma potrebbe non essere il massimo della vita. L’economia, inevitabilmente, ne risente ed è chiaro che difficilmente il trend resterà tale anche ad agosto: in particolare nel periodo che va dal 10 fino al 31 del mese “bollente” (turisticamente parlando) l’invasione barbarica ci sarà, statene pur certi. Anche perché, se così non fosse, il “sistema Ischia” rischierebbe davvero di subire danni forse addirittura irreversibili: è vero che certe presenze non ci sono affatto gradite, ma è anche vero che un po’ di moneta sul territorio la lasciano, e serve anche quella per far quadrare i bilanci.
I NUOVI LIDI SCELTI DALLA GENTAGLIA CHE AMAVA ISCHIA
Ma attenzione, perché noi siamo in grado di dirvi che il vento sta cambiando e che evidentemente l’isola potrà finalmente attrezzarsi – sempre che ne abbia voglia pure nei fatti e non soltanto a chiacchiere – per invertire finalmente anche il trend vacanziero caratteristico del mese di agosto. Da fonti interne alle forze dell’ordine, infatti, apprendiamo che certa crema in questa estate 2018 ha definitivamente abbandonato Ischia per dirigersi su altri lidi. Noti pregiudicati e famiglie comunque attenzionate nel corso dei loro soggiorni sullo scoglio, sono state “avvistate” ed identificate in località come Baia Domizia, Mondragone, Gaeta, Scauri e Minturno. Insomma, è come se un foltissimo e numerosissimo “branco” come per incanto abbia deciso di dirigersi altrove, infastidito dal pressing asfissiante dei continui controlli e magari anche turbato dall’esperienza di aver vissuto l’esperienza del 21 agosto. Sperando di non fare torto a nessuno, diremmo che… non tutti i mali vengono per nuocere. Ma siamo pronti a sfruttare l’occasione al volo e dare finalmente una “riverniciata” alla nostra immagine estiva di località turistica e balneare? Insomma, non è che esistono solo schiamazzi notturni, venti persone che dormono a turno in un tugurio, pranzi di “pasquetta” o banchetti stile matrimonio organizzati in riva al mare, e cafonamma trash. Ischia può e deve ambire a qualcosa di meglio. E, mai come stavolta, l’impressione che sia giunta l’ora di aspirare a invertire la tendenza.
Gaetano Ferrandino