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La sentenza di Peppe Colella: «Quest’amministrazione è ormai una barca alla deriva»

di Francesco Castaldi

FORIO – La sua decisione di rendersi indipendente dalla maggioranza arriva quasi sei mesi dopo l’aggressione da parte del consigliere Mario Savio. Un lasso di tempo che verosimilmente le è occorso per riflettere su quanto accaduto e cercare di rimettere insieme i cocci.

«La mia coerenza e la mia moralità mi portano a dirle soltanto le verità delle situazioni. Le posso garantire, come tutti possono ben immaginare, che una lettera del genere non si scrive in un paio di giorni. Sono cinque pagine nelle quali ho cercato, nel migliore dei modi possibili, di inserire tutto il mio disagio e tutte le varie situazioni che stanno accadendo nel Comune di Forio. Non le nascondo che ho iniziato a scrivere questa lettera subito dopo che successe il fatto di sei mesi fa. Poi chiaramente, confrontandomi con il sindaco Francesco Del Deo e con Vito Manzi, ho preferito attendere, anche perché mi era stato assicurato che le cose sarebbero andate diversamente (“adesso cerchiamo di verificare insieme alla compagine come possiamo modificare il nostro andamento”). Infatti già all’epoca era palese che la situazione non andasse bene. Ma ad oggi, dopo aver visto le ultime gravi vicissitudini che riguardano la scuola e il suo modo di comportarsi, non ci sto più. Sia ben chiaro che io non ce l’ho con Francesco Del Deo, con il sindaco, con la Chiesa o con chi per essa. Io, in effetti, cerco anzitutto di svolgere il mio ruolo di cittadino di Forio, che vede delle illogicità assurde. Per me è impensabile che dopo venti giorni dalla mia segnalazione riguardante le gravi condizioni della scuola Luca Balsofiore nessuno dal Comune si sia preso la briga di recarsi in loco e mettere una toppa d’asfalto per garantire la sicurezza di coloro che fruiscono quotidianamente di quella struttura. Questo è l’ultimo atto che fa ben comprendere – e purtroppo Francesco Del Deo me ne deve dare atto – che questa amministrazione, come gli ho detto qualche giorno fa al Comune, è una barca ormai alla deriva. La verità è che il comandante non riesce più a governala, e ci tengo a precisare che nel nostro incontro lui non mi ha affatto consigliato di dimettermi, ma si è semplicemente alzato e se n’è andato via».

Vorrei che ci chiarisse per bene questo passaggio. Dopo che lei ha lasciato i lavori del consiglio, Del Deo ha preso la parola sostenendo di averle suggerito di dimettersi dalla carica di consigliere comunale.

«Lo nego nella maniera più assoluta. Questa affermazione del sindaco non corrisponde a verità, e tutto il popolo di Forio lo sa bene. Francesco Del Deo mi ha visto nascere, e tutta la cittadinanza sa che in effetti il sindaco sarebbe più che lieto se io rimanessi in maggioranza, perché lui conosce la mia storia personale e professionale. Come ho avuto modo di precisare nella lettera, Del Deo si sta facendo trascinare da altre persone in una direzione sbagliata. Tant’è vero che mi è dispiaciuto molto l’intervento fatto da Donatella Migliaccio dopo la mia dichiarazione d’indipendenza. La Migliaccio – ci metto la mano sul fuoco – sarà la prossima ad estraniarsi dall’amministrazione, come peraltro sta già facendo. In effetti nell’ultima riunione di maggioranza, Donatella Migliaccio ha “bloccato” quello che abbiamo chiesto più volte al sindaco, ovvero il rimescolamento delle deleghe e la nomina degli assessori. Perché l’ha fatto? L’ha fatto perché il sindaco ha intenzione di nominare  un assessore per la frazione di Panza – una cosa giustamente necessaria – e quindi ha scelto con il nostro avallo di affidare questo incarico all’avvocato Annamaria Miragliuolo di Panza, candidata alle ultime elezioni amministrative nella coalizione di Francesco Del Deo. Ma la Donatella Migliaccio si è opposta fermamente, dicendo bene “se devo essere una nuova Graziella Orlacchio e devo passare all’opposizione, dovete dirmelo”. Il sindaco si è pertanto bloccato, e sono parecchi mesi che non può ridare queste deleghe. Non c’è dunque materialmente la possibilità di stare “sul pezzo” e di poter controllare cosa avviene in un paese grande come Forio, che conta oltre 17mila abitanti».

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Dalla sua lettera emerge un Del Deo non capace di gestire la cosa pubblica e di far fronte alle numerose problematiche che affliggono il paese. Questa dicotomia tra sindaco e territorio è davvero così profonda?

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«Ritengo che Del Deo stia amministrando il paese in maniera irresponsabile e che, soprattutto, allo stato dell’arte stia dimostrando di essere impotente più che incapace. L’anno scorso sono stato aspramente criticato a causa delle luci di Natale. Tutto è perfettibile e tutto è migliorabile: se c’è qualche persona migliore di me, si faccia pure avanti. Per quando riguarda le luci dello scorso anno, per me il 2015 era un anno zero, tant’è vero che quest’anno avremo delle luci di Natale che non abbiamo mai visto, perché tendono a migliorare quelle che abbiamo messo l’anno scorso. Quest’anno si è inteso scegliere delle luminarie natalizie nuovissime, però andare a concretizzare una delibera in quel modo lascia più di un dubbio».

In questi ultimi giorni si è parlato molto della missione francescana, che ha destato parecchi malumori in seno alla collettività per l’affaire Palazzetto dello Sport.

