Gianluca Castagna | Ischia – Filosofia, musica, arte, psicologia e perfino lo yoga. Giovani liceali, “Young Thinkers”, pronti a cimentarsi come relatori accanto a personalità accademiche provenienti dalle Università più prestigiose al mondo; una campagna, “#iosononatura”, che inaugura il “settembre, mese del senso civico”; laboratori su vino, amore, sesso, abiti e ironia (con Lucianna De Falco). Ma soprattutto cento conferenze nell’arco di tre giorni, tutte aperte al pubblico, su un tema attualissimo, “Natura umana”, in un format dove la bellezza dei luoghi storici e architettonici dell’isola d’Ischia incontra la profondità e la problematicità, fertilissima, del pensiero filosofico.
E’ l’interdisciplinarità la parola chiave per godere al meglio la quarta edizione de “La Filosofia, il Castello e la Torre – Ischia International Festival of Philosophy and Summer School of Humanities”, (dal 15 al 30 settembre), presentata in due round (alla Libreria Feltrinelli di Napoli e all’Hotel Excelsior di Ischia Porto) venerdì scorso dal suo ideatore e direttore scientifico Raffaele Mirelli.
Nel corso di questi quattro anni, il Festival di Filosofia di Ischia si è arricchito di temi e collaboratori, ha fatto propri, nel bene e nel male, i nuovi linguaggi della comunicazione dimostrando che la forza della filosofia, per dispiegarsi compiutamente, deve lasciare la torre e invadere le strade. «Lavoriamo coi filosofi e sui filosofi» precisa Raffaele Mirelli, «perché se la filosofia non riesce a entrare nella testa delle persone forse è perché il filosofo, per troppi secoli, ha parlato un’altra lingua. Questo Festival è anche una straordinaria occasione di mediazione e sintesi». «Quest’anno siamo cresciuti tantissimo» sottolinea ancora Mirelli, «oltre cento relatori, selezionati su oltre 200 domande, o per discutere di un tema attualissimo e spesso frainteso. Per noi è un onore richiamare esperti da tutto il mondo, dall’Europa all’India, dal Canada agli Stati Uniti, creando un punto di incontro unico e sinergico, dove il pubblico sarà ancora una volta protagonista».
E’ su questi interrogativi che dibatteranno filosofi e pubblico nei molteplici appuntamenti previsti dalla kermesse il primo dei quali, non a caso, è stato fissato a Napoli, città-mondo verso la quale il Festival mostra sempre più interesse.
«In realtà è un’attenzione reciproca» ha spiegato Mirelli. «L’amministrazione De Magistris ci è sempre stata vicina, con l’Assessore Nino Daniele c’è un rapporto di profonda collaborazione, Napoli ha bisogno di un Festival di Filosofia, il nostro potrebbe essere quello giusto e chissà, forse un giorno questo sarà il Festival Internazionale di Filosofia di Ischia e Napoli.»
«E’ importante tessere nuove relazioni anche in terraferma» ha ricordato il Sindaco di Ischia Enzo Ferrandino. «Un palcoscenico più ampio garantisce sempre una risonanza più amplificata. Quando una comunità investa sulla cultura, denota una voglia di maturare. Apprezzo molto questo fermento culturale come elemento di coesione per la società. Il Festival di Filosofia è una manifestazione che valorizza i luoghi più belli e suggestivi dell’isola, location di particolare pregio come il Castello Aragonese, la Torre, i Giardini la Mortella. Un evento importante anche da un punto di vista turistico: intercettare e alimentare flussi che nella cultura trovano un importante punto di riferimento è certamente positivo. Un Festival dedicato alla Filosofia e collocato nella seconda metà di settembre ha un ruolo fondamentale anche sotto il profilo della promozione turistica.»
Anche Rosario de Laurentiis (Circolo G. Sadoul Ischia, partner del Festival) ha sottolineato «lo sforzo nel valorizzare le strutture che ospitano il Festival favorendone la conoscenza presso il grande pubblico internazionale. Il Castello, del resto, ha rappresentato negli anni del Rinascimento una della capitali europee della cultura, ma anche la Torre Guevara, dove noi del Circolo abbiamo investito tantissimo, recuperando tutti gli affreschi della sala di rappresentanza, è uno dei gioielli del nostro territorio.»
Mirelli: «L’ospite che vorrei? Il Papa»
Ischia – Quarta edizione dedicata alla Natura Umana. Perché?
E’ l’approdo di un lungo viaggio cominciato dalla prima edizione e che, attraverso un filo conduttore che dal filosofo come mediatore passa attraverso i valori e il loro capovolgimento, arriva ad un’analisi più profonda nell’umano. Tra natura e umano c’è una contrapposizione, più che una unione.
Quali sono i filosofi che se ne sono maggiormente occupati e che troveranno spazio in un programma così ricco?
Tutti. Dal pensiero greco ai nostri giorni, col postumano e il transumano che sonvolgono la questione ontologica, i filosofi hanno sempre riflettuto su una problematica così avvincente. Le sessioni del festival abbracceranno un arco temporale vastissimo, riflettendo sul tema a 360°
A chi si sente più vicino?
Quando Nietzsche scrive “Umano troppo umano” ci regala una bellissima chiave di lettura di questa relazione. Quando ci si sente troppo umani, si cerca quasi di piegare il mondo alla propria umanità. Il mondo non ci appartiene, non è solo nostro. Siamo quasi agli sgoccioli, una contingenza che dobbiamo affrontare.
Il compito del festival, come quello della filosofia in generale, è quello etico. Creare una relazione più cosciente dell’umano con se stesso e con il mondo circostante. L’uomo presente come ponte tra passato e futuro ma soprattutto con “l’umano”. Quando c’è crisi nella politica, entrano in campo inevitabilmente l’etica e la filosofia. Forme essenziali che sostituiscono l’artificio politico delle città come unione di voci e identità differenti da portare in unione e unità.
Continuano le collaborazioni con realtà imprenditoriali e culturali come il Castello Aragonese e i Giardini La Mortella, o amministrazioni come quella di Ischia e Barano.
L’intento è creare una rete. Allargare la condivisione ai Comuni dell’isola significa portare un festival a livello globale anche in uno spazio circoscritto come quello isolano. La filosofia può diventare un grande aiuto per chi amministra il territorio. Con il Comune di Barano, tra maggio e giugno, abbiamo realizzato con successo il progetto di MeditEuropa. Esiste dunque un’apertura, una volontà di collaborazione per noi molto proficua.
Tre nomi su tutti: Massimo Cacciari, Markus Gabriel, Michael Forster.
Cacciari andrà al cuore del problema con “Physis”, Natura. Gabriel e Forster, oltre a essere partner del Festival, hanno una capacità divulgativa straordinaria, sono quindi perfetti per questo tipo di manifestazione.
Ci sono perfino tre giorni dedicati alla pratica dello yoga.
Per avvicinarci alla natura e risolvere un po’ la dicotomia tra umano e natura. Cosa siamo veramente? Quando pensiamo, ci sentiamo quasi immateriali, vicini alla metafisica e “altro” dalla natura. Le pratiche orientali dello yoga conciliano questi due aspetti tra corpo e spirito.
Guilty pleasure: un ospite che vorrebbe al Festival (e non ha mai osato invitare).
Il Papa. Mi piacerebbe tantissimo parlare con lui di filosofia e di religione. O dell’idea di Dio. Non è detto che non ci riesca. (Gia.Ca)