LA RIFLESSIONE Il tempo fugge ma la memoria resti salda

“Tempus fugit!” il tempo fugge, gli accadimenti che fanno la storia fuggono con una velocità tale che spesso neanche ce ne accorgiamo. Arriva la notizia della tregua di Gaza: è una cosa buona e giusta. Ieri sera abbiamo sentito il discorso di Trump: non mi è piaciuto e non è una cosa buona e giusta. Ma ne riparleremo più in là, a bocce ferme. Gli avvenimenti si susseguono, la memoria storica si dilegua come neve al sole. Questo è il guaio di questa nostra umanità: la perdita della memoria che è cosa gravissima. Altri questa perdita di memoria la giudicano un fatto positivo perché così ci dimentichiamo di tutto e viviamo in uno stato di perenne felicità. Incoscienza, direi io. Mi dispiace per voi che mi leggete, ma io vado a fondo, certe cose non si possono dimenticare, ne va della vostra e della mia condizione umana. Fra meno di una settimana si compiono ottanta anni dall’entrata delle truppe russe nel campo di sterminio di Auschwitz. Questi soldati, che sicuramente non avevano la sensibilità delle educande, rimasero esterrefatti. Non avevano mai visto tale scempio, tale abbondanza di esseri scheletrici che si aggiravano inebetiti, scheletri viventi ancora per poco, residui di un’umanità percossa a morte, priva del senso di un minimo decoro. I Russi si diedero da fare soccorrendo, portando acqua, cibo, un minimo di calore. Per molti di questi derelitti non ci fu nulla da fare, morivano ad uno ad uno perché erano giunti alla fine della loro esistenza. Già da parecchio non erano più esseri umani. Il mondo rimase sbigottito alla notizia. Molti dissero di non sapere, anche quelli che abitavano nei paraggi dei campi. Miserie e falsità umane! La Shoah è il più grande dramma della storia dell’umanità. sei milioni tra Ebrei, omosessuali, zingari, ed altri poveri cristi ammazzati e bruciati nei forni. E la cifra è approssimata per difetto. Il tutto come conseguenza di una teoria razziale che divideva gli esseri umani in superiori ede inferiori.


I Tedeschi erano la razza superiore, gli altri quella inferiore. Quando la Wermarct avanzava nelle pianure russe ed ucraine nel 1941 (operazione Barbarossa) per ogni militare tedesco morto i soldati del Reich avevano l’ordine di ammazzare cento russi o ucraini perché un tedesco valeva cento ucraini. La Shoah fu pianificata a tavolino; tutta la Germania e l’Europa conquistata doveva essere “Juden free”, vale a dire libera dagli Ebrei. Nel 1942 la conferenza di Wansee deliberò la “soluzione finale”: vale a dire ammazzare tutti gli Ebrei, uomini, donne, bambini vecchi. E così fu. Dopo la decisione i partecipanti alla conferenza pranzarono e brindarono con cognac francese. Erano uomini o bestie? Con tutto il rispetto per le bestie perché queste ammazzano solo per fame. E questi possono ancora essere chiamati uomini. Al processo di Norimberga ognuno di loro si difendeva col dire di aver obbedito a ordini superiori. Falsi e bugiardi! Non parliamo, poi, di quello che hanno osato fare i medici di questa struttura delinquenziale: esperimenti inutili e dolorosi che quasi sempre portavano alla morte il malcapitato; bambini sottoposti a trattamenti medici forieri quasi sempre di morte. Il tutto in omaggio ad una folle teoria di supremazia razziale. Forse sbaglio a parlare di follia. Gli autori di questi crimini non erano folli, erano solo cattivi, amorali, e con un malinteso senso di supremazia. Spesso mi chiedo come sia stato possibile che avvenisse tutto questo. Purtroppo è stato possibile e, come dice Primo Levi, può ripetersi in qualunque parte del mondo. Il discorso di Trump di ieri sera non mi è piaciuto per niente. Qualcosa di esso mi riportava ai tempi passati, a situazioni che credevamo morte e sepolte, a idee antiche. Meditate, gente, che questo è stato!