«Vorrei chiarire che io non ce l’ho affatto con la Chiesa. Ammetto di essere un cattolico poco praticante, perché tra la famiglia e il lavoro il tempo è davvero poco. Tuttavia vorrei che fosse chiaro che io non remo contro la Chiesa, anzi, ben venga la missione dei frati e delle suore. In questo caso però è venuta meno la politica, dove per politica intendo un’arte grazie alla quale è possibile migliorare delle situazioni che altrimenti sfocerebbero in una guerra civile. Per me qui è venuta meno la possibilità di trovare un accordo tra la società civile e la Chiesa. Si è detto maldestramente e irresponsabilmente di dare il palazzetto per un’intera settimana alla Chiesa, senza tener conto dei bambini e dei ragazzi che per allenarsi in quella struttura pagano una retta. Io ho semplicemente alzato il telefono e chiamato don Pasquale Trani, con il quale in cinque minuti si è trovata una soluzione condivisa».

Tra le problematiche del Comune di Forio che lei ha sinteticamente elencato nella sua dichiarazione d’indipendenza spunta anche l’annosa questione relativa al fitto del “Green Flash”, attuale sede dell’ente.

«Dopo la rinuncia passata in sordina di Michele Regine, la delega al patrimonio è stata affidata a Donatella Migliaccio. Il “Green Flash” è una struttura pericolante, e nella quale i dipendenti non potrebbero esercitare le loro funzioni. Al suo interno, infatti, c’è oltre un metro d’acqua di mare, ed è inoltre a pericolo crollo. Si tratta in effetti di una situazione ingovernabile, e per la quale nessuno prende una decisione. Ci si trincera dietro la situazione legale, che a mio modesto avviso dovrebbe venire dopo la salute e l’incolumità dei dipendenti e dei cittadini che entrano in quello stabile. È assurdo avere il vecchio municipio decadente e al tempo stesso affittare – con quello che ci costa – una struttura che non è adatta ad ospitare gli uffici di un ente pubblico».

Un’altra questione atavica che riguarda il nostro territorio comunale è certamente quella relativa alla nettezza urbana e alle aree di trasferenza. A pochi metri dal suo ufficio c’è il piazzale delle Pietre Rosse, che come tutte le estati è stato “teatro” di episodi che – assurti ai disonori delle cronache locali – hanno infastidito non solo i residenti, ma anche diversi turisti.

«Ho tentato più volte di dialogare con Francesco Del Deo su questa problematica e di trovare una soluzione. Sono convinto che con un po’ di buon senso, potremmo guadagnarci tutti e migliorare sotto molti aspetti, e mi riferisco ovviamente anche a quello economico. Francesco Del Deo mi aveva assicurato che dal 1° ottobre saremmo tornati con la sperimentazione degli stazionamenti, e gli avevo chiesto di modificare il piano di raccolta. È vero, non abbiamo un’area di trasferenza, ma per me questo rappresenta una minima percentuale del disagio e della problematica che abbiamo. Con gli stazionamenti da un lato eviteremo di creare disagi ai cittadini – che potranno conferire i propri rifiuti quando vorranno – dall’altro avremo la possibilità di controllare eventuali negligenze da parte degli incivili».

Alla vigilia della tornata elettorale del 2013, sembrava che la coalizione di Francesco Del Deo – che venne eletto sindaco con un consenso plebiscitario – potesse risolvere i problemi di Forio. A tre anni dall’inizio del mandato, quanti punti del “Patto per Forio” sono stati rispettati?

«Credo che ci sia tanto ancora da migliorare, c’è tanto da fare. Inutile dire che per quanto riguarda le scuole sono state investite ingenti somme di denaro, però c’è anche da verificare come sono stati eseguiti questi lavori. È vero che i soldi sono pochi, ma proprio per questo andrebbero gestiti meglio sul territorio e secondo le esigenze. Ma se il sindaco non ha in pugno la situazione perché purtroppo è solo o è circondato da persone che non sono in grado di gestire il territorio, a quel punto ci troviamo con investimenti che non sono proficui e che, soprattutto, non hanno un riscontro reale sul territorio. Credo che con un minimo di confronto democratico potremmo trovare benissimo soluzioni valide per tutti quanti, senza andare a danneggiare nessuno. Sinceramente quando ho scelto di candidarmi nella sua lista non ho chiesto nulla a Francesco Del Deo. L’unica cosa che ho fatto è stata quella di mettere a disposizione il mio tempo, le mie capacità, la mia faccia e la mia dignità. Non sono passato all’opposizione perché per me rappresenta un andare contro Francesco Del Deo, e non è questo il mio interesse. Mi sono dichiarato indipendente per poter avere libertà di decisione e per poter dare il mio contributo alla cittadinanza».

C’è ancora molto tempo prima delle elezioni del 2018, tuttavia ci sembra lecito chiederle chi, a suo avviso, potrebbe ambire alla poltrona di sindaco.

«È difficile rispondere in questo momento alla sua domanda, ci vorrebbe una sfera di cristallo per individuare un papabile data anche la confusione politico-amministrativa che regna sovrana nel paese. Non c’è coesione, non c’è possibilità di parlare e quindi non si trova unità d’intenti sui punti. Lo si è visto anche nell’ultimo consiglio comunale, dove si è approvato l’aumento degli stipendi dei revisori dei conti dopo aver discusso inutilmente per ore e ore quando sarebbero bastati cinque minuti se ci fosse stato un accordo. Cosa più grave e importante era la problematica della scuola, alla quale andavano destinati i fondi che invece sono stati elargiti al collegio dei revisori. Anche alla luce di questa situazione, credo che sia prematuro parlare del successore di Francesco Del Deo».

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