La solitudine scolastica dei ragazzi dell’Agrario
I ragazzi dell’Agrario, come tutti quelli dei corsi che prevedono l’esame triennale, hanno sostenuto il loro esame di qualifica in questi giorni di metà luglio. Nove ragazzi che ora possiedono la qualifica e si apprestano a vivere gli ultimi due anni che li porteranno al diploma. Ma è una vittoria dal sapore amaro. Due anni fa, verso la fine di giugno, l’Ufficio Scolastico Regionale aveva decretato la chiusura del corso di studi, e solo l’interessamento della politica (grande fu l’impegno del Sindaco di Serrara Fontana) e una mobilitazione massiccia (in 6 giorni furono raccolte 2.000 firme dal vivo e altre 500 on line) scongiurò un evento deleterio, che avrebbe costretto i ragazzi a frequentare un istituto analogo in terraferma o a cambiare scuola. Ci fu interessamento verso la vicenda e verso la scuola, la solidarietà di associazioni operanti sul territorio, e di tanti cittadini, e in cuor nostro sperammo che il clamore della vicenda portasse molte persone almeno a sapere dell’esistenza di questa scuola. Ma tutto è finito lì.
La scuola non è stata proposta agli studenti delle scuole medie – se non da pochissimi docenti – e gli open days sono andati quasi tutti deserti; alcune scuole medie hanno degli orti didattici ma si guardano bene dall’invitare i ragazzi dell’agrario, e ancora oggi ti capita di incontrare genitori con i figli alle scuole medie che ti dicono: “ma come, a Ischia c’è l’Agrario?”. Chi tira certe redini e chi può indirizzare le scelte dei ragazzi – direttamente o tramite i genitori- ha ormai deciso che di questa scuola il nostro territorio può fare a meno. Non pretendiamo che la scuola debba piacere, per carità; il problema è che non viene proposta, e soprattutto, non ne vengono spiegate le potenzialità in relazione alla situazione attuale, sia nazionale che locale.
Tutto ciò è ancora più mortificante perché i ragazzi hanno avuto l’onore e il piacere di collaborare con docenti validissimi, sia per le materie di base che per quelle specialistiche, hanno potuto fare pratica sul territorio, compiuto escursioni in terraferma, e alcuni faranno anche esperienze all’estero. Non sappiamo come siano andate le iscrizioni al I anno dell’Agrario per l’anno scolastico 2018-19… ma già immaginiamo per il prossimo anno un indirizzo con solo una quarta classe, senza terza, senza seconda e senza prima… una piccola aiuola in un immenso deserto. Vorrei ringraziare tutte le persone che ci hanno aiutato in questa battaglia, i docenti che hanno instillato – oltre alla preparazione – tanto entusiasmo nei nostri figli, i nostri stessi ragazzi per essere andati avanti come se niente fosse… a chi – con azione deliberata – ha fatto sì che nessuno si avvicinasse a questo indirizzo di studi, neanche per ottenere delle informazioni auguro un po’ di obiettività nello svolgimento del proprio lavoro. Grazie per l’ospitalità.
Chris D’Ascia