La stagione turistica riparte a metà, l’sos degli albergatori

Laconico Sandro Florenzo: «Quest’anno c’è un turismo di emergenza. Tutto ciò che arriva è santo e benedetto»

La stagione turistica è in ripartenza. E sono i numeri a dirlo. Ma i numeri confermano anche le difficoltà legate a questa stagione turista post pandemia. Dal 15 giugno ad oggi ad Ischia sono sbarcate 168.321 mila persone e 21.279 auto, in base ai dati raccolti ed elaborati dalla capitaneria di porto isolana. I numeri del primo mese di turismo post Covid dell’isola verde sono comunque notevoli ma il calo rispetto allo stesso periodo del 2019 è perentorio soprattutto per i passeggeri, con meno 43%: l’anno scorso nello stesso periodo furono infatti oltre 298 mila le persone arrivate sull’isola e si contarono 24.809 auto; il calo più contenuto delle vetture si può spiegare con il divieto di sbarco entrato in vigore il 27 giugno ma pure con la necessità di sopperire con veicoli propri alla riduzione del trasporto pubblico causata dalla pandemia. Sulla forte contrazione degli arrivi ha influito la riapertura ritardata di molte attività turistiche (a giugno erano ancora chiusi il 70% degli hotel) oltre che il blocco degli spostamenti per i turisti che vivono in zone rosse, italiane ed estere. Per Luca D’Ambra presidente degli albergatori ischitani «I dati ad oggi non sono confortanti, nel mese giugno l’occupazione media non ha superato il 10% negli alberghi aperti. A preoccupare è la quasi assenza del mercato estero e la tendenza a concentrare la vacanza solo nei weekend». Il presidente di Federalberghi Ischia spiega come «Molte aziende stanno riaprendo ma la durata breve della stagione mette a rischio economico moltissime famiglie: il turismo è fondamentale per la nostra isola e gli interlocutori istituzionali, nazionali e locali, dovranno trovare soluzioni di sostegno ad aziende e dipendenti».

A sottolineare il dato anche Sandro Florenzo patròn dell’hotel Oriente. «Quello di quest’anno possiamo definirlo come turismo di emergenza. Due mesi fa non immaginavano nemmeno di riaprire le nostre strutture. Per questo tutto ciò che arriva è santo e benedetto». Ma poi c’è un’analisi basata sui dati che abbiamo fino ad oggi a disposizione. «Non dobbiamo confondere il numero degli arrivi con le presenze. Ci sono persone che vengono sulla nostra isola per due giorni ed una notte e questo certamente non è turismo». Secondo Florenzo «Il ‘movimento’ sull’isola c’è, ma solo durante il weekend». «Nel mese di luglio – continua – abbiamo avuto solo turismo di prossimità. Campani e per la maggior parte Napoletani, sono venuti sulla nostra isola ma per una sola notte. Sono davvero poche le persone che sono rimaste sull’isola per tutto il weekend». In questo primo scorcio di stagione, infatti, è venuto meno il turismo legato alla terza età. Assenti all’appello anche gli stranieri ed i settentrionali. «Stiamo lavorando davvero poco. – conferma Florenzo – Rispetto allo scorso anno c’è fino all’80% in meno di presenze. Davvero un dato tragico e negativo».

Da quando è stato attivato il bonus vacanze, la scorsa settimana, c’è maggiore richiesta. «Ma non certo sarà il bonus a salvare la nostra stagione che resta comunque negativa». A salvarsi, probabilmente, sarà solo il mese di agosto. «Le prenotazioni al momento ci dicono che dall’8 al 23 agosto lavoreremo. Secondo le previsioni, comunque, avremo un 20-30% in meno di occupazione rispetto allo scorso anno». Impossibile, invece, fare previsioni per settembre. «Dopo il 23 agosto la nostra stagione – spiga Florenzo – resta un’incognita. I campani a settembre, di solito, vengono poco sull’isola e non sappiamo se i settentrionali e gli stranieri verranno sull’isola. Per questo è quasi impossibile fare previsioni». Oltre al Covid si aggiungono i problemi atavici del turismo ischitano. «Bisogna creare un prodotto che sia al passo coi tempi. Bisogna agire sulla sostenibilità: ridurre le auto, pulire il mare, muoversi verso le energie alternative, cose che dico da dieci anni. Se non riduciamo le auto, non purifichiamo il mare e conserviamo la natura e la esaltiamo, non avremo mai un prodotto appetibile, perché il mondo va verso la sostenibilità, verso la natura, il non inquinamento ed è questa la strada da seguire. Finché non agiremo su questo, lavoreremo sì, ma non per tutti». «Ma non è questo il momento perché – sottolinea il proprietario dell’hotel Oriente – tutto ciò che arriva quest’anno è santo e benedetto. In questa situazione non possiamo che accontentarci».  Il turismo è fermo in Italia, così come nel mondo. «A Ischia, tutto sommato, possiamo definirci ‘fortunati’ soprattutto se guardiamo la penisola sorrentina e Capri. Lì il turismo normalmente è composto da ospiti che provengono dall’estero ed in particolare dagli Stati Uniti e dai paesi anglosassoni». E chiosa: «Per questo tutto ciò che verrà durante questa stagione è santo e benedetto, malgrado sia un turismo di emergenza».

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