CRONACA

La sterilizzazione e le politiche da mettere in campo a favore del benessere degli animali

In un precedente articolo abbiamo parlato dei rischi che corrono gli animali randagi, mentre in questo vogliamo parlarvi di come si potrebbe superare questo problema

Crediamo fortemente che stare dalla parte dei poveri animali abbandonati sia un dovere morale. Proprio per tale motivo abbiamo voluto parlare in un altro articolo dei pericoli che le strade riservano ai nostri amici a quattro zampe e di come le strade isolane, in particolare, siano una vera e propria trappola. Non c’è più tempo a disposizione e una volta per tutte sarebbe ora che le amministrazioni comunali cominciassero a risolvere questo conclamato problema. Quest’oggi, riallacciandoci la discorso fatto, vogliamo parlare di come si potrebbe contrastare il fenomeno del randagismo, di chi se ne dovrebbe far carico e di quali potrebbero essere le azioni da mettere in campo. Per avere una panoramica su quello che sta accadendo, abbiamo parlato con Giovanni Esposito che da diversi anni è il vicepresidente dell’Associazione PasPronatura Ischia:

Quale è la situazione attuale?

«Ormai da anni la situazione è molto complicata perché da parte delle Istituzioni c’è un disinteresse verso questa tematica. Il risultato è quello che vediamo tutti i giorni, ovvero cani e gatti abbandonati a se stessi con associazioni ufficialmente riconosciute come la PasPronatura Ischia che sono totalmente ignorate e che devono barcamenarsi tra varie difficoltà pur di aiutare gli animali. A Ischia purtroppo non c’è un clima di collaborazione da parte di chi dovrebbe prendere dei provvedimenti seri onde evitare che la situazione possa aggravarsi».

Come si potrebbe combattere il dramma del randagismo e chi se ne dovrebbe occupare?

«Un’arma fondamentale a nostra disposizione è la sterilizzazione, soprattutto per quanto riguarda i gatti. È sottovalutata l’importanza di questa prassi e a Ischia le sterilizzazioni sono poche. Da quest’anno all’ASL di riferimento di Ischia è stata aggregata anche Procida e di conseguenza il numero delle sterilizzazioni sull’isola è diminuito ancora di più. Se prime erano poche le sterilizzazioni dell’ASL, adesso sono davvero insufficienti per coprire tutto il territorio. Questa mancanza pubblica fa sì che debbano essere le associazioni isolane o privati cittadini a sobbarcarsi le spese di sterilizzazioni private e questo non è accettabile. In un contesto così drammatico potrebbero e dovrebbero entrare in gioco i comuni».

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Cosa dovrebbero fare i comuni e cosa hanno fatto finora?

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«Finora da parte dei comuni isolani ho riscontrato una totale indifferenza verso questo problema. Non c’è collaborazione e questo lo trovo intollerabile da parte di chi, invece, ha dei precisi obblighi. Infatti, il sindaco dovrebbe operare in veste di ufficiale di governo e dovrebbe avere come obiettivo il benessere degli animali. I comuni in autonomia potrebbero anche fare delle convenzioni con veterinari privati in modo da garantire un numero soddisfacente di sterilizzazioni. Là dove non arriva l’ASL, dovrebbero intervenire assolutamente le amministrazioni comunali anche per alleggerire il lavoro delle associazioni e dei privati cittadini. I sindaci, in questo senso, dovrebbero chiedere un potenziamento dell’ASL perché, come è stato detto prima, le attuali sterilizzazioni pubbliche previste per legge sono infinitamente insufficienti rispetto all’emergenza in cui ci troviamo. È per tali motivi che chiedo pubblicamente alle istituzioni una collaborazione fattiva con il mondo dell’associazionismo isolano affinché si possano creare le condizioni necessarie per salvaguardare i diritti e il benessere degli animali».

Oltre alla sterilizzazione ci sono altri aspetti da tenere in conto per migliorare la situazione?

«Si, chiaramente la sterilizzazione è fondamentale, ma anche tenere sotto controllo le cucciolate è un aspetto importantissimo perché molto spesso, per non dire sempre, l’abbandono è solo la fase finale di alcune scelte sbagliate. Ricordo che per avere un controllo delle nascite è obbligatorio registrare a proprio conto i cani appena nati e che è un reato venderli o regalarli in privata sede. Solo dopo 60 giorni dalla nascita si possono dare ad altre persone facendo un’attestazione in cui deve essere messo per iscritto il cambio di proprietà. Non registrare i cani e darli senza alcun tracciamento equivale all’abbandono ed è un reato penale perseguibile per la legge n. 189 del 2004. Ne può rispondere anche chi prende un cane non registrato e non solo chi lo dà perché si presuppone che entrambe le parti conoscano la legge. Noi della PasPronatura Ischia, ad esempio, abbiamo provveduto più volte, e stiamo ancora provvedendo a emettere denunce nei confronti di chi fa traffico di animali senza essere un allevatore e nei confronti di quelli che danno cani senza averli microchippati e registrati».

Cosa pensa della funzione del canile?

«Il canile inteso come tale non è la soluzione al problema dell’abbandono degli animali, anzi. Sia la direttiva europea che quella nazionale hanno fortunatamente superato il concetto di canile che tutti conosciamo perché è sempre stato un modo per far arricchire i privati. I comuni, pur di non risolvere in prima persona il problema degli animali per strada, hanno sempre affidato i canili a privati facendo con loro delle convenzioni. Purtroppo i risultati, almeno a Ischia, non sono mai stati buoni perché molti cani rimanevano vita natural durante in queste grigie strutture. Piuttosto penso che sia utile fornire l’isola di un canile sanitario, inteso come presidio territoriale che dovrebbe avere la funzione di stallo temporaneo in caso di emergenza. Questa auspicabile struttura dovrebbe essere una sorta di operatore provvisorio con lo scopo di risolvere situazioni critiche e difficili da gestire».

Ultimamente sull’isola manca il konakion, un medicinale molto utile per i nostri amici a quattro zampe. Cosa si sente di dire a riguardo?

«Il konakion è un medicinale antiemorragico che serve agli animali in caso di avvelenamento. Alcuni gatti e cani riescono a sopravvivere, altri muoiono senza questa preziosa medicina. Purtroppo da un po’ di tempo si fa molta fatica a reperire in farmacia il konakion e questo è un problema sottolineato non solo dalle associazioni a favore degli animali, ma anche dagli stessi veterinari che stanno vivendo questo problema. Mi sento di fare un appello alla dott.ssa Mariarosaria Urraro, responsabile dei Verdi Ischia affinché si riesca a dar voce a tutti quelli che hanno bisogno di questo medicinale. La carenza del konakion sta mettendo in pericolo la vita di tanti animali e non si può più aspettare».

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