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Ambrosino, sospensiva “per forza”: la Prefettura non si è costituita

Lo abbiamo detto e lo ripetiamo. Facciamo giornalismo e non tiriamo improperi e offese gratuite dietro a questo e quello così, giusto per il gusto di farlo. E così, in una vicenda così delicata come quella che riguarda il colosso isolano del carburante, la Ambrosino srl, piuttosto che a sterili chiacchiere ci affidiamo alle carte, come da consolidata tradizione. Partendo dall’ordinanza di sospensiva applicata dal Tribunale Amministrativo della Campania. Che è stata commentata dall’azienda e dalla stampa amica con toni assolutamente trionfalistici, ma se andiamo a guardar bene il dispositivo – cosa che noi ci siamo presi la briga di fare – ci rendiamo conto che non c’è assolutamente da far saltare i tappi di champagne. Guardate, ve lo diciamo arrossendo prima noi: i giudici della I Sezione del Tar regionale (presidente Salvatore Veneziano, consigliere Paolo Corciulo, estensore Ida Raiola) hanno di fatto dovuto assolutamente applicare la sospensiva. La Prefettura di Napoli, controparte nel caso di specie, non si è infatti costituita in giudizio e questo di fatto non ha consentito al collegio giudicante chiamato a pronunciarsi di poter vagliare e valutare la giustezza o meno della revoca dalla white list operata dall’ufficio territoriale di governo. Insomma, per farla breve non si poteva agire altro che in questa maniera, nell’attesa di entrare nel merito.

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