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La Sopraelevata fa paura: adesso basta, si faccia qualcosa

di Sara Mattera

 Ischia.  È un moltitudine di commenti quella che si è sollevata, in queste ore, alla notizia dell’ennesimo incidente stradale verificatosi sulla variante esterna della Sopraelevata. Le immagini e le istantanee dell’auto semi-distrutta che si è andata a schiantare, ieri mattina, contro la ringhiera posta al limite della carreggiata, infatti, non hanno potuto fare a meno di richiamare alla memoria della comunità isolana, il tragico incidente di tre anni fa, in cui perse la vita Alfredo Francescon. Era l’undici Marzo del 2013 quando l’auto su cui viaggiava il giovane- allora ventitreenne- insieme all’amico Giovan Giuseppe Ferrandino, andò a schiantarsi contro la ringhiera posta all’altezza della curva in prossimità del ristorante “Damiano”. In quel terribile testacoda, Alfredo, che sedeva al lato passeggero, venne sbalzato fuori dal finestrino della vettura, andandosi a schiantare, dopo un volo di circa 10 metri, sul tetto di una delle case situate al di sotto della variante esterna. Un epilogo drammatico che fortunatamente non si è ripetuto ieri. Quanto accaduto, però, ha, inevitabilmente, ricordato quella triste e vicenda alimentando così dibattito e polemiche nella comunità ischitana ed isolana in genere.

Che, come da copione ampiamente consolidato, infatti, è ritornata a discutere, in queste ore, sulla pericolosità di quel tratto di strada, da sempre scenario di incidenti  più o meno gravi ma in ogni caso abbastanza frequenti, troppo frequenti. «L’episodio di ieri mattina- ha commentato Franco di Manso, residente della zona – è accaduto proprio nel punto in cui perse la vita Alfredo Francescon. È evidente che neppure la sua morte è stata sufficiente per far smuovere la coscienza degli amministratori per mettere in sicurezza quella curva maledetta. Si è rischiata un’altra tragedia. A quando il prossimo morto? Fino a quando noi che abitiamo nella zona sottostante il cavalcavia delle Vigne dovremo raccogliere vetro, pezzi di ringhiere e cadaveri?» Qualcun altro, invece, ha commentato: «Quando succedono queste cose, la colpa è soprattutto della velocità. E’ anche vero, però, che l’auto avrebbe potuto cadere nelle case sottostanti. Sarebbe, quindi, forse il caso di provvedere a rinforzare la ringhiera, in modo da evitare altri drammatici decessi». E ancora: «È stato come rivivere un incubo. Per fortuna non si è fatto male nessuno, ma la paura è stata tanta».

Qualche altro cittadino, invece, ha detto:«Ovviamente chi amministra ha le sue mancanze, ma in questi casi la colpa è soprattutto di chi corre. Una macchina andata a velocità moderata non avrebbe potuto sfondare una ringhiera in quel modo». Se gran parte della comunità isolana, non ha potuto,quindi, fare a meno di restare scossa dalla notizia dell’ennesimo incidente sulla sopraelevata, molti cittadini, in queste ore, hanno colto l’occasione per sottolineare la mancanza di un adeguato controllo di vigilanza su quel tratto di strada. Sebbene, infatti, i controlli da parte delle forze dell’ordine siano aumentati, specialmente nei week-end, alcuni punti critici dell’isola continuano a non essere sottoposti ad un’ adeguata sorveglianza. Proprio come  nel caso della stessa variante esterna, dove i posti di blocco decisamente scarseggiano.  «Almeno- ha detto Matteo Manzi, ischitano – dovrebbero pensare a mettere dei controlli, in prossimità di quella zona, e non soltanto di sera». C’è poi chi ha anche colto l’occasione per sottolinare l’inutilità delle strisce continue. Strisce che indicano il divieto di sorpasso, ma che di fatto  sono continuamente ignorate dai guidatori. «Le strisce continue non servono a nulla. Gli automobilisti continuano a comportarsi come se nulla fosse. C’è anche un cartello che impone di non superare i 50 km orari ed è vietato il sorpasso. Invece, fanno tutti finta di nulla».

Insomma, ancora una volta, la gente fa sentire la propria voce ed esprime liberamente le proprie opinioni anche grazie all’utilizzo di uno strumento come i social network, sottolineando non solo l’incoscienza dei guidatori, ma anche la necessità di un intervento di controllo e messa in sicurezza della sopraelevata da parte delle amministrazioni isolane.  Che, all’indomani di questa sfiorata tragedia (che pure ha tutto per suonare come un monito), dovrebbero quanto meno cominciare a pensare di adottare soluzioni preventive, come quelle intraprese dalla vicina Anacapri, dove il sindaco Cerrotta, ha recentemente fatto installare degli autovelox.  Una possibilità questa, che era stata paventata già due anni fa dal Comune di Ischia proprio per la variante esterna, ma che ancora oggi resta soltanto un’utopia.

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