ARCHIVIO 5POLITICA

La striscia della discordia e la Piazzetta dei veleni

Suvvia, dite la verità: ma davvero credevate che la campagna elettorale potesse scorrere via in maniera soft e britannica, insomma come in un paese civile? Ma non scherzate proprio, in fondo siamo in Italia prima ancora che a Ischia. E così, come per incanto, ecco che la miccia si è accesa ed hanno avuto inizio i fuochi d’artificio. Che hanno un epicentro particolare, l’immancabile piazzetta, con una divagazione al tema anche per quanto riguarda la vicina Piazza degli Eroi. I duellanti sono Michele Califano, già consigliere comunale in un passato non proprio recentissimo, e Cesare Di Scala. Quest’ultimo di solito ama agire di fioretto ma nella circostanza ha dovuto usare la sciabola, pratica per lui inusuale. Il ring, ovviamente, continua ad essere quello virtuale, scordatevi la rissa verbale in mezzo ad una strada con i curiosi assiepati intorno. Ma la situazione è in ogni caso di quelle che intrigano e non poco, soprattutto perché si mescolano una serie di elementi: appunto, un cocktail esplosivo.

A rompere gli indugi ci ha pensato il buon Califano, il quale non ha affatto usato diplomazia ed ha affermato che «la Piazzetta diventa sempre più privata. Riuscite a capire a favore di chi? Lo stesso disegno privatistico è in corso per Piazza degli Eroi, in questo caso cambia il tipo di attività privata». Il riferimento al buon Cesare era praticamente scontato. E la risposta del patron del Bar Vittoria non si è fatta attendere ed è stata di quelle decisamente pesanti: «Ecco un altro Savonarola. Colui che eletto Consigliere Comunale si dimise dopo appena qualche mese per assumere un incarico ben retribuito. Tradendo il mandato di un centinaio di elettori che ingenuamente riposero aspettative nel suddetto sedicente Savonarola. Chissà se anche stavolta ci saranno tanti ingenui. Credo e spero di no. I cittadini saranno pure ingenui, ma fessi no. Ipocriti, disonesti intellettualmente. Si autoimpongono un ruolo di moralizzatori laddove appena hanno potuto sono stati pessimi esempi della buona amministrazione che a parole, ma solo a parole, vorrebbero predicare.  La Piazzetta noi non l’abbiamo sottratta a nessun cittadino. Abbiamo solo , circa vent’anni fa, rilevato un’attività che già aveva in concessione i medesimi spazi pubblici. Non abbiamo avuto incarichi succulenti e non li avremo in futuro chiunque vincesse. A differenza di chi nutre aspettative, come alcuni estensori dei precedenti commenti. Noi viviamo del nostro modesto ma onesto lavoro.  Chissà se il cambiamento non vorrà significare nuove guerre come quelle che si innescarono in conseguenza di atti e provvedimenti che, con la scusa di garantire la legalità, complici dirigenti incaricati non per meriti (sigh) ma per onorare cambiali elettorali, si adottarono a favore di taluni e contro altri. Le cronache giornalistiche del tempo( leggi Domenico Di Meglio) sono esaustive e monitorie». A scatenare tutto questo putiferio, seguito poi da una serie di dibattiti e botta e risposta sempre rigorosamente social, è stata una striscia bianca collocata in Piazzetta. Yes, proprio una striscia, evidentemente della discordia. E c’è chi, come Gianni Vuoso, proprio per gettare un pò di acqua in più sul fuoco, aveva pubblicato la foto con un esaustivo commento: «C’è un altro paese dove la striscia dello stop viene spostata man mano che si sposta il palazzo?».

Gaetano Ferrandino

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex