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La “mission” di Serpico: «Più ZTL ma serve un piano urbano»

Il consigliere comunale di Forio analizza la situazione viabilità all’ombra del Torrione e più in generale sull’intera isola: dalla necessità di rafforzare le are dedicate alla pedonalizzazione passando per il monito lanciato dalla Prefettura che sta invitando una serie di enti locali a dotarsi di una pianificazione dei trasporti

Da poco sono state ritarate le ZTL sul territorio foriano anche in vista delle imminenti festività natalizie. ZTL che a Forio, così come negli altri comuni dell’isola, mutano e variano a seconda della stagionalità per venire incontro alle esigenze di residenti e turisti. Cosa può dirci a riguardo?

«Io credo che mettere al centro il benessere dei cittadini sia il nostro compito principale e fare delle aperture indiscriminate di Via Matteo Verde e di Via Erasmo Di Lustro come negli anni precedenti è controproducente per turisti e isolani che, come si sa, cercano un luogo tranquillo dove trascorrere il proprio tempo. Da qui la scelta di non aprire tutte le aree del centro storico e di dare avvio a un progetto che prevede un rafforzamento delle ZTL e della pedonalizzazione. Il nostro obiettivo è quello di togliere le transenne e di diminuire, laddove è possibile, la presenza fisica del vigile in modo da aumentare la sicurezza e favorire il deflusso del traffico».

Intanto la prefettura guarda con attenzione alla nostra isola. Non è così?

«Si, da tempo la prefettura sta sollecitando tutti gli enti locali dell’isola, ma anche altre realtà come Anacapri e Capri, Sorrento e zone limitrofe a dotarsi di una pianificazione dei trasporti. Purtroppo su tutto il territorio isolano manca il piano urbano dei trasporti e questo ci ha sempre portato a mettere in campo delle soluzioni tampone. A fine ottobre si è tenuta una conferenza di servizi alla quale hanno partecipato oltre trenta comuni dell’area flegrea e in quell’occasione la prefettura, ancora una volta, ha ribadito il concetto della pianificazione. Noi dell’amministrazione di Forio, insieme agli altri comuni dell’isola, abbiamo fatto presente che non possiamo regolamentarci da soli. Le stesse perplessità le hanno dimostrate Sorrento e i comuni limitrofi, Capri e Anacapri.È necessaria una sinergia tra tutti gli enti locali ed è auspicabile che la prefettura giochi un ruolo da moderatore in questa vicenda così cruciale per la vita di cittadini».

«La mobilità alternativa? Mi convince l’elettrico soprattutto declinato al mondo delle bici al quale l’Unione Europea sta guardando con molta attenzione. Credo che il primo step debba essere quello di procedere a una pianificazione, poi potrà arrivare la tanto agognata svolta nei trasporti»

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Al netto delle soluzioni che si stanno proponendo va detto che sull’isola ci sono troppi veicoli immatricolati. Sono 60.000 a fronte di altrettanti abitanti e se escludiamo anziani e bambini che non guidano questo numero fa ancora più impressione. Sull’isola, poi, da un po’ di tempo c’è la corsa a reperire nuovi posti auto tant’è che ovunque si lavora alla realizzazione di parcheggi. È davvero questa la soluzione?

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«È giusto che le nuove generazioni guardino a una mobilità sostenibile perché rappresenta il futuro, ma per arrivare a questo risultato è necessario fare prima alcuni step. Il traffico è un problema atavico e sulla nostra isola, ahimè, mancano elementi di base come i parcheggi. Su Forio posso dire che stiamo lavorando per colmare questa lacuna e accanto alle ZTL stiamo cercando di affiancare dei parcheggi che possano venire incontro alle esigenze dei cittadini. Non a caso nella zona di San Vito, nel pieno centro di Forio, e a Panza abbiamo acquistato dei terreni che saranno adibiti a parcheggio. Parliamo di due punti strategici dove effettivamente si sentiva la mancanza di un posto auto. Stiamo partendo dal centro di Forio e di Panza con l’obiettivo di creare delle bretelle esterne che consentiranno ai cittadini di parcheggiare i loro veicoli quando ci sarà un maggiore afflusso di persone, magari in concomitanza di eventi e manifestazioni. Tuttavia sono dell’idea che i parcheggi non siano la soluzione a un problema molto più grande. Per tale motivo è necessario che tutte le amministrazioni locali vadano verso la stessa direzione affinché si realizzi il tanto agognato piano urbano di mobilità chiestoci dalla prefettura. Per porre le basi per il futuro c’è anche bisogno di regolamentare la mobilità pedonale, magari incentivando le persone a prendere il meno possibile l’auto o a differenziarsi utilizzando veicoli più sostenibili e meno impattanti per l’ambiente».

Oggi sono tante le soluzioni per una mobilità alternativa. C’è chi invoca a più riprese i veicoli elettrici e chi, come il sindaco di Lacco Ameno, il car sharing. Tuttavia si parte sempre da un presupposto, ovvero che i veicoli sull’isola sono veramente troppi. Come si fa a ridurre il parco auto e quale tra queste soluzioni di mobilità alternativa la convince di più?

«Tutti sanno che il traffico strutturale si forma a causa delle auto che sostano in modo indiscriminato a bordo strada. Qualche tempo fai si è tenuto un convegno a Serrara Fontana in cui si è discusso di queste tematiche e, a margine dell’evento, mi sono confrontato con l’assessore Lucio Poerio che è sulla nostra stessa lunghezza d’onda. Nelle prossime settimane ho incontri con i rappresentanti degli altri comuni proprio per discutere dell’annoso problema del traffico. Parleremo anche delle soluzioni di mobilità alternativa e lo faremo con grande spirito di collaborazione perché se vogliamo invertire la rotta è necessario che ogni amministrazione faccia la sua parte. Più il progetto è condiviso e sottoscritto da tutti, più c’è la possibilità di ottenere finanziamenti. Per quanto concerne la mobilità alternativa, devo dire che mi convince l’elettrico soprattutto declinato al mondo delle bici al quale l’Unione Europea sta guardando con molta attenzione. Proprio poco tempo fa una società mi sottoponeva un progetto che prevede l’installazione delle pensiline per la ricarica e la rastrelliera. Ecco, io credo che, fatta una pianificazione, sia necessario pensare una mobilità alternativa che possa farci svoltare nel mondo dei trasporti».

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