CRONACA

Via dagli alberghi, gli sfollati non ci stanno: scatta l’ “occupazione”

Non basta nemmeno l’anticipazione di tre mensilità di Cas per convincere gli ospiti a lasciare l’accoglienza alberghiera

Chi credeva che sarebbe bastato il “compromesso” escogitato dall’amministrazione e accettato dal commissario Schilardi per risolvere una buona volta il problema, è rimasto deluso. O era soltanto un povero ingenuo. Gli sfollati ancora ospitati nelle strutture alberghiere non mollano, e hanno simbolicamente occupato uno degli hotel nei quali sono stati sin qui accolti, Villa Letizia inscenando l’ennesima protesta dopo quelle allestite nelle settimane scorse all’esterno degli uffici municipali del Capricho.

Dicevamo del “compromesso”: tre mensilità anticipate per il Contributo di autonoma sistemazione (Cas) da parte della struttura commissariale sembravano una soluzione più che ragionevole per invogliare gli ospiti a lasciare gli alberghi e a trovarsi una sistemazione alternativa. Niente da fare. La musica resta la stessa: gli sfollati in questione, una settantina di persone, lamentano ancora l’impossibilità di trovare un alloggio in affitto. La motivazione sarebbe soprattutto quella di prezzi troppo alti da parte dei proprietari di alloggi, oltre che nel timore di un’irregolare erogazione del contributo nel tempo. Sia come sia, non è bastato predisporre varie deroghe, che come succede spesso in Italia assumono i connotati del rinvio a tempo indeterminato, con buona pace dell’amministrazione e del commissariato, con quest’ultimo che forse credeva sufficienti i vari preavvisi dati con larghissimo anticipo agli occupanti.

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