CULTURA & SOCIETA'

La Pasqua e le piantine di grano per abbellire i “Sepolcri”

Eccole le piantine di fili di grano, del germoglio più atteso della stagione, che più delle altre apre alla bellezza della natura ed alla ricorrenza della Resurrezione non solo di Cristo, ma anche di tutte le cose che trasmettono gioia e magnificenza della vita. Le piantine di grano giallo che sfociano anche nel verdino tenue, ornamento e decoro degli altarini della Reposizione che comunemente chiamiamo “Sepolcri”, rappresentano nel loro ruolo consolidato il primo simbolo naturale della Pasqua in fiore e campanara come scriveva il poeta e della Settimana  Santa con  i suoi riti e le sue tradizioni. Le piantine di grano si prendono la scena del Giovedì Santo e compongono la distesa del tappeto a forma di prato rigoglioso ai piedi del sacro trono dell’urna dorata dove è custodita la santa Eucarestia di fronte alla quale  i fedeli prostrati  in mistico atteggiamento di preghiera si lasciano illuminare dai fasci di luce  che emana l’ Ostia Divina. Nelle chiese parrocchiali della nostra isola si vive questo tipo di atmosfera già dai giorni della preparazione, ossia in questo periodo dove si incominciano ad avvertire fra l’altro, anche i  primi  odori delle palme, altro fascinoso elemento della  natura  a ricoprire un ruolo importante nel contesto scenografico della domenica che precede  quella della Pasqua, ovvero la domenica delle palme dove si rievoca l’ingresso festoso di Gesù in Gerusalemme in groppa ad un asino, accompagnato da una moltitudine di suoi seguaci festanti agitando in segno di  saluto e di  pace vistose foglie della biblica pianta di palme.

Le piantine di fili di grano  dal colore giallo-oro inconfondibile, dalle nostre parti, ossia dentro e fuori degli ambienti parrocchiali della nostra isola, hanno una loro storia fatta di semplici  e domestiche passioni negli ambienti familiari delle nostre contrade dove  si coltiva la piantina di grano con interesse e forma addirittura maniacale  in senso mirato. La piantina di fili di grano in questione, per un preciso periodo dell’anno detta legge nella pratica e cura del giardinaggio locale. Beneficia delle attenzioni maggiori perché il suo obiettivo è arrivare bella,  compatta, colorata del suo colore simbolo il giallo della passione, rigogliosa, con il suoi fili di grano sottili ed eretti e fieri del loro bell’aspetto e del ruolo che la piantina di grano nello specifico ricopre   ovvero principale elemento decorativo nella  composizione del mistico prato dei cosiddetti “sepolcri” o altarini della Reposizione.  Ad occuparsene nel periodo giusto prima della Pasqua sono le parrocchiane esperte e più vicine  alla proprio chiesa-Parrocchia ove in gruppo organizzano e programmano i riti pasquali della tradizione mentre a quelli strettamente liturgici vi pensa il parroco ed altri sacerdoti suoi collaboratori in contatto con la parrocchia. Un bel da fare per tutti, laici e non, con l’entusiasmo e la fede che li anima e sopratutto col desiderio di far bene, perche un bel “sepolcro” artisticamente ben preparato con le immancabili piantine di grano ad arricchire ed a rendere spettacolare la scena è il traguardo ambito a cui ciascuno impegnato nel lavoro intende arrivare.

Nelle chiese-parrocchie dell’isola c’è questo fermento di partecipazione. Lo è stato per il passato, lo è anche oggi. Preparare una pian tino di fili di grano per l’abbisogna è semplice ma pure impegnativo. Esse possono essere curate in casa nel proprio giardino.  Ecco cosa fare per ricordare questa tradizione e preparare in casa  nel proprio giardino  il ”grano santo”.  Anchei bambini si divertirannoa veder crescere una piantina che dovranno curare da soli, annaffiandola e facendo attenzione a poche semplici regole. Innanzitutto bisogna  approvvigionarsi di quello che serve: un piattino o un vaso, meglio se decorato, ovatta o cotone. In alternativa della tela, semi di grano, uno spruzzino o nebulizzatore. Per preparare la crescita dei germogli, occorre prendere del terreno e inserire i semi di grano. Niente fertilizzanti ma un batuffolo di cotone delle dimensioni di circa 10cm x 10cm. In alternativa si può utilizzare una tela ripiegandola su sè stessa per creare spessore e poi bagnarla in acqua. Prendere il cotone, in alternativa la tela ripiegata, bagnare con abbondante acqua e poi strizzarla per far fuoriuscire l’acqua stessa in eccesso. Poi coprite la terra e cercate di inserire i semi di grano tra le fibre di cotone. Rispettare la distanza di circa un centimetro tra un seme e l’altro per favorire la crescita dei germogli. Dopo aver seminato mettere il piatto o la ciotola  in un luogo buio e non ventilato. Bisogna ricordare  che la tradizione vuole che i germogli vengano coltivati e fatti crescere al buio, per simboleggiare il passaggio dalle tenebre alla luce della Resurrezione di Cristo. Il piattino con i germogli di grano va preparato circa 20/25 giorni prima del mercoledì santo. Dopo due giorni dalla corretta semina si incominciano a vedere i semi di grano che germogliano. Pertanto aspettare e avere cura di annaffiare il grano a giorni alterni.

                                                                                                antoniolubrano1941@gmail.com

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