CRONACAPRIMO PIANO

La stoccata della Calcaterra: «Fatto in cinque mesi quello che era mancato in 25 anni»

Ieri mattina sull’asse Prefettura-Comune di Casamicciola la riunione congiunta tra CCS e COC seguita da una conferenza stampa. Legnini snocciola i numeri, ma il commissario straordinario risponde con decisione ad alcune “punzecchiature” giunte (anche) dal governatore De Luca

Un’altra giornata di passione, ad una settimana esatta da sabato scorso quando l’isola fu svegliata di soprassalto per finire dentro un incubo. Sette giorni vissuti assolutamente in apnea con Casamicciola che dopo la frana che ha seminato distruzione e morte su via Celario sembra essere diventata l’ombelico del mondo. Undici morti, una ferita insanabile, e un disperso che manca ancora all’appello. Ieri mattina, complice un meteo rivelatosi più clemente del previsto (fino all’imbrunire non si è vista pioggia) sono proseguite le ricerche di Maria Teresa Arcamone, che però non hanno dato gli esiti sperati. Il fango non vuole restituire il corpo di quella che è ormai senza dubbio l’ultima vittima di questo maledetto evento calamitoso. Addetti ai lavori e soccorritori che spiegano che le operazioni non sono affatto facili, perché a distanza di giorni l’area potenziale nella quale potrebbe trovarsi Maria Teresa diventa sempre più ampia e questo rende tutto maledettamente più complesso. Ma bisogna gettare il cuore oltre l’ostacolo e fare il possibile, e anche l’impossibile, per tirare fuori dalle macerie l’ultimo corpo cui poter assicurare una degna sepoltura.

IL SUMMIT TRA CCS E COC E LA CONFERENZA STAMPA

In attesa che dalla montagna casamicciolese arrivasse qualche buona nuova, speranza come detto rivelatasi vana, per resto la giornata ha seguito un copione abbastanza scontato. In mattinata alle 9.30 si è riunito il CCS in Prefettura con Casamicciola Terme e il COC che erano naturalmente collegati da remoto: l’obiettivo era quello di far luce su una serie di questioni che avrebbero dovuto essere affrontate ieri pomeriggio alle 18, ma che comprensibilmente erano state fatte slittare al giorno successivo. Il primo a prendere la parola è stato proprio il Prefetto di Napoli, Claudio Palomba che ha voluto ricordare come il meteo si stia rivelando più clemente del previsto e questo sta aiutando la Protezione Civile nel svolgere al meglio le proprie attività.

A prendere la parola è stato poi il commissario per l’emergenza frana, Giovanni Legnini, che ha fatto il punto sulla frenetica giornata di venerdì, ricordando l’attività intensa e frenetica che ha caratterizzato in particolare le ore centrali e che è stata legata alla necessità di anticipare il provvedimento da parte della dott.ssa Calcaterra vista l’allaerta meteo anticipata. “A mezzogiorno già si era reso necessario adottare i provvedimenti – ha ricordato – e questo ci ha portati a dover completare un lavoro difficile e complesso tra piano speditivo, mappatura delle strade, accordo con Federalberghi e lo stabilire i punti di raccolta e di smistamento. Ritengo che nel complesso l’operazione sia riuscita e se tutti non sono stati raggiunti dalla comunicazione bisogna anche considerare che questo in parte era inevitabile”. Legnini ha poi snocciolato numeri ricordando (erano le 11 del mattino) che negli alberghi complessivamente avevano trovato sistemazione 341 persone (comprese le 186 che già vi erano sistemate da alcuni giorni) mentre 90 sono uomini e donne che hanno fatto ricorso ad una sistemazione autonoma ed altri che invece si sono recati da amici o parenti. Nell’elenco, inutile far finta di nulla, ci sono anche coloro che dalla propria abitazione non hanno voluto saperne di muoversi, e d’altro canto con un’ordinanza non coattiva nemmeno li si poteva “sfrattare” d’imperio. Per il resto Giovanni Legnini ha ricordato la 54 ordinanze di sgombero a carico presumibilmente di circa 150 persone e ha confermato che l’allerta meteo confermata fino alle 16 di domani rende ancora attivo il piano speditivo.

“Abbiamo avviato anche ulteriori attività emergenziali – ha spiegato il commissario – svolgendo una riunione con il dipartimento della Protezione Civile dove siedono figure importanti ed estremamente competenti di dinamiche legate al rischio idrogeologico. Andranno fatte attività ricognitive per mitigare il rischio e poter operare nei prossimi giorni per eliminare una situazione di pericolo ed evitare di reiterare provvedimenti analoghi. Sempre che, ovviamente, non arrivi un’allerta meteo di colore arancione”. Poi spazio alla chiusura di accordi per una serie di servizi emergenziali anche per le società in house, in primis per quanto attiene raccolta, smaltimento e trasporto dei rifiuti e dei materiali derivanti dalla frana, che costituisce uno dei problemi più urgenti da risolvere: si chiuderà il cerchio definendo il tutto con l’AMCA e la SMA, in particolare le modalità attraverso le quali provvedere ad attività impegnativa ed urgente. Inoltre, Legnini ha sottolineato che la Città Metropolitana si è resa disponibile a rendersi soggetto attuatore per la messa in sicurezza delle strade, anche di quelle non di pertinenza della ex Provincia.

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LA STOCCATA DELLA CALCATERRA, IL VELENO… E’ NELLA CODA

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Il pizzico di pepe, e che “pizzico”, lo ha riservato però proprio nei pressi dei titoli di coda il commissario straordinario di Casamicciola Terme, Simonetta Calcaterra. La quale, a precisa domanda sul fatto che non ci si fosse adoperati a sufficienza per garantire a Casamicciola un adeguato piano di emergenza, ha risposto per le rime: “Nel momento in cui mi sono insediata – ha detto – Il Comune aveva un piano che risaliva addirittura al 1998. In pochi mesi ho individuato sette autorevoli professionisti in grado di redigerne uno adeguato e lo scorso 11 novembre abbiamo inserito questi profili nel Mepa per individuare quello più adeguato”. Tradotto in soldoni, ho fatto più io in 150 giorni che non il resto del paese in un quarto di secolo: una risposta chiara e netta a qualche punzecchiatura di De Luca che su questo tasto si era mostrato particolarmente critico.

L’INCONTRO COI SINDACI E LA RIAPERTURA DELLE SCUOLE

Esaurita la conferenza stampa, la mattinata è proseguita presso gli uffici ischitani della struttura commissariale di Piazza Antica Reggia. Li si è discusso della riapertura delle scuole (asili, elementari e medie riapriranno già da domani, le superiori da mercoledì anche se poi giovedì resteranno chiuse dal momento che si celebra l’Immacolata), delle somme urgenze e anche del decreto nel quale non dovrebbero rientrare soltanto i Comuni di Casamicciola Terme e Lacco Ameno ma l’intera isola. Poi il commissario Legnini è rimasto sul posto a “partorire” l’ordinanza emergenziale che è giunta in serata e di cui relazioniamo in altra parte del giornale.

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