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«La Siena? Enzo ha ricevuto un mandato in bianco»

Il consigliere comunale di Ischia Luca Montagna in un’intervista a Il Golfo analizza nel dettaglio le vicissitudini legate alla realizzazione del parcheggio poi sequestrato. Facendo una serie di riflessioni e considerazioni, alcune delle quali sembrano contenere quasi messaggi “subliminali” indirizzati al sindaco Ferrandino

Parcheggio della Siena: una vicenda un po’ paradossale nel suo dipanarsi attraverso un decennio per poi esplodere all’improvviso. Lei si aspettava che si arrivasse a tanto? Da consigliere comunale e da semplice osservatore quali sono le sue considerazioni?

«Sinceramente non mi aspettavo niente di particolare da questa vicenda. “A vista”, sembrava che ci fosse qualcosa che non andava. Poi l’ufficio ha eseguito i rilievi, che sono stati ben spiegati dal sindaco, dai quali sono risultate alcune difformità tali da rendere inevitabile l’ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi emessa dall’ufficio».

Che cosa la convince di più e cosa la convince di meno di questa storia, per come si è snodata nel corso del tempo?

«Ricordo una ventina di anni fa che arrivò in consiglio comunale la richiesta da parte della società del cambio di destinazione d’uso del terreno della Siena, che era adibito a parcheggio ma che era un terreno agricolo. Più in particolare ricordo che nelle motivazioni di pubblica utilità era compreso il fatto che si sarebbe dovuto sottoscrivere tra l’ente e la società privata una convenzione nella quale venivano assegnati, a un prezzo di favore, una serie di posti auto per la comunità di Ischia Ponte. Ovviamente il problema dell’eccessivo numero di auto a Ischia Ponte è sempre stato quasi irrisolvibile: i residenti hanno anche il diritto di avere un posto dove parcheggiare l’auto. Al contempo, tuttavia, rendere Ischia Ponte un’isola pedonale integrale più a lungo possibile era un obiettivo di qualsiasi amministrazione comunale succedutasi, visto che è il posto più caratteristico del nostro comune. Ora, da quello che so, sembra che questa convenzione non sia mai stata stipulata: ciò farebbe venire meno il presupposto stesso del cambio di destinazione d’uso. Chiaramente, è una cosa che si può ancora fare, fermo restando il problema urbanistico e paesaggistico che è scaturito. Io credo che alcune difformità possano essere sanate purché l’ente e quindi la cittadinanza tutta ne abbia un vantaggio, sempre tenendo presente la considerazione che la società privata ha il diritto ad aspirare a un utile».

«Alcuni lustri fa parallelamente al cambio di destinazione d’uso del parcheggio della Siena, si sarebbe dovuto sottoscrivere tra il Comune e la società privata una convenzione nella quale venivano assegnati, a un prezzo di favore, una serie di posti auto per la comunità di Ischia Ponte. Da quello che so, sembra che questa convenzione non sia mai stata stipulata: ciò farebbe venire meno il presupposto stesso del cambio di destinazione d’uso»

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Vent’anni fa, quando era terreno agricolo, non si poteva pensare di riservare sessanta posti ai residenti senza dover costruire quel complesso edilizio?

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«I posti auto all’epoca erano appunto una sessantina in tutto, completamente insufficienti per le esigenze della società che aveva acquistato il terreno e per la contrada di Ischia Ponte».

L’episodio rischia forse di far salire le temperature nell’amministrazione, visto che si parla dei due Ferrandino, Enzo e Paolo, schierati su due punti di vista diametralmente opposti?

«La temperatura rimarrà sicuramente bassa, per un semplice motivo: nel momento in cui, durante la scorsa consiliatura, abbiamo acconsentito tutti a che l’allora minoranza entrasse in maggioranza, è stato come se da parte nostra si fosse dato un mandato in bianco al sindaco Ferrandino. In sostanza egli è libero da qualsiasi costrizione proveniente dall’interno della maggioranza».

Detta così, sembra quasi dire “chi è causa del suo mal pianga sé stesso”.

«Non è un male. Io sono convinto che l’elezione diretta del sindaco ha la finalità di affidare alle idee, al consenso e all’onestà di un’unica persona le sorti del paese per i cinque anni in cui rimane in carica. Trovo un’aberrazione della legge il fatto che dei consiglieri comunali si possano dimettere e far venir meno l’amministrazione, cosa che sicuramente non accadrà».

Come procede la vostra azione amministrativa? La mancanza di una opposizione non può forse condurre ad “abbassare la guardia” con i pericoli conseguenti?

«No. Il senso critico lo abbiamo. In tutte le attività che si pongono in essere c’è sicuramente una condivisione delle idee e dei progetti. Viene così meno quello che in passato spesso si è verificato, cioè che un piccolo gruppo di consiglieri si aggrega per indirizzare l’azione amministrativa tramite operazioni di forza, e quando una minoranza vuole avere ragione all’interno di una maggioranza, può nascere una dittatura».

«Io credo che alcune difformità possano essere sanate purché l’ente e quindi la cittadinanza tutta ne abbia un vantaggio, sempre tenendo presente la considerazione che la società privata ha il diritto ad aspirare a un utile»

La lista di cui Lei ha fatto parte ha ottenuto due posti da assessore, mentre qualcun altro è rimasto all’asciutto.

«Noi abbiamo due ottimi assessori. Penso che il sindaco abbia valutato le capacità, più che il “manuale Cencelli”».

Con quale interesse gli attori della politica isolana guardano alle elezioni di Casamicciola e Forio?

«Sono due comuni importanti. Che siano stabili e abbiano una guida illuminata non può che farci piacere: ovviamente come tutti siamo in attesa di vedere come finiranno le rispettive consultazioni elettorali».

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