LA PRO LOCO DI PANZA RAGGRUPPA I SUOI ESCURSIONISTI PER “ANDAR PER CANTINE” PERCORSI DI GRANDE FASCINO PER RILANCIARE IL VINO E LE NOSTRE VERDI CAMPAGNE
DI ANTONIO LUBRANO
Foto di Giovan Giuseppe Lubrano
La Pro Loco di Panza festeggia gli undici anni della bella iniziativa “Andar per Cantine” alla riscoperta dei “sacrari” nascosti nel verde delle nostre campagne, ove nasce il vino e tante altre cose buone che offre la natura. A cinque giorni dall’ ingresso della nuova stagione autunnale , c’è ancora profumo di mosto nelle campagne della nostra isola. Segno è che la vendemmia 2018 in tutti i vigneti dell’isola verde va concludendosi alla grande con la raccolta delle uve. Essa era annunciata con ottimismo e soddisfazione da parte di quei pochi contadini rimasti che onorano la terra e l’antico mestiere dei padri, con rinnovata passione, competenza e lungimiranza, proiettando lo sguardo verso un futuro, ove la cultura contadina ad Ischia dovrà trovare conferma del suo meritato rilancio (vedi le nuove aziende agricole sorte e cantine organizzate annesse). Il profumo del mosto ancora nell’aria,lo si avverte dappertutto e proviene dai palmenti ove è avvenuta la rituale pigiatura delle uve delle varie cantine sparse sull’intero territorio campestre dell’isola, da Piano Liguori e Campagnano a Serrara Fontana e Forio, passando per Barano e Le Chianole fino alle terrazze della Borbonica sopra Lacco Ameno e Casamicciola ove, nonostante gli evidenti e tragici segni del terremoto del 21 agosto dello scorso anno, è possibile riscoprire anche le cosiddette “Cantine povere” visitate da singoli escursionisti in proprio. Un profumo intenso che fa da richiamo per tutti coloro che da oggi , ischitani e turisti, vanno per Cantine in escursioni di gruppo organizzate e private alla riscoperta di quei “luoghi sacri” ove nasce e si perfeziona l’antico nettare, unica vera ricchezza della propria terra di cui i nostri eroici viticoltori isolani vanno fieri. “Andar per Cantine” al suo undicesimo anno di vita, organizzata dalla Pro Loco di Panza, oggi significa tanto voler conoscere soprattutto la natura dei luoghi con il loro patrimonio paesaggistico fatto di sentieri di campagna, dei classici muri a secco ossia le antiche e sempre attuali parracine che ne delimitano il corso, di pietre verdi ad ornamento architettonico di bizzarre costruzioni che timide si ergono tra il verde, tradizionali attrezzi del mestiere contadino che ti danno la dolce sensazione di essere entrato subito in completa sintonia con l’ambiente affascinate che ti circonda e in pratica ti cattura l’anima. Volendo fare una debita distinzione tra cantine e cantine nell’isola d’Ischia, esistono nelle nostre campagne cantine trascurate e poco o niente visitate, con l’attività limitata alla modesta opera di vinificazione del suo titolare, e cantine valorizzate e rilanciate di case vinicole isolane, con attività di peso industriale al centro di vere e proprie tenute agricole curate, per primeggiare nel settore ed essere meta felice di entusiasti ed appassionati visitatori locali e forestieri. Diversa invece è la storia delle cosi dette “Cantine Povere” perlopiù nascoste in terreni scomodi da raggiungere, in fondo a viali sterrati e protetti da filari di antiche parracine di pietra lavica o di tufo verde, tipico dei terreni di Forio, Panza, dei Frassitelli e della Falanga. Queste cantine scavate a mano nel tufo verde con palmenti di lapillo, sono riconoscibili dall’esterno da vecchi portoni a chiusura rudimentale di legno con la parte superiore ad intreccio finestrato, per arieggiare l’interno ove il palmento è affiancato da vari attrezzi per la potatura delle viti, alcune antiche solfatrici per la somministrazione degli anticrittogamici a base di zolfo e rame ed alcune botti per la conservazione del vino novello, che in gergo i contadini del posto chiamano “carrati”. La visita alle Cantine di prima scelta, quelle attrezzate di tutto punto, sofisticate e visitate dagli escursionisti reclutati dalla Pro Loco di Panza secondo la collaudata iniziativa “Andar per Cantine”, inaugurata ieri 15 per concludersi il 23 settembre prossimo , ti portano in uno scenario di tutt’altra dimensione, attraverso un programma escursionistico di “podismo” campestre che raggiunge località di campagna della nostra isola, fra le più note e celebrate, con tappe stabilite in cantine cosi dette di prima fascia e tenute agricole. In questo Tour enogastronomico, l’impatto del visitatore con la cantina da “scoprire” e sostarvici, è decisamente soddisfacente, perchè in essa vi trova di tutto, il meglio del meglio, fra enogastronomia ed arredo rurale. Entrando, addossato alla parete di tufo di fresca manutenzione, è possibile ammirare una vecchia credenza restaurata della nonna , riverniciata e messa a nuovo con visibile decoro antichizzato. Sul vecchio marmo di copertura, fanno bella mostra di se fiaschi di vino rosso e bianco doc, una damigiana di vetro verde appositamente impolverata per rientrare nel’atmosfera voluta dell’ambiente ed alcune bottiglie di olio puro extravergine e vino cotto della passata annata. Poi botti di rovere di varie dimensioni, altre damigiane allineate per terra, vecchie sedie impagliate, un torchio originale ben conservato, attaccati alle pareti il classico marrazzo, una solfatrice, forbici per la potatura, canestri per vario uso ed infine, penzoloni dal soffitto ad arco di tufo ,prociutti, capocolli, piedi di porco, salami e vari piennoli di pomodori di un rosso vivo pronti per le bruschette che di lì a poco vengono servite. All’ esterno della cantina il pergolato delle meraviglie con una grossa tavola al centro dello spiazzo ricoperta di tutte le delizie alimentari che si possono gustare in una allegra e spensierata scampagnata che si rispetti. In fine il vino protagonista assoluto della tavolata servito in limpidi calici di cristallo. Un esperienza a stretto contatto con la natura e le cose buone che essa offre. Col “Vino Veritas”.
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