CRONACA

Acqua e debito milionario dei Comuni, spunta la ciambella di salvataggio

Il concessionario della Regione ha trasmesso ai sei Enti locali della nostra isola una missiva con la quale si evidenzia un importante tassello contenuto nella legge di Bilancio di previsione dello Stato

Un assist che andrebbe raccolto senza pensarci su due volte, anche perché consentirebbe di mettere a posto vecchie pendenze e porre fine ad una massa debitoria in maniera tutto sommato anche sopportabile e senza “svenare” casse come quelle degli enti locali che negli ultimi tempi certo non se la passano bene, anche a causa del covid che ha davvero messo a dura prova le finanze dei Comuni isolani. Acqua Campania, concessionaria del settore la Regione Campania, ha indirizzato una nota ai sindaci dei sei Comuni dell’isola d’Ischia ed all’Evi spa avente ad oggetto “Legge di Bilancio 2021. Fondi per gli investimenti, informativa”.

Una norma consente ai Comuni delle isole minori di fare ricorso a una linea di indebitamento per pagare i debiti contratti da tempo nel settore idrico. Le municipalità sono in debito con l’Evi di oltre 3 milioni di euro e sfruttare questa chance consentirebbe di chiudere la passività e rimettere finalmente a posto i conti

Ma che cosa recita con esattezza il documento trasmesso ai primi cittadini isolani? Contiene una serie di informazioni assolutamente importanti e noi partiamo dall’inizio lasciando ovviamente il contenuto testuale: “Con la presente intendiamo portare alla vostra attenzione i contenuti e la misure finanziarie approvata dal Governo con la legge di Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale 2021-2023.

Le disposizioni presenti nella suddetta Legge di bilancio istituiscono due fondi di interesse che riguardano le risorse per l’approvvigionamento idrico e l’attrazione degli investimenti nelle isole minori. In particolare il comma 753 prevede la creazione di un fondo per gli investimenti nelle isole minori, istituito nello stato di previsione del Ministero degli Interni, con una dotazione di 4.5 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio 2021-2023 per l’approvvigionamento drico dei Comuni che viene ripartito, con decreto del Ministero degli Interni di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, previa intesa in sede di conferenza Stato-Città ed autonomie locali entro il 28 febbraio 2021, in proporzione alle spese sostenute nell’anno 2020 per l’acquisto e l’approvvigionamento dell’acqua, come certificato dai Comuni interessati entro il 31 gennaio 2020”.

Nella nota si sottolinea altresì a seguire che “il suddetto fondo previsto dalla legge di bilancio rappresenta uno strumento straordinario per dare respiro alle casse comunali afflitte da deficit di cassa anche alla luce della situazione straordinaria di emergenza sanitaria derivante dalla diffusione dell’epidemia da Covid-19”.Il passaggio successivo e le conclusioni, come spiegheremo a breve, riguardano da vicino la nostra isola. Guardate cosa scrive l’amministratore delegato di Acqua Campania: “Tanto premesso e sinteticamente illustrato, considerata la morosità pregressa che – anche attraverso il proprio gestore – detto Comune vanta nei confronti della scrivente società, concessionario della Regione Campania, si ritiene che la eventuale concessione dell’anticipazione finanziaria di cui alla legge di bilancio in oggetto consentirebbe all’amministrazione/gestore in indirizzo di poter far fronte al pagamento della debitoria dovuta. Si coglie l’occasione per ribadire che il debito per la fornitura idrica è pari ad euro 7.079.304,54 a tutto il terzo trimestre 2020 e la regolazione di esso eviterebbe ulteriori azioni giudiziarie con aggravio di spese e interessi. Fiduciosi che codesta amministrazione/gestore in indirizzo ponga in essere tutti gli adempimenti offerte dalla legge per far fronte ai debiliti per l’approvvigionamento idrico, l’occasione è gradita per porre i più cordiali saluti”.

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La parte finale di questa nota trasmessa da Acqua Campania ai sindaci della nostra isola dovrebbe rendere abbastanza chiaro intenti e finalità della stessa, ma è giusto fare sintesi e chiarezza per coloro non informati di una situazione che si trascina ormai da tanto, troppo tempo. Partiamo da un assunto: l’Evi, che gestisce il servizio di acquedotto e fognature sul territorio isolano, ha accumulato un debito di sette milioni di euro e spiccioli nei confronti della Regione Campania: un passivo che dipende dal fatto che i Comuni non corrispondono all’ente di via Leonardo Mazzella i canoni dovuti ed hanno accumulato un debito stimabile in circa tre milioni di euro. La buona notizia contenuta nella nota di cui sopra è che adesso gli enti locali che rientrano nelle cosiddette isole minori (e i sei Comuni della nostra isola ne fanno parte a pieno titolo) possono fare ricorso a una linea di indebitamento per pagare i debiti contratti nel tempo nel settore idrico. E farlo, ovviamente, evitando “spargimenti di sangue” o “collassamento” delle finanze, e mettendo nel contempo in condizione la stessa Evi di poter finalmente chiudere i conti con Palazzo Santa Lucia, che ad onor del vero fin qui ha atteso in silenzio senza bussare con particolare “violenza” a denari. Rimettere a posto i conti, evidentemente, vorrebbe dire anche poter assicurare una serena e tranquilla prosecuzione del servizio evitando così di ritrovarsi nella spiacevole condizione di una decina di anni fa quando una serie di problemi erano praticamente all’ordine del giorno. Insomma, di punto in bianco ecco che per i sindaci arriva una sorta di ciambella di salvataggio per ripianare una massa debitoria che andava facendosi sempre più consistente. Uno di quei treni che davvero passa una volta sola, un’occasione da non perdere. Ma siamo sicuri che lor signori saranno pronti a coglierla? Ai posteri, nemmeno così lontani a dire il vero, l’ardua sentenza.

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