La rabbia di Stani Verde: «Basta fango sulla mia persona e su Forio»

Il leader dell’opposizione denuncia le accuse di collusioni malavitose nella scorsa campagna elettorale e invita l’amministrazione a costituirsi parte civile

Per Stani Verde la misura è colma. Il consigliere comunale, leader dell’opposizione consiliare, ha pubblicamente segnalato i commenti di alcuni utenti social che avevano commentato la notizia data dal nostro giornale sulle ingerenze dei clan camorristi Casalesi nelle forniture di latticini all’isola d’Ischia. In tali commenti alcuni adombravano finanziamenti di tali clan nell’ultima campagna elettorale a favore di qualche politico locale di giovane età. Il tutto ovviamente in termini meno gentili di quelli che abbiamo utilizzato per riportarne il contenuto.

«Da tempo alcuni soggetti lanciano calunnie nei miei confronti, infangando il mio lavoro e i sacrifici della mia famiglia. Adesso ho l’occasione per denunciarli e difendermi nelle sedi competenti. È l’unico modo per combattere queste vigliaccate»

Un’accusa a cui Stani Verde ha subito reagito con una dichiarazione molto chiara: «Ieri volevano far credere che l’albergo ove si sono registrati i casi di intossicazione fosse il nostro, oggi vogliono far credere che io appartenga al gruppo mafioso dei Casalesi. Fino ad ora ho taciuto ma adesso esigo che le forze dell’ordine indaghino e sentano queste persone (fino a ieri si nascondevano, adesso stanno gettando fango su me e la mia famiglia pubblicamente). Chiedo pubblicamente alle forze dell’ordine di indagare, sentire queste persone e verificare se ci sono altri politici a Forio che gestiscono hotel e se ci sono legami con i Casalesi. Adesso basta! Mi scuso con tutte le forze dell’ordine che oggi sono impegnate in cose più serie ma esigo che venga fatta chiarezza e dovranno farlo loro», per poi aggiungere: «Ho superato crisi, terremoto e pandemia ed esigo che i miei sacrifici e la dignità della mia famiglia non vengano calpestati in questo modo».

«Chiedo al Comune di costituirsi parte civile. A prescindere dal fatto che il riferimento sia alla mia persona o a un’altra, in ogni caso si tratta di un politico di Forio, quindi viene comunque infangata l’immagine di tutto il paese, affermando che la politica è collusa con la camorra»

L’imprenditore foriano non ha dubbi, pur se nei commenti incriminati egli non viene citato per nome: «Io sono l’unico candidato alle scorse elezioni titolare di strutture alberghiere, e di età relativamente giovane, dunque non c’è da sbagliarsi. Il soggetto in questione da anni fa girare tali calunnie in strada, e proprio per questo io non mi sono mai potuto difendere. Stavolta invece chiunque abbia letto quel commento ha potuto vedere un chiaro riferimento alla mia persona, e quindi colgo l’occasione per denunciare e difendermi finalmente nelle opportune sedi competenti. Credo sia l’unico modo per combattere queste vigliaccate. Io lavoro quotidianamente in maniera onesta, e voglio che la mia famiglia sia orgogliosa di questo: i nostri sacrifici non possono essere infangati in tal modo».

«Due sono le possibilità: o c’è infiltrazione malavitosa, e va quindi sciolto il consiglio comunale, oppure non c’è alcuna infiltrazione, e allora va denunciato chi lancia calunnie e offese così gravi ma soprattutto infondate che coinvolgono anche l’onorabilità del Comune»

Il consigliere inoltre ha rivelato un ulteriore sviluppo: «Ho chiesto al Comune di Forio di costituirsi parte civile, perché a prescindere dal fatto che il riferimento sia alla mia persona o a un’altra, in ogni caso si tratta di un politico di Forio, quindi viene comunque infangata l’immagine di Forio, affermando che la politica è collusa con la camorra». Stani infatti precisa: «Due sono le possibilità: o c’è infiltrazione malavitosa, e va quindi sciolto il consiglio comunale, oppure non c’è, e allora va denunciato chi lancia calunnie e offese così gravi ma soprattutto infondate che coinvolgono anche l’onorabilità del Comune». Secondo il leader dell’opposizione, non si tratta di una semplice querela su denuncia di parte: «La cosa è molto più grave: parliamo di camorra nelle istituzioni, quindi si dovrebbe procedere d’ufficio. Qui, oltre a Stani Verde, si sta infangando un intero ente, una comunità, l’operato di uffici comunali. Ripeto, se l’accusa non fosse rivolta a me, allora bisogna comunque appurare chi è il “casalese” presente nelle istituzioni».«Io – conclude il consigliere – ho sempre combattuto gli avversari esclusivamente sul piano politico, senza attacchi e calunnie di tipo personale. Se un amministratore favorisce l’assegnazione di un appalto a un congiunto o a una ditta riconducibile a un consigliere comunale, io lo denuncio perché è immorale, così come nel caso in cui la spesa pubblica per una infrastruttura raggiunge cifre eccessive. Per il resto non sono mai arrivato a fare false e infamanti accuse sul piano personale verso chi riveste ruoli politici o istituzionali».

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