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La newsletter di Gianluca

DI FRANCO BORGOGNA

La settimana che è trascorsa ha registrato l’allungamento del passo di Gianluca Trani verso la candidatura a Sindaco d’Ischia. Dirò le mie impressioni e le mie speranze. Preliminarmente,però, vorrei spendere qualche parola per alcuni dei nomi più ricorrenti come concorrenti alla carica di primo cittadino d’Ischia. Partiamo da Domenico De Siano, di cui si continua a vociferare che avrebbe la strada spianata dallo stesso attuale Sindaco Giosi Ferrandino. Io, De Siano lo preferirei al Parlamento e nelle dirigenza di Forza Italia. Non per una stupida riserva municipalistica Lacco-Ischia. De Siano è un isolano, prima che lacchese, e credo che il suo desiderio del Comune Unico sia, prima che un calcolo di convenienza personale, un sincero sentire isolano. Non sono contrario a De Siano per fatto politico, in quanto è un liberale, conservatore in quel che vale la pena conservare e riformatore per le cose che vanno cambiate. Non sono ovviamente contrario all’esperienza politico amministrativa che ha maturato negli anni. Sono molto contrario alla sua candidatura a Sindaco d’Ischia, perché rappresenterebbe una perfetta continuità con quella che è stata la gestione Giosi Ferrandino, che è stata una gestione nata con mille speranze e buone intenzioni, ma naufragata (anzi no, perché il concetto di naufragio presuppone un mare in tempesta) sarebbe meglio dire “immobilizzata” nella bonaccia, in cui non c’è stato alito di vento a gonfiare le vele verso il progresso, il riformismo, l’ammodernamento del paese. E in questo non c’è stato contrasto tra i due big sull’isola, si sono spesso venuti incontro nelle reciproche difficoltà. Con abbracci e respingimenti alternati,tipici degli amanti. E soprattutto,sia l’uno che l’altro, non hanno mai lavorato effettivamente per creare una “ squadra” intorno a sé.

De Siano ha trainato solo Maria Grazia Di Scala, che si sta ritagliando una sua autonoma strada. Giosi ha fatto da mantide religiosa, ghermendo e annientando, ad uno ad uno, i suoi stessi più stretti collaboratori. E qui si innesta il discorso su Enzo Ferrandino, persona per bene, a volte collerico ma non vendicativo, molto impegnato nella quotidianità amministrativa, ma troppo appiattito sul Sindaco. Credo che, allo stato, nessuno sia in grado di dire in che cosa Enzo Sindaco si diversificherebbe da Enzo vice Sindaco di Giosi. E credo sia obiettivamente difficile, in questo momento, trasmettere alla cittadinanza, un’idea di futuro uguale al recente passato e al presente. Credo sinceramente che i cittadini d’Ischia si attendano un cambiamento, uno scatto di reni, un progetto di futuro. In caso di rinuncia di De Siano, potrebbe riproporsi la candidatura di Gino Di Meglio, nell’ambito del centro-destra, sia pure con liste civiche. Conosco e stimo Gino, tanto da dubitare che,alla fine, si candidi, per un motivo semplicissimo: Gino vorrebbe creare liste e gruppi omogenei al suo modo di pensare e soprattutto al suo rigore etico-politico. Non ci riuscirà: quelli che lui ha in mente difficilmente si candideranno, mentre gli si riproporranno i soliti acchiappavoti senza scrupoli.

Come ha, di recente, prefigurato Gaetano Ferrandino, potrebbe candidarsi Giuseppe Di Meglio, che conosco per la sua efficienza ed operatività. Può essere un buon candidato, ma esclusivamente nell’ambito di un accordo di tutte le minoranze. Sarebbe invece un peccato se servisse solo a spaccare il fronte delle opposizioni. A destra-centro, infine, ha annunciato la sua candidatura Luciano Venia, di Fratelli d’Italia. Persona amabile e studiosa, con una propria visione del futuro, che ha anche un seguito tra gli operatori economici, ma che non mi pare in grado di allestire strategiche alleanze e liste attrezzate per chances importanti. Arriviamo dunque a Gianluca Trani, che ho incominciato a conoscere, sia pure con la difficoltà del salto generazionale che ci divide. Gianluca ha, nei tempi giusti, preso le distanze dalla maggioranza di Giosi. Ha intelligentemente scelto la strada politica di restare col PD, allacciando stretti rapporti con De Luca, che è renziano, ma non troppo. Il governatore della Campania De Luca potrebbe, in prospettiva, tessere un’alleanza con governatori ribelli e meridionalisti, come Michele Emiliano ed essere pronto ad un eventuale cambio di cavallo,per la segreteria nazionale del partito, al congresso del PD (quando ci sarà). Sotto questo profilo, consiglierei a Gianluca di esporsi meno nella professione di seguace di Renzi. Gianluca ha una grande capacità di tessere relazioni, ha intenzione di non imbarcare, nelle liste collegate, elementi compromessi con la precedente gestione, ma con una buona dose di realpolitik che gli impone di accettare qualche onorevole compromesso e non esagerare con la rigidità selettiva.

Gianluca ha un sincero sentimento ambientalista, è contrario al proliferare del traffico, ha dimostrato capacità operativa nelle poche occasioni che il Sindaco gli ha concesso di agire autonomamente. Ha buoni rapporti con il ristretto arco delle opposizioni e, per quello che mi risulta, non trova in esse resistenze alla sua candidatura. Ha il merito, infine, di avere da tempo ricercato elementi che, all’interno o all’esterno di un’ eventuale futura amministrazione alternativa, possano supportarlo e rafforzarlo nella gestione del paese. Pur professandosi renziano, insomma, non ambisce affatto ad essere un “ uomo solo al comando”. I consigli di papà Gabriele lo hanno aiutato a comprendere come la collaborazione, il confronto, l’equipe siano indispensabili per un reale miglioramento del paese. Poi i mezzi moderni di comunicazione, i social media, i siti online, le newsletter, sono ottimi megafoni dei messaggi che si vogliono diffondere. Ma lo si può fare, come Gianluca sta facendo, solo quando si ha un progetto in testa e il cuore e la mente rivolti al benessere collettivo. Ho visto che l’amico Antonino Italiano, preso atto della volontà di Gianluca di candidarsi, gli ha fatto presente, sui social, un problema che rappresenta una vergogna del Comune d’Ischia: l’inaccessibilità del municipio ai soggetti con ridotta mobilità. Richiesta sacrosanta. Ma, con l’occasione, qualcuno ci può spiegare per quale motivo non è stata fin qui realizzata l’intenzione, pur conclamata tenpo fa dall’Amministrazione, di utilizzare il Salone delle Antiche Terme Comunali come ingrasso al Palazzo Municipale? Questo sì consentirebbe, attraverso un breve scivolo all’esterno e un ascensore all’interno, di creare un agibile percorso per soggetti con handicap motorio. E’ in questi piccoli segni di attenzione verso i disagiati che si contraddistingue la civiltà di una comunità. Spero che Gianluca, e non solo lui, raccolga questa segnalazione e si batta per un’idonea risoluzione.

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