POLITICAPRIMO PIANO

La nuova Giunta e tutti i piani di Rnzo

Cinque assessori, la presidenza del consiglio, le partecipate: ecco come il sindaco d’Ischia distribuirà ruoli e incarichi per far partire il suo secondo mandato. Ma non mancano incroci, tasselli e necessità che rischiano di far saltare il banco. Vi raccontiamo tutto quello che sta accadendo (e che accadrà)

Il primo passo è stato fatto, la proclamazione del sindaco Enzo Ferrandino è stato l’atto numero uno della seconda sindacatura del commercialista ischitano. Adesso bisogna attendere la proclamazione dei consiglieri comunali: non chiedeteci perché, ma pare che la stessa non si celebrerà il prossimo 30 giugno ma poco prima del 10 luglio, a meno di improvvise accelerazioni. Saranno contenti i componenti della commissione elettorale, passateci la battuta, che percepiscono una diaria quotidiana per ogni giorno che trascorre fino al “main moment”. E forse sarà contento anche lo stesso Ferrandino che così avrà qualche giorno in più per sfogliare la margherita ed andare a comporre quella che sarà la nuova giunta municipale. Prima di addentrarci nei meandri delle indiscrezioni e dei ragionamenti ribadiamo che tutto dipenderà in primis dalle volontà di Gianluca Trani: è stato il più votato alle recenti amministrative, ergo può scegliere tra vicesindacatura, assessorato, presidenza del consiglio comunale e via discorrendo. Ed è chiaro che dopo aver posizionato questa tessera del mosaico, si potrà procedere con il resto.

DE MAIO, SORRENTINO E NON SOLO: COSI’ SISTEMATA LA LISTA DEL SINDACO

Partiamo proprio dalla lista del sindaco Enzo Ferrandino, che come si ricorderà ha espresso quattro consiglieri comunali. In questo alveo tutti gli indizi portano all’ingresso in giunta di Ida De Maio, sulla falsariga di quanto si prospettò (senza concretizzarsi) già nel 2017: all’epoca l’avvocatessa e Gigi Mollo misero in grossa difficoltà il primo cittadino rifiutando la carica di vice e contribuendo così ad innescare quel processo vizioso che portò alla creazione di un esecutivo tecnico con tutto quello che ne sarebbe successivamente scaturito. Adesso però le cose sono cambiate, Ida De Maio potrebbe accettare di sedere in giunta ma solo da vicesindaco e non da assessore semplice. Insomma, un dejavu al contrario a meno che – come sostiene qualcuno – sparare alto potrebbe anche voler significare la necessità d crearsi un alibi per non lasciare la comoda e sicura poltrona di consigliere comunale. Antonello Sorrentino sarà “ristorato” con la partecipata Ischia Risorsa Mare, un altro componente della lista – infine – dovrebbe ricoprire la carica di membro del consiglio di amministrazione della Ischia Ambiente.

TRANI, L’OPERAZIONE CHIRURGICA E LA “TENTAZIONE” PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

Un’occhiata adesso alle dinamiche interne alla lista Democrazia e Futuro, quella dove Gianluca Trani ha ottenuto la bellezza di 1.079 voti di preferenza. Già, Gianluca ha messo a segno un’operazione che definire “chirurgica” può apparire fin troppo riduttivo: il commercialista di Sant’Antuono, infatti, è riuscito a tirarsi in consiglio comunale Raffaella Migliaccio (figlia dell’ex assessore Pasqualino) e Gianni Elia. Due volti nuovi, giovani e soprattutto fidati al cento per cento. Per la cronaca sono rimasti fuori dai primi tre sia Titti Lubrano (candidata di matrice baranese) che Gennaro Scotti, che nella lista del Trani era stato inserito proprio per cercare la rielezione. Tra l’altro l’ordine di scuderia arrivato last minute di virare – in termini di consenso – sulla migliaccio ha sacrificato ancora una volta sull’altare della patria Raffaella Aprea.

