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De Siano ai domiciliari, oggi l’audizione al Senato

ISCHIA. È arrivato il giorno della verità per il senatore Domenico De Siano. A un mese di distanza dall’ordinanza del Gip Claudia Picciotti che fece deflagrare l’inchiesta sugli appalti per la gestione dei rifiuti sulla triangolazione Forio-Lacco Ameno-Monte di Procida, oggi il parlamentare di Forza Italia sarà ascoltato dalla Giunta per le elezioni e le immunità parlamentari, l’organismo diretto da Dario Stefano a cui il Presidente del Senato lo scorso 18 gennaio (quindi tre giorni dopo l’esplosione dell’inchiesta) inoltrò la richiesta di autorizzazione per l’esecuzione della misura cautelare degli arresti domiciliari, sospesa proprio in virtù dell’immunità goduta dall’attuale coordinatore regionale del partito di Berlusconi. Un incarico, quello ricoperto in seno alla compagine azzurra, che dal verdetto potrebbe subire ripercussioni. Tecnicamente, dopo l’audizione di oggi la Giunta esprimerà un parere, che sarà comunque successivamente sottoposto al vaglio dell’aula del Senato. Il preludio, costituito dal responso del Tribunale del Riesame a cui la difesa dell’ex sindaco di Lacco Ameno aveva inoltrato ricorso, non è stato positivo:  lo scorso 3 febbraio il collegio dei giudici “della libertà” ha infatti respinto l’istanza, confermando la misura disposta dal Gip e richiesta dai pm Arlomede e Sepe, coordinati dal procuratore aggiunto D’Avino. L’unico punto a favore della difesa è la mancanza, secondo il Riesame, dei gravi indizi di colpevolezza circa l’associazione a delinquere, accusa comunque confermata dalla Procura di Napoli nell’avviso di conclusione delle indagini. I fatti contestati alla base di questa e delle altre accuse (sei in tutto) mosse al senatore De Siano risalgono essenzialmente al periodo tra il 2010 e il 2012, e riguardano alcune gare d’appalto per la raccolta e gestione dei rifiuti nei comuni di Lacco, Forio e Monte di Procida. Nel Comune di Lacco Ameno, dalle investigazioni sarebbero emersi episodi di favoritismo a vantaggio della ditta Ego Eco, mediante illegittime proroghe del servizio a beneficio della citata società; in cambio, e per effetto di accordi corruttivi, Ciummo (titolare della Ego Eco) avrebbe elargito diverse utilità a favore degli amministratori pubblici. Quanto al Comune di Monte di Procida, l’indebito affidamento dell’appalto alla Ego Eco sarebbe avvenuto mediante alterazione dei meccanismi  della gara, affidata  alla suddetta società  nonostante questa difettasse di alcuni requisiti previsti dal bando di gara.

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