CRONACA

Il lockdown e l’influenza sulla bilancia, l’indagine dell’ASL Napoli 2 Nord

Il servizio di igiene degli alimenti e nutrizione ha elaborato un questionario subito dopo la fine della quarantena e lo ha reso disponibile on line, promuovendolo mediante i social

La quarantena è lontana, ma i chili di troppo e le cattive abitudini sono ancora con noi. I Nutrizionisti dell’ASL “No a diete fai da te”. Il Servizio di Igiene degli Alimenti e Nutrizione dell’ASL Napoli 2 Nord ha elaborato un questionario subito dopo la fine della quarantena e lo ha reso disponibile online, promuovendolo mediante Facebook. Dal questionario si evince che nonostante una grande maggioranza di soggetti ha una vita alimentare sana, la quarantena ha fatto sì che sia uomini che donne abbiano notato un aumento del proprio peso.Molti per smaltire i chili di troppo ricorrono a diete “fai da te”, i nutrizionisti sconsigliano fortemente questi regimi alimentari, tante volte poco sani e che hanno dei vantaggi di breve durata. Il consiglio è di rivolgersi ad un esperto per avere effetti duraturi e cosa più importante per consentire all’organismo il rientro fisiologico in un peso adeguato alle proprie caratteristiche fisiche.

In pochissimi giorni 1070 persone hanno risposto alle domande tratte dal questionario MEDAS, strutturato per misurare l’aderenza alla dieta mediterranea. Dall’analisi delle risposte è emerso che nel campione dei residenti nell’ASL Napoli 2 Nord l’80% aderisce a uno stile di vita alimentare corretto (66,84% buono e 13,73% eccellente), ma, nonostante ciò, sia gli uomini che le donne hanno aumentato il loro peso durante la quarantena, soprattutto nella fascia d’età superiore ai 35 anni. L’analisi dei questionari ha rivelato che la maggior parte delle persone ha sofferto: la mancanza delle uscite con gli amici (60%); l’impossibilità di viaggiare (40%); la sensazione di impotenza (40%); lo stress (38%); la noia (38%); l’ansia (35%); la tristezza (36%); la rabbia (34%;); Il 75% del campione esaminato ritiene che questi stati d’animo abbiano influito, almeno in parte, sulle abitudini alimentari;

Nonostante la sedentarietà e l’impossibilità di frequentare i centri sportivi, durante il lockdown molti di quanti hanno risposto al questionario hanno cercato un’alternativa per continuare a praticare attività fisica da casa (circa il 60% del campione) sebbene con una costanza inferiore a quella praticata in palestra (dal 55,61 di prima della quarantena al 62,87% durante).

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