CRONACAPRIMO PIANO

La mobilità insostenibile è anche un rischio per la salute

Legambiente e Plasticless a favore dell’incremento del trasporto pubblico per diminuire la presenza dei veicoli sull’isola

I veicoli che circolano sull’isola sono tantissimi. Troppi. E la conferma è arrivata dall’Aci che ha attestato, al 31 dicembre 2018, la presenza di 64.377 veicoli tra auto, bus e moto. Un numero considerevole soprattutto se bisogna considerare che a questo numero, in piena estate, bisogna aggiungere quelli dei turisti residenti fuori Regione. Non è solo un problema di traffico e mobilità poco sostenibile. C’è anche dell’altro.

“È una questione ambientale e di salute”, ha detto con fermezza Maria Teresa Imparato presidente regionale di Legambiente. “La situazione ‘complicata’ sull’isola di Ischia è palese”, conferma. “Il dato del rapporto di 1:1 ovvero del possesso di un veicolo ogni residente – ci spiega – è allarmante anche se in Italia, specie al Sud è diffuso. In un territorio come quello di Ischia, che è un’isola, ovviamente, le auto sembrano ancora di più. Ben vengano delle iniziative come le ‘Domeniche ecologiche’ o l’istituzione di zone a traffico limitato. Ma queste sono delle piacevoli parentesi che da sole non bastano. Bisogna ragionare in un piano complessivo che deve vedere un investimento in termini di trasporto pubblico, mobilità sostenibile, car sharing e bike sharing. Proprio l’auto e la biciletta condivisa hanno avuto negli ultimi anni una grande diffusione in Europa così come in Italia. Potrebbero rappresentare il fiore all’occhiello per Ischia che tornerebbe a diventare l’isola Verde”. E continua Mariateresa Imparato: “I dati sulla mobilità ischitana non sono certo positivi. Ma potrebbero rappresentare un punto di partenza per cambiare la rotta. È necessaria un’inversione di tendenza per fare in modo che cambi la cultura in primis dei residenti. Scegliere di camminare a piedi, utilizzare la bicicletta o il trasporto pubblico dovrebbe rappresentare la normalità in un territorio quale quello dell’isola di Ischia. Per questo siamo pronti a scendere in campo accanto alle istituzioni con dei progetti mirati di condivisione e di facile realizzazione, come il pedibus, per fare in modo che cambino le abitudini degli ischitani”. E conclude: “I turisti quando vanno in vacanza vogliono tranquillità oltre che un bell’ambiente. E se continuiamo così si rischia seriamente di perdere una fetta importante di turismo a Ischia. Nessuno sceglie di trascorrere le proprie vacanze in un posto che per il traffico ed il caos ricorda la città. Ed almeno questo dovrebbe rappresentare un punto su cui far leva e cercare di cambiare rotta sull’isola di Ischia”.

In Campania, come in tutto il resto d’Italia, sta cambiando la mobilità. Sempre più persone decidono di spostarsi in città con mezzi non inquinanti: in bicicletta o e-bike, con i mezzi pubblici a trazione elettrica, compresi i treni urbani o anche a piedi. A Napoli questi spostamenti rappresentano il 50% del totale, percentuale che scende al 20% per Salerno e Benevento e al 18% per Caserta. È quanto emerge dal rapporto “Le città elettriche” il primo rapporto sulle mobilità a emissioni zero in Italia, realizzato da Legambiente in collaborazione con MotusE. Il rapporto analizza i dati dei 104 capoluoghi italiani attraverso diversi indicatori: dalla disponibilità di mezzi elettrici, all’inquinamento, al tasso di motorizzazione, alla presenza di piste ciclabili, al modal share, realizzando una prima mappatura sull’offerta di mobilità a zero emissioni su tutto il territorio nazionale. “Il rapporto – ci spiega Maria Teresa Imparato presidente di Legambiente Campania – è stato effettuato solo nei capoluoghi di Provincia, ma possiamo applicare anche dei dati relativi ad Ischia. Il modello dell’elettrico è il modello del futuro. Lo deve essere ancor di più sulle isole dove le condizioni sono diverse e relativamente alla mobilità ci sono maggiori difficoltà. Dovrebbe essere in primis il settore pubblico a dare il via al cambiamento investendo nell’elettrico”. La proposta della presidente regionale della Campania di Legambiente è di “incrementare il trasporto pubblico procedendo all’abbattimento di anidride carbonica nell’aria”. Incrementare il trasporto pubblico con la riduzione dell’utilizzo dell’auto privata renderebbe più vivibile l’intera isola “Soprattutto nei periodi estivi quando aumenta la popolazione”, ha chiarito Imparato. 

Dello stesso parere anche i ragazzi di Plasticless. “Credo che la cosa migliore per il nostro futuro sia quella di incrementare la presenza e l’uso dei mezzi pubblici. Bisogna combattere l’emissione di gas ed anidride carbonica nell’aria. È l’ambiente che ce lo chiede”. Così, in modo chiaro e determinato Ulyana Serebryakova ci dice la sua. “I trasporti pubblici non sono sempre efficienti e puntuali. Ma è un circolo vizioso. In tanti non pagano il biglietto perché si ‘nascondono’ dietro la scusa che il servizio pubblico non è all’altezza. E ciò oltre ad essere un danno per le casse dell’Eav è anche un danno per noi utenti che dobbiamo sopportare dei bus non sempre consoni al servizio che bisognerebbe offrire”. Ma non c’è solo questo.  Ulyana, che si fa chiamare anche Giulia, come i suoi amici di Plasticless hanno le idee chiare. “Ci sono davvero troppe auto. Non dobbiamo farci ingoiare e fare in modo che possano distruggere l’isola. L’unico modo è, come abbiamo fatto con le plastiche, dav vita ad una rivoluzione culturale che possa partire da noi ragazzi che siamo il futuro della società. Dobbiamo lasciare a casa i motorini e le auto e muoverci in sella alle bicilette. In fondo l’isola non è poi così vasta tanto da non poterla percorrere su due ruote”. E conclude: “Dipende da noi. Noi ci proviamo ma alle amministrazioni comunali chiediamo di ascoltarci e provare a creare qualche pista ciclabile per poter percorrere in sicurezza le strade”. 

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