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La Napoli del ‘900 vista attraverso Pulcinella

Di Isabella Puca

“L’insegnante, Pulcinella e… cose del ventesimo secolo”, s’intitola così il libro di Alfredo Stompanato pubblicato con sommo affetto da suo figlio Roberto, in occasione del secondo anniversario dalla sua morte, con la casa editrice BookSprint edizioni. Il libro, disponibile online in formato ebook e prossimamente sul circuito internazionale, ha un doppio scopo: quello di ricordare l’autore che mai pubblicò che queste pagine scritte, però, con grande entusiasmo e di fare beneficenza. Il ricavato (€. 2,50 per il cartaceo e €. 0,75 per l’ebook) sarà, infatti, devoluto all’AIRC (Associazione Italiana Ricerca sul Cancro), all’AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) e all’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Pio. In queste cento e più pagine l’autore scrive, ormai in età matura, della sua, anzi della nostra – tende a precisare nella prefazione il figlio Roberto– Napoli attraverso un colloquio diretto tra un professore e la figura della maschera napoletana per eccellenza, quella di pulcinella. Mai dimentico della sua città natale, Acerra, Alfredo Stompanato ci presenta personaggi reali che riempiono le situazioni dei suoi memorabili aneddoti atti a spiegare tanti dettagli di quella città mai troppo distante dall’isola.  <<Non mi ha mai chiesto cosa ne pensassi; – scrive Roberto, suo figlio, nella prefazione – forse me lo leggeva negli occhi. Ha scritto tutto con la sua Olivetti e, cosa strana, su fogli di quaderno. Trasferire tutto su un computer non nascondo che spesso mi ha fatto arrabbiare; i margini non esistevano. Inutile dirgli di usare fogli più grandi e soprattutto non rigati; fiato sprecato. Lui non ha mai pensato a un libro; io sì>>. Di sfondo c’è la Napoli del ventesimo secolo, lontana dalla Napoli dipinta da Eduardo, artista che lo Stompanato non era mai stanco di seguire nei teatri d’Italia. <<Qui a Napoli – si legge nel primo capitolo – escono professori ‘a sottoterra. Professori e professoresse>>, il plot narrativo ha modo di esistere proprio grazie uno di questi professori che, dopo essere andato a miglior vita,  pensa bene di resuscitare e, affacciandosi dalla collina della sempre bella Posillipo, di ammirare i segni del tempo discutendone con Pulcinella, l’intramontabile. Gli aneddoti e le storie si susseguono e così s’impara perché quella piazza ha un nome piuttosto che un altro e perché l’autore di quella canzone volle scrivere proprio quelle parole tratte da un’altra storia, anch’essa vera. Come mai, sulla vetta del Vesuvio non esiste più il pennacchio di fumo a forma di fungo? << Pecché o Vesuvio ‘o 1944 facette a botta e vummecaie>>.  Ricordando l’eruzione inizia un botta e risposta tra il professore e pulcinella su vari argomenti tra  cui la scuola, temao caro al professore; <<comm vann ‘e ccos ‘a scol nun me piace pecchè e studient escene cchiù ignurant e primm>> risponde Pulcinella che, da dietro la sua maschera, racconta il ‘900 napoletano. L’ironia caratterizza la scrittura dello Stompanato rendendo la lettura del libro piacevole e coinvolgente per conoscere così qualcosa in più della Napoli d’un tempo e di quella odierna, ricca di contraddizioni sì, ma pur sempre bella.

Raccontare il ’900 attraverso Pulcinella, la più famosa maschera napoletana. Alfredo Stompanato, è l’autore di questa storia raccolta nel libro “L’insegnante, Pulcinella e… cose del ventesimo secolo”. Il volume realizzato dell’autore è stato poi pubblicato dopo la sua morte dalla (disponibile anche in versione e-book), per volontà del figlio Roberto.

 

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