CRONACAPRIMO PIANO

Nel dopo D’Amore più attenzione all’oncologia

Nuova riflessione del vicepresidente dell’Associazione pazienti oncologici Silvio Carcaterra, mentre si avvicina la fine del mandato dell’attuale Direttore Generale dell’Asl

L’attuale direzione generale dell’Asl Napoli 2 Nord torna ad essere messa sotto accusa. Anche stavolta a puntare il dito è Silvio Carcaterra, vice presidente dell’associazione pazienti oncologici, in una lunga nota: «A questo punto – scrive Silvio Carcaterra – visto che il Direttore D’Amore continua a far finta di nulla, dobbiamo solo sperare che l’otto agosto 2022 giunga il prima possibile, così finalmente termina il mandato del caro Direttore D’Amore per poi sperare che subentri una persona più di cuore e d’animo buono che possa accogliere senza se e senza ma l’appello che cerco di portare avanti da diverso tempo.

Un’altra cosa a cui bisogna fare attenzione: spero per noi pazienti oncologici che non capiti un ulteriore prolungamento del mandato come è già successo, in questo bisogna confidare nel buon Governatore della Regione Campania De Luca e, spero che quest’ultimo non ci sorprenda in questo, ci mancherebbe altro.

Sicuramente Direttore D’Amore si troverà di fronte a tante richieste, non credo di essere l’unico ed il solo, però ritengo che egli avrebbe potuto dedicare maggior impegno, mentre fino ad oggi non si è degnato né di una risposta né di un probabile incontro, ma solo mostrando totale indifferenza ad una richiesta legittima e sacrosanta da parte mia e di tante altre persone che lottano per cercare di sconfiggere questo maledetto cancro».

Carcaterra poi si rivolge direttamente al Direttore D’Amore: «Che altro dirvi, so che per la fine di questo mese si vocifera di un suo probabile ritorno sull’Isola Verde (almeno per quello che c’è rimasto) e siccome la speranza è l’ultima a morire, se vuole potrebbe magari degnarci di un appuntamento per un incontro nel quale elencarvi i disagi che i pazienti oncologici si trovano ad affrontare nel recarsi in terraferma per soli quattro minuti di radioterapia e code interminabili per effettuare la pet-tac, disagi che forse a Lei non sono chiari e che non ha compreso: ecco, il dispiacere più grande a mio avviso e proprio per quest’ultimo vocabolo, come se quest’appello fosse un argomento di normale routine e di banalità, come dire “si è fatto sempre cosi per cui continuiamo a stare così”, ma con tutto il rispetto che ho per Lei io le dico che assolutamente non funziona così: una volta magari poteva funzionare, ma oggi glielo torno a ripetere che non è così. I cambiamenti non devono verificarsi solo per la terraferma (nulla in contrario), perché esistiamo anche noi: torno a ripetere che Ischia non è un isolotto di quattromila abitanti ma ben settantamila d’inverno, e d’estate tale numero si triplica, il che non è poco, ma a Lei chiaramente tutto questo non le importa nulla».

Carcaterra poi fa riferimento a una delle tante esperienze di disagio vissute quotidianamente: «Ho un’altra testimonianza di una paziente oncologica che purtroppo tutti i giorni deve recarsi in terraferma per le radioterapie, le ha iniziate da poco e deve affrontare ancora altre cinque settimane di passione. Ella mi ha detto: “Silvio, io non dovrei espormi al sole, la pelle brucia, ma sul porto di Pozzuoli non c’è alcun posto dove trovare un poco di fresco al riparo dai raggi solari, e sul traghetto non possiamo salire prima del tempo. Per giunta, sulla nave si soffre perché non c’è aria condizionata, e in queste condizioni devo affrontare ancora cinque settimane”».

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«A questo punto – continua il vicepresidente A.p.o. – io mi chiedo, e non riesco a trovare risposte, come si fa a rimanere inermi, impassibili, a non accogliere e soprattutto a non risolvere un disagio disumano di questo calibro, neanche provare perlomeno a cercare una soluzione. Se questo è il vostro atteggiamento, io mi auguro proprio di tutto cuore che l’8 agosto arrivi in fretta, perché un Preposto che non cura e non verifica le problematiche di Pazienti aventi una patologia grave non è degno di occupare un ruolo simile. E ribadisco: auguriamoci che il presidente De Luca non faccia in modo che il mandato sia prolungato, ma che cerchi di affidare questo ruolo non semplice ad una persona completamente diversa, che abbia cuore, spirito, coscienza e voglia di aiutare. Signor D’Amore, purtroppo non è stato capace di farmi cambiare opinione su di Lei, capisco che ognuno chieda qualcosa e che ognuno curi i propri interessi, ma come in tutte le cose ci sono le priorità, e non credo che quest’appello prenda parte secondaria». Infine la durissima conclusione: «Giusto per essere chiari, riguardo ad un ipotetico incontro per la fine del mese, Signori D’Amore e De Luca, penso che ormai siate “carte conosciute”: a supporto di quanto scritto vi auguro per quando verrete, e se verrete, un buon bagno e soprattutto un buon bucatino e coniglio. Non immaginate neanche quanta tristezza, rammarico e rabbia c’è in questo scritto, ma stavolta concludo dicendo, speriamo in tempi migliori ,voglio usare un detto antico che dice “storta va, diritta ven”. Speriamo».

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