CRONACA

LA PROTESTA Stagionali, l’ennesimo grido: «Bonus per tutti e Naspi fino al 2021»

Si è tenuto, nei pressi del piazzale “Cristoforo Colombo” di Forio, il quarto presidio di protesta organizzato dal “Comitato di Lotta dei Lavoratori Stagionali e non dell’Isola d’Ischia presieduto da Gennaro Savio, in collaborazione col “Coordinamento Nazionale Stagionali in Lotta”.

Una iniziativa di piazza a difesa dei diritti calpestati degli stagionali, dal grande valore simbolico in quanto, unica in Italia, organizzata nel mese di agosto nella settimana in cui quasi tutte le attività turistiche sono aperte e dunque i lavoratori occupati, al termine di una giornata da bollino rosso a causa del caldo afoso e tenuta in contemporanea con la finale di Champion League. E nonostante tutto, i lavoratori che vi hanno partecipato lo hanno fatto in maniera molto attiva alcuni dei quali intervenendo anche al comizio, come hanno fatto Arianna Impara, Paolo Esposito ed Alfonso Panniello.

Riconoscimento dei bonus del governo Conte relativi ai mesi di marzo, aprile e maggio per tutti i lavoratori che ne hanno fatto richiesta, ripristino della vecchia indennità di disoccupazione e in attesa che ciò avvenga, il prolungamento della Naspi o dell’introduzione di altri ammortizzatori sociali dal 1 giugno scorso e sino alla prossima assunzione nel 2021 a tutti i lavoratori attualmente disoccupati e a tutti coloro che, ripreso a lavorare, tra poco saranno licenziati dopo due tre mesi di lavoro.

Sono queste solo alcune delle rivendicazioni avanzate dai manifestanti per evitare un inverno di fame, oltre a chiedere un unico Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro per tutto l’indotto turistico ed un salario minimo di 9 euro lordi l’ora che porti a rialzo i tabellari retributivi.Durante l’importante iniziativa di lotta la cui diretta FaceBook è stata già visualizzata da circa 5.000 persone, sono state denunciate con estrema forza le disumane condizioni di sfruttamento che, soprattutto in questa stagione turistica, sono stati costretti a subire i lavoratori col pretesto della emergenza sanitaria e della crisi economica. Lavoratori a cui è stata espressa sincera e fraterna solidarietà.

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