CRONACAPRIMO PIANO

Finalmente cacciano chi permette questo schifo

La misura è colma: i bagni pubblici del porto di Casamicciola sono uno spettacolo nauseabondo e così il Comune avvia la procedura di decadenza della concessione demaniale a carico della società che avrebbe dovuto occuparsi della loro pulizia. E adesso il sindaco potrebbe firmare un’ordinanza di chiusura per motivi igienico-sanitari

E’ una vergogna indicibile, intollerabile non soltanto in un paese a vocazione turistica ma anche in una realtà che voglia dirsi civile. Diremo di più, uno schifo del genere probabilmente non lo si vede nemmeno nelle zone in cui la civiltà è una parola ancora sconosciuta. Con il ponte pasquale è ripartita la stagione turistica ma sul porto di Casamicciola Terme – area presa d’assedio e frequentata nel fine settimana (ma il rituale si ripete invero quotidianamente) da migliaia di persona – hanno continuato a offrire uno spettacolo vergognoso i bagni pubblici che la società Traspemar dovrebbe curare in cambio della concessione di un box da adibire a biglietteria. E che invece restano sporchi, zozzosi, talmente malridotti da potersi prendere una malattia infettiva non appena si apre la porta. Una strafottenza incredibile di fronte alla quale finalmente anche la politica ha deciso di smetterla di fare da spettatore e di porre fine a uno scempio non più tollerabile. Dal Comune di Casamicciola Terme, infatti, è partita una nota avente ad oggetto l’avvio del procedimento di decadenza della concessione demaniale del 5 aprile 2018 per una serie di motivi che peraltro sono davanti agli occhi ed al naso di tutti i poveri avventori.

Nella nota vengono riassunti una serie di passaggi cronologici che mostrano il totale disinteresse della società di fronte all’obbligo di tenere puliti i bagni pubblici e si legge tra l’altro: “Con concessione demaniale marittima prot. 17/2018, la Regione Campania autorizzava la Tra.Spe.Mar. s.r.l. ad occupare un’area demaniale marittima nell’immobile Italia 90 del Porto di Casamicciola Terme allo scopo di installare un box biglietteria per circa 5 mq e destinare la restante parte a bagni pubblici; gli obblighi e le prescrizioni funzionali al mantenimento del bene demaniale risultano cristallizzati, nei modi e nei tempi di attuazione, nell’art. 3 dell’atto di concessione e nel cronoprogramma allegato al titolo concessorio; Con CILA prot. 11111 del 03/07/2018, la società Tra.Spe.Mar comunicava l’inizio lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione dei bagni e della biglietteria di cui alla concessione demaniale 17/2018; tuttavia, i lavori non venivano né iniziati né, tampoco, ultimati; tant’è che già con nota prot. 12254 del 27/7/18 il Comune di Casamicciola Terme diffidava la Regione Campania ad attivarsi per la risoluzione della problematica afferenti i bagni Italia 90 che versavano in uno stato di assoluto degrado. Con nota prot 17136 del 26/11/18, dunque, il Comune di Casamicciola Terme richiedeva la revoca della CDM 17/18 atteso il continuo stato di degrado in cui versavano i bagni destinati ad un pubblico servizio; Con nota prot .152102 del 7/3/19 la Regione Campania diffidava la Tra.Spe.Mar all’esecuzione dei lavori sopra descritti, pena la decadenza della concessione; Il totale stato di abbandono dei beni oggetto della concessione di che trattasi, induceva il Comune di Casamicciola a richiedere in modo reiterato alla Regione Campania tanto la risoluzione delle problematiche igienico-sanitarie reiteratamente riscontrate quanto la decadenza della predetta concessione demaniale marittima (cfr. note prot 4012 del 26/3/19 e prot 4818 del 10/4/19)”. Si arriva così al luglio 2019 quando la Traspemar comunica l’ultimazione dei lavori di cui alla precitata CILA.

In un altro passaggio di questo significativo atto, si entra nel merito delle accuse indirizzate alla Traspemar. Scrivono infatti dagli uffici dei locali della casa municipale di via Tommaso Morgera: “Il reiterato non utilizzo – e, comunque, il cattivo uso – dei beni oggetto della concessione, in uno alla pacifica violazione agli obblighi derivanti dallo stesso (artt. 3 e 5) inducono l’amministrazione comunale a dichiarare, ai sensi dell’art. 47 c.n., la decadenza del titolo concessorio sì come prorogato dall’amministrazione regionale (Delibera di G.R. n. 622/2020); così come a rigettare la richiesta di rinnovo avanzata in data 23 settembre 2021; come emerge, infatti, dalla stratificazione degli accertamenti e provvedimenti sopra richiamati, la Tar.Spe.Mar. ha nel corso degli anni (e fino ad oggi) non solo sottratto i beni demaniali alla destinazione impressa dal titolo concessorio (bagni pubblici-biglietteria) – rendendoli di fatto inutilizzabili anche da parte della collettività e dei turisti – ma ha anche causato problematiche di natura igienico-sanitaria che mal si conciliano con la spiccata vocazione turistica dell’infrastruttura portuale”. Da qui la decisione di avviare il formale procedimento amministrativo diretto alla decadenza della concessione demaniale marittima così come prorogata dall’amministrazione regionale nonché all’adozione dei conseguenti provvedimenti di sgombero. Nella stessa nota il responsabile del procedimento aggiunge: “Si fa presente che entro il termine di dieci giorni dal ricevimento della presente comunicazione, gli interessati hanno diritto di presentare per iscritto le proprie osservazioni, eventualmente corredate da documenti”.

Una serie di osservazioni, per la verità, la Traspemar le avrebbe anche fornite ma francamente dal palazzo municipale del Comune termale sarebbero state ritenute molto poco convincenti (e non c’è da meravigliarsi, visto che l’evidenza dei fatti è da tempo immemore davanti agli occhi di tutti). Non è un caso che secondo alcune indiscrezioni che filtrano tra gli ambienti bene informati, nell’attesa che la controversia giunga alla sua definizione, il sindaco Giovan Battista Castagna starebbe pensando di firmare un’ordinanza in cui per motivi di igiene e sicurezza chiude quei bagni. Anzi, quei cessi, perché è solo così che è giusto chiamarli.

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Fabio

Non per fare polemica, ma visto che la maggior parte delle persone che usa quel bagno con tazza e non e stato “addestrato” a dovere dai genitori-forse un po’ più di tempo sul “vastino” avrebbe certamente aiutato a sviluppare il cervello in modo diverso. Non sarebbe meglio togliere la tazza? Eppure i bagni li hanno inventato i romani casso!

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