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«La stagione di fatto è finita», la sentenza degli operatori turistici

A breve sarà un lontano ricordo la “grande abbuffata” di turisti che hanno invaso l’isola in particolare nel mese di agosto. Sold out da una parte e limiti del turismo di prossimità dall’altra in una miscela ricca di contraddizioni

Ad agosto c’è stata la “grande abbuffata” con turisti che hanno invaso l’isola. Un sold out che se da un lato è stato una boccata d’ossigeno, dall’altro ha messo in evidenza tutti i limiti del turismo di prossimità. A settembre, però, è tornata la paura per il Covid e nuovamente c’è stato un freno. A parlarne gli operatori del settore turismo che rappresenta il petrolio per l’isola di Ischia. «Che questo sarebbe stato un anno anomalo, lo abbiamo capito a marzo. Certamente non immaginavamo fino a questo punto.

Ma l’anno anomalo adesso non promette nulla di buono, anzi pare già arrivato ai titoli di coda. A Il Golfo analisi e riflessioni di Luigi Polito (Imperatore Travel) e del presidente di Federalberghi Luca D’Ambra. Soltanto pochi “temerari” resteranno aperti fino alla fine di ottobre

La stagione con l’avvento del mese di settembre, di fatto, è terminata. L’industria del turismo è stata messa in ginocchio dal Covid in tutto il mondo, Ischia compresa». A dirlo Luigi Polito di Imperatore Travel, che spiega: «Ad agosto la nostra isola è stata invasa dai turisti». Grazie al turismo di prossimità rappresentato generalmente da campani e napoletani in particolare, i numeri di occupazione sono stati alti. «Non era possibile trovare una stanza, casa, sottoscala libero. Questo, ovviamente, è stato da tanti criticato ma non dimentichiamo che ha portato una boccata d’ossigeno per l’economia ischitana», spiega Polito. «Pensavamo – continua – che il trend positivo continuasse anche a settembre anche con turisti provenienti da fuori regione. Così non è stato. Da fine agosto le prenotazioni sono calate ed ora è tutto fermo. La maggior parte degli alberghi chiuderà tra il 20 ed il 27 settembre. Solo pochi ‘temerari’ resteranno aperti fino al mese di ottobre». Una situazione di criticità già annunciata. Passeggiando per le strade dell’isola, da Ischia a Forio passando per Casamicciola, Lacco Ameno, Barano e Serrara, infatti, si notano le strade vuote. E vedere per le strade dell’isola turisti provenienti dall’Italia Settentrionale e dalla Germania, ormai è un miraggio. «La domanda internazionale è ferma ed anche i tedeschi sono lontani dall’isola», conferma Polito che però non si perde d’animo. Con l’Imperatore Travel, infatti, stanno già programmando la prossima stagione. «Non è semplice anche alla luce dell’instabilità che ci ha portato la pandemia. Ma noi dobbiamo provarci».

«Stiamo provando ad anticipare la programmazione – ci racconta lasciando alle spalle la negatività e contagiandoci di entusiasmo – anche portando delle nuove proposte. Mancano i turisti, ma non l’entusiasmo e la volontà. Abbiamo il dovere di non fermarci: per noi, per i nostri ospiti e per tutti coloro che vivono di questo lavoro». Sembra un paradosso, ma non lo è. «Questo è il momento di provare a rimboccarci le maniche e pensare al futuro. La storia ci insegna che dopo ogni periodo buio c’è stata sempre una grande rinascita. E l’isola di Ischia deve farsi trovare pronta». E qui le proposte di Polito: «L’isola deve prendere atto di questo periodo negativo, e provare a ripartire di ciò che di buono c’è. Bisogna aggiornarsi per essere più concorrenziali e farsi trovare pronti per la prossima stagione attraverso progetti ed investimenti che devono riguardare non solo le singole strutture bensì l’intera isola».

Anche Luca D’Ambra analizza i dati legati alle presenze turistiche per questo mese di settembre. Dati che non lasciano spazio ad interpretazione. «Non è possibile andare avanti con il cosiddetto turismo di prossimità. Ad agosto, anche se a caro prezzo, ce la siamo cavati grazie ai turisti ‘nostrani’, che, però, a settembre sono diventati ancora più prossimi». I numeri si sono ridotti all’osso. Tanti, poi, gli ospiti che hanno soggiornato sull’isola solo per il weekend chiedendo di poter usufruire del Bonus Vacanze. «Una situazione davvero complicata per gli albergatori», ci conferma Luca d’Ambra. Dal 13 settembre l’occupancy sull’isola di Ischia scende al di sotto del 30%. «Molti alberghi, ovviamente, – incalza il presidente ischitano di Federalberghi – chiudono in anticipo. Non è possibile restare aperti e sostenere le spese di gestione della struttura e del personale solo con pochi ospiti». La stagione turistica è stata all’insegna del Covid. «Una stagione – spiega D’Ambra – in cui abbiamo registrato il 30% di fatturato rispetto allo scorso anno».

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Di fatto la maggioranza degli albergatori ha registrato una piena occupazione e buoni numeri solo nel mese di agosto. «Ma questo lo sapevamo. Abbiamo aperto consapevoli che sarebbe stato un anno in perdita», ci confessa Luca d’Ambra che lancia una proposta. «I Comuni isolani devono venire incontro agli albergatori. È necessario porre in essere una riduzione drastica o comunque una sospensione delle tasse locali, specie la Tari. Sono davvero tanti gli operatori del turismo che rischiano di non riuscire a pagare le tasse ed accumulare ulteriori debiti. Una situazione che metterebbe in serio rischio anche la prossima stagione turistica».

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