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Ma arriviamo al nocciolo della questione. In molti sostengono che – anche in prospettiva futura – a Gianluca Trani sarà chiesto di dimettersi da consigliere comunale per andare a ricoprire la carica di vicesindaco. I motivi che renderebbero questa scelta plausibile sarebbero sostanzialmente due, anzi tre: in primis maturare una significativa esperienza amministrativa, poi cominciare a lanciare anche un primo chiaro segnale in vista della successione a Enzo nel 2027. Non ultimo, le sue dimissioni servirebbero anche a far entrare la Lubrano Lobianco in consiglio comunale, sicuramente più congeniale ai piani di Enzo Ferrandino. Le indiscrezioni che circolano però negli ambienti bene informati non lascerebbero spazio ad un’ipotesi del genere: Trani non ha intenzione di dimettersi, ritiene che la poltrona di presidente della civica assise garantisca la giusta visibilità e agibilità politica e al limite per ovviare all’incidente diplomatico con i baranesi potrebbe offrire al sindaco la candidatura come suo vice del medico Carmine Barile. Poi ci si chiede se la poltrona di presidente comporterà la rinuncia al controllo della società partecipata Ischia Ambiente, e il rischio sulla carta ci sarebbe eccome. Ma in questa matassa da sbrogliare quest’ultimo dettaglio è certamente l’ultimo della lista, per quanto niente affatto residuale.

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GLI SCIARAPPINI, IL NODO MONTI VS DI VAIA E LA “VOGLIA” DI ISCHIA AMBIENTE

E passiamo alla lista sciarappina, per intenderci Movimento Cristiano Lavoratori. Non c’è dubbio che un po’ tutti si aspettavano il salto di qualità rispetto al 2017 ma i numeri non sono stati confortanti in tal senso al punto che l’auspicato terzo seggio è rimasto un miraggio. Sulla carta qui sembrerebbe tutto scontato, con Luigi Di Vaia che approda in giunta e Carolina Monti – prima dei non eletti – che ne rileva il posto in consiglio comunale. Ma non sempre quello che appare semplice lo è per davvero e questo potrebbe proprio essere il caso di specie. Pare infatti che Carolina stia tirando calci per essere riconfermata all’interno dell’esecutivo, con Di Vaia che a sua volta avrebbe ricevuto l’ordine di scuderia di non “sganciarsi” dal consiglio comunale per evitare di restare orfani di un tassello (come peraltro accaduto già cinque anni fa, giusto per intenderci), dal momento che la Monti nel civico consesso andrebbe ad accomodarsi senza fare i salti di gioia. La soluzione allora potrebbe essere Monti assessore e Gigi in consiglio, evidentemente molto ridimensionato rispetto alla recente vicesindacatura. Già, potrebbe perché a quanto pare Antonio Buono e i suoi puntano dritto ad Ischia Ambiente e per riuscire nell’intento si potrebbe portare in dote al sindaco un nome scomodo che – rifiutato dallo stesso – spianerebbe la strada al controllo della società monnezzara.

Finito? No, perché dopo la presidenza della partecipata potrebbe accadere altro. Ad esempio che Enzo Ferrandino – sempre laddove la casella non venga occupata da Gianluca Trani, e questo lo diciamo a scanso di equivoci – potrebbe “donare” la presidenza del consiglio proprio a Di Vaia, rendendogli così in termini di visibilità e non solo quanto perderebbe non ricoprendo più la cairca di assessore. Ma su questa traccia, oggettivamente, bisogna ragionare con un condizionale “al quadrato”, dal momento che Enzo Ferrandino potrebbe non aver dimenticato l’abbandono della sua lista da parte di Gigi che ha sposato la causa sciarappina: siamo certi che il sindaco abbia digerito l’affronto?

IDEA ASSESSORATO PER LA CRISCUOLO, ALLA LISTA ANCHE LA GENESIS?

La lista Ischia Prima di Tutto – che come nelle previsioni ha visto la rielezione al consiglio comunale di Massimo Trofa e Carmen Criscuolo – mantiene le aspettative della vigilia. A proposito di voci di corridoio, queste raccontano di un asse Ischia-Barano (un gemellaggio che ricorre praticamente un giorno sì e l’altro pure per motivi dei più svariati) per fare in modo che Feliciana Di Meglio (in quota al Comune collinare come revisore del Cisi) arrivasse terza. Ma la contabile, nonostante diverse “iniezioni”, ha dimostrato purtroppo di non avere i numeri per poter raggiungere l’obiettivo e così sfondando il tetto delle 200 preferenze sul terzo gradino del podio si è accomodato Alessandro Cronchi. Alla lista in questione potrebbe toccare un assessorato in quota rosa e l’indiziato numero uno pare essere proprio Carmen Criscuolo, con Cronchi che sparerebbe i fuochi dalla gioia. Ma anche stavolta rientra sulla giostra Gianluca Trani, attorno al quale come vedete ruota tutto: se resta in consiglio infatti (con la Lubrano Lobianco che ne rimane fuori) è verosimile che il sindaco opti per mantenere la Criscuolo tra i banchi consiliari. Col risultato che a quel punto nell’esecutivo entrerebbe proprio Cronchi e la donna andrebbe cercata altrove. A proposito, pare che per Ischia Prima di Tutto potrebbe esserci anche la presidenza della Genesis.

PAOLO FERRANDINO E L’ASSESSORATO CHE ROMPE GLI “SCHEMI”

Per le liste Nuova Isolaverde e Vivere Ischia diventa tutto più complesso se si parte dalla compagine Insieme per Ischia, quella che arrivando settima ha raccolto il numero minore di consensi. All’interno della stessa figura il decano della politica ischitana, quel Giovanni Sorrentino a cui è stato garantito l’ingresso in consiglio comunale (che avrebbe una benedizione da ogni latitudine e longitudine ad onor del vero) ed è chiaro che per mantenere la promessa non resta che far indossare a Paolo Ferrandino i panni di assessore. E se ciò accadesse, e la matematica all’improvviso non diventa un’opinione, ci vuole poco a capire che i posti in giunta sono belli che finiti. E come si fa? Proviamo ad azzardare alcune ipotesi in casa Bambeniello, certi che le stesse non farebbero fare i salti di gioia a Salvatore ed Antonio Mazzella. Il sindaco potrebbe trattenere per sé alcune deleghe care a Ciro Ferrandino (che per un solo voto, e dunque al fotofinish ha centrato l’elezione in consiglio a scapito di Mariarosaria Pinto artefice di una performance davvero “monstre”) e far sì che lo stesso continui ad operare in tali ambiti sia pure nei panni di consigliere comunale. Poi ci potrebbe essere un posto in un cda di una partecipata.

La lista Vivere Ischia, non ce ne voglia nessuno, si è rivelata la vera delusione di questa tornata elettorale. La compagine decisamente di estrazione di centro destra ha davvero raccolto molto poco: in particolare ha sorpreso in negativo la performance di Giustina Mattera a cui non sono bastati i fratelloni Balestrieri, il cognato Michele Califano e Amedeo Brandi per ottenere numeri da big: e sì che almeno sulla carta i tandem non erano certo pochi. In particolare la sintesi con l’ex presidente del civico consesso Ottorino Mattera e del suo fedelissimo Luca Spignese aveva fatto pensare che il risultato delle urne potesse essere decisamente migliore e diverso. Che dire, evidentemente ancora una volta vale il principio secondo il quale portare l’acqua al “mulino” altrui è più difficile che farlo per sé stessi.

LA HIT DEI DELUSI: SCOTTI, SIMONE FERRANDINO, GIUSTINA, DI VAIA E GLI ALTRI

E prima di salutarci andiamo a pescare qualche grossa delusione, analizzando a freddo i numeri delle amministrative. Nella nostra personale hit c’è senza dubbio Gennaro Scotti: si pensava avesse in dote almeno 150 preferenze personali e che con la spinta di Mario Amalfitano e del senatore Domenico De Siano potessero diventare 250. Evidentemente da qualche parte i calcoli erano sbagliati. C’era da attendersi molto di più anche da Simone Ferrandino, secondo alcuni addetti ai lavori il geometra poteva contare su un consenso maggiore in grado di garantirgli la terza posizione in lista, ma la triste realtà purtroppo ha raccontato ben altro. Luigi Di Vaia non sposta la sua performance rispetto a quella Del 2017 e dopo cinque anni da vicesindaco forse era lecito attendersi qualcosa di più. Flop anche per Leonardo Florio, che pure era supportato da alcuni noti imprenditori ischitani e da una parte del mondo sportivo isolano: inutile girarci intorno, 81 preferenze sono davvero poca roba. Di Giustina Mattera abbiamo già detto e la sintetizziamo così: delle due l’una, o Pasquale Balestrieri, Amedeo Brandi e Michele Califano non hanno trasferito i propri voti alla capolista o quest’ultima conta appena 50 preferenze! La seconda ipotesi ci sembra assurda, la prima pure: vuoi vedere che la verità sta nel mezzo?

C’è poi il risultato di Niki Bondavalli Leonessa: giovanissima ed alla prima esperienza raccoglie molto meno dei 250 voti della mamma cinque anni fa, ma va riconosciuta l’attenuante di non aver ricevuto aiuto da nessun maschietto. Infine due parole su Francesca Mira: esce dalla competizione elettorale decisamente meno forte della sorella Ester che, con 252 preferenze, cinque anni fa raggiunse un ottimo risultato. Con la mancata candidatura di un componente del gruppo Dimhotels ci si aspettava una convergenza sulla candidata che avrebbe dovuto giocarsi le prime posizioni ed invece è rimasta mestamente nelle retrovie.

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Corry54

Cunziglio e volpe rammaggio e galline e chi ci rimetta è l’Isola. Altri 5 anni di disfacimento generale

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