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La nuova maggioranza e la saggezza di Paolo: «A nessuno piace scendere dal carro»

E’ diventato un po’ il nostro cavallo di battaglia, una sorta di claim. Andiamo sostenendo – e lo dimostrano i fatti – che nella politica ischitana sono successe più cose nelle ultime tre settimane che non negli ultimi sei mesi. Come si pone Paolo Ferrandino dinanzi a questi nuovi scenari e soprattutto che idea si è fatto?

«Beh, la nostra è un’amministrazione in movimento, evidentemente nessuno vuole scendere o non rimanere sul carro. Credo che tutti abbiano finalmente compreso che il compito di governare il paese è una situazione che non consente né distrazioni né tentennamenti di sorta. E quindi credo che ognuno voglia esprimere le proprie idee contribuendo a questo percorso che deve portare a migliorare le condizioni generali del paese».

L’impressione, che forse non è soltanto tale, è che il ritorno tra i banchi della maggioranza dei quattro consiglieri di Vivere Ischia sia stata significativa dal punto di vista numerico, ma per il resto abbia prodotto soltanto malumori.

«Se quanto accaduto può creare apprensione negli amici che dalla minoranza sono poi passati in amministrazione, garantendo alla stessa quella continuità che altrimenti sarebbe stata a rischio, posso dire che non hanno assolutamente motivo per essere in stato di fibrillazione, nella maniera più assoluta. Se invece ti riferisci a coloro che in un primo momento si erano staccati dalla maggioranza per aderire al progetto Vivere Ischia, ci potrebbe anche stare: In fondo, spesso accade che sottrarre una costola da un corpo crea ferite permanenti e dunque difficilmente rimarginabili».

Anche tu sei del parere che forse Enzo Ferrandino le tappe che hanno portato al riavvicinamento con i quattro ex scissionisti avrebbe dovuto concordarle con tutti invece che agire in un modo che è stato definito “carbonaro”?

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«Credo che sia più opportuno parlare di ragionamento piuttosto che di trattativa. Non c’è dubbio che un politica quanto maggiore è la condivisione, minore è il rischio di lasciare malumori e strascichi negativi, questa è una delle regole fondamentali. Ci sono delle situazioni nelle quali bisogna anche capire bene, prima di anticipare quelli che possono essere dei risultati da poter conseguire. Ma ribadisco che la condivisione è un aspetto fondamentale per poter stare bene insieme. Credo che la mia opinione in merito sia abbastanza chiara».

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Parli di stare bene insieme. Però tra Ottorino Mattera che ha parlato di “bipolarismo” riferendosi ai consiglieri di Vivere Ischia, Pasquale Balestrieri che ha risposto stizzito parlando di consiglieri che hanno finito di tirare con la giacchetta il sindaco e qualche altra turbolenza, direi che l’aria sembra abbastanza frizzantina.

«Ho condiviso l’espressione di bipolarismo in senso medico di cui ha parlato Ottorino, mi ha molto divertito e negarlo sarebbe da ipocrita. Mi ha ricordato una cosa che ho letto nei giorni scorsi su Pierferdinando Casini, che ha compiuto 63 anni: l’articolista parlava di 31 anni e mezzo a sinistra e 31 anni e mezzo a destra. Certo credo non esista nessuno più bipolare di lui. La verità, ironia a parte, è che in politica certe situazioni sono all’ordine del giorno. Se uno però si prefigge un obiettivo, che non è quello di tirare per la giacca, non è quello di uscire al mattino a fare la spesa oppure di pensare ad interessi esclusivamente personali, ma di impegnarsi per il paese allora va bene tutto: anche il fatto che qualche volta possano essere fraintese determinate prese di posizione».

Il mancato rinnovo di alcuni incarichi dei funzionari può essere letto come una volontà del sindaco di mostrare un volto più debole di Giosi Ferrandino?

«Ti dirò, proprio non riesco ad avere chiara e marcata una tale chiave di lettura. Certo è che delle defenestrazioni o magari interruzioni di rapporti di collaborazione con l’ente pubblico rappresentano sempre dei momenti di tristezza, anche perché sovente questi incarichi indirizzano molto anche le scelte di vita dei singoli. Però, e io a Il Golfo l’ho dichiarato in un passato anche abbastanza recente, è facoltà del sindaco scegliersi lo staff e i collaboratori e in questo ambito non sono intervenuto. Ma è fin troppo scontato sottolineare che la situazione mi lascia un profondo senso di amarezza».

Chiudo con una considerazione e provo a pungolarti: ma siamo sicuri che una maggioranza ampia si lasci preferire o alle volte è meglio essere un blocco granitico?

«Una delle cose che ho imparato in politica anche agli albori della mia attività sotto l’egida del compianto Enzo Mazzella, era che la maggioranza dovesse essere quanto più ampia possibile. Personalmente non ho dubbi, i numeri danno forza. Più si è, meglio è. L’importante è che non ci si innamori in maniera ostinata delle proprie idee a dispetto di quelle collegiali».

Gaetano Ferrandino

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