CULTURA & SOCIETA'

Da Ponza a Procida per studiare e conservare l’isola nel cuore

É un giorno di marzo del 1968. Il bidello annuncia: “Ci sta ‘u fotografo!” Si scende nell’atrio, ci si mette in posa intorno al professore Arcangelo Esposito che, in questi anni passati lontano da casa, è stato un punto di riferimento.

I ragazzi stanno per conseguire il titolo di padrone marittimo che li abilita alla navigazione di piccolo cabotaggio; molti di loro frequenteranno gli ultimi due anni dell’Istituto Nautico e diventeranno ufficiali di Marina Mercantile.

Silverio Vitiello li ricorda uno ad uno nella prima foto, per cognome e nome come si addice ai compagni di classe:

(inginocchiati da sinistra a destra) Sandolo Giuseppe- Iodice Augusto- Di Meglio Giovanni- Capone Ubaldo- Gargano Giuseppe

(in piedi da sinistra) Vitiello Silverio- Vitiello Andrea- Vitiello Aniello- Sandolo Federico- professor Esposito Arcangelo- Conte Andrea- Di Meglio Francesco- Ledda Francesco – Tagliamonte Aniello.

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IL RICORDO DI CHI L’ISOLA DI PROCIDA LA CONOSCEVA BENE!

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GIACOMO RETAGGIO Ricordo benissimo questi ragazzi ponzesi che negli anni ’70 e ’80 studiavano a Procida. Molti di essi alloggiavano a pensione completa presso L’ Eldorado, gestito all’epoca dal prof. Arcangelo Esposito e dalla moglie Amelia Pietrafesa. Questi giovani mantenevano un clima di allegria in tutta la zona. Io in quegli anni frequentavo, come giovane medico, l’Albano Francescano che era proprio di fronte al loro alloggio e con questi giovani si scambiavano battute scherzose. Spesso ci incontravamo anche nel bar Primavera che oggi non c’è più e che allora stava poco più avanti dell’Ospedale. Alcuni di questi giovani, poi, si sono sposati a Procida con ragazze procidane. Con questi sono rimasto amico fino ad oggi. L’arrivo di questi ragazzi a Procida fu sponsorizzato dal cap. Almerindo Manzo, all’epoca direttore generale delle scuole E.N.E.M. dopo esserne stato, insieme al rev. Vincenzo Scotto di Carlo ( ‘u prevete re Muntauto), il fondatore.

TOBIA COSTAGLIOLA: Il prete don Vincenzo aveva formazione marinara; era egli stesso capitano di lungo corso, da giovane era stato fidanzato, pronto ad imbarcarsi, a formare una sua famiglia. La vocazione giunse quando era ormai adulto e impresse un cambio di rotta radicale alla sua esistenza.

ANNA CAPODANNO Mi ricordo di questi ragazzi di Ponza integrati nella scuola dell’Enem in quanto anche mio padre, il cap. Francesco Capodanno ha contribuito.

MICHELE ROMANO È stato un bel momento di integrazione nella storia procidana. Come dimenticare il compianto Peppe Pepe di Ventotene che divenne uno dei migliori compagni di viaggio nell’impegno politico sull’ isola. Resta struggente in me l’incontro avuto alla Chiaiolella, in cui annunciava la sua candidatura a sindaco di Ventotene, perché il giorno dopo un tragico incidente sulla Napoli-Roma lo portò via.

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