LA RICORRENZA 93 anni per Antonio Lubrano, “Figlio di Procida”

I doverosi auguri in occasione di martedì 4 febbraio vanno ad un illustre “Figlio di Procida” che festeggia i 93 anni. Auguri! È stato il primo giornalista «al servizio della gente», pronto ad intercettare i bisogni della comunità, a combattere le lentezze della burocrazia e a snidare furbetti e truffatori. Da Procida gli auguri privati di qualche amico. Eppure, è un “Figlio di Procida” di cui ne è orgoglioso. Sull’isola conserva tante amicizie e soprattutto porta nel cuore quelle emozioni che il nostro territorio gli ha trasmesso. Sull’isola è stato registrato come Antonio Lubrano di Scampamorte il 4 febbraio 1932 da Clotilde, figlia di un capitano di mare, e Giuseppe, anch’esso marinaio.
“Ma mio padre – racconta – fece di tutto per dissuadermi dal seguire quelle orme, mi disse: non farlo, perché non potrai mai goderti veramente una famiglia”. Lui, quasi per puntiglio, rispose con una battuta che suonava quasi come una provocazione: “D’accordo, papà. Farò il giornalista”. “Procida mi ha insegnato l’amore per la libertà, libertà di vita e di azione. Quando si nasce su uno scoglio e fino alla maggiore età si sogna l’avvenire nel resto del mondo, oltre il mare, l’idea della libertà plasma tutta la tua vita. Del resto, il fatto che Procida sia un’isola di naviganti, di capitani e macchinisti che vanno dall’Est all’Ovest del mondo, non è una vocazione alla libertà? Il luogo che mi ha conquistato da sempre è la Corricella, una delle marine dell’isola. Ma i miei ricordi sono tutti legati alle strade dell’isola, dalla Terra murata alla Chiaiolella. Procida è la mia memoria”.