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La scure della chiusura aleggia su Villa Joseph

CASAMICCIOLA TERME. Ieri dal Capricho non è arrivata la paventata ordinanza di chiusura per Villa Joseph. Il provvedimento è comunque atteso, e potrebbe perfino arrivare in giornata, oppure all’inizio della prossima settimana, a meno di sorprese dell’ultim’ora in grado di scongiurare la ferale misura. Come si ricorderà, due giorni fa i Carabinieri del Nas (Nucleo Antisofisticazioni) di Napoli hanno inoltrato una nota al Comune di Casamicciola chiedendo la cessazione dell’attività della struttura residenziale per anziani al Corso Vittorio Emanuele. Tale clamorosa richiesta poggia sugli esiti del sopralluogo effettuato più di una settimana fa che avrebbe messo in luce una serie di carenze strutturali e nello specifico ad assenza di lavori di edilizia ed impiantistica elettrica al fine della riqualificazione e adeguamento dell’intera struttura; soluzioni di continuità al soffitto e alle pareti del servizio igienico annesso al laboratorio cucina; alcuni servizi igienici privi di lavabi e wc del tipo a mensola; di un locale con bagno annesso destinato al personale in servizio notturno; di un ambulatorio per consultazioni e visite mediche periodiche; di telefono e postazione personal computer con collegamento ad internet a disposizione degli utenti. Non solo: gli uomini del Nas hanno anche riscontrato l’assenza di intelaiature adeguate alle porte di molti ambienti, il funzionamento di uno dei due ascensori che collegano i vari piani della struttura e l’assenza di carattere organizzativo in relazione alle normative vigenti regionali che regolano la materia, vista la mancanza della prescritta autorizzazione al funzionamento. Quest’ultima non sarebbe mai stata richiesta dalla società Villa Joseph srl a partire dal luglio 2013, almeno secondo quanto affermato dagli inquirenti.
Villa Joseph attualmente ospita trentuno persone anziane, ma accoglie anche altri dieci soggetti rimasti vittime del sisma dello scorso anno, e dunque sprovviste di un tetto: un provvedimento delle autorità locali avrebbe stabilito la loro sistemazione presso l’immobile in questione. Se e quando il sindaco dovesse firmare l’ordinanza di chiusura, si porrebbe immediatamente il problema dell’accoglienza per tutti gli ospiti della struttura. Ecco dunque che il Capricho temporeggia, prima di emettere il provvedimento, che a quanto si è appreso lascerebbe comunque alcune settimane di tempo per effettuare lo sgombero, e non “buttare in strada” le persone che di fatto risiedono a Villa Joseph. Alcune voci di corridoio nella provvisoria sede municipale sono tuttavia più ottimiste: le mancanze riscontrate sarebbero prevalentemente di natura “documentale”, mentre per il resto potrebbe essere rapido e agevole l’adeguamento da effettuarsi. E visto il tono con cui si chiudeva la nota dei Nas, che restano in attesa “di conoscere gli eventuali provvedimenti adottati ed i responsabili dei procedimenti amministrativi”, gli interrogativi dovrebbero sciogliersi comunque entro breve tempo. In un senso o nell’altro.

 

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