«La Torre di Guevara sia riferimento per la cultura»
La consigliera comunale di Ischia Carmen Criscuolo si sofferma sul progetto legato alla struttura di Cartaromana e dopo la variazione di bilancio approvata in consiglio comunale ricorda: «Quando ero assessore ipotizzammo un biglietto unico e un itinerario integrato che consentisse di scoprire tre luoghi simbolo della nostra identità. E adesso…». E poi focus su trasporti marittimi, Palestina, sanità e violenza di genere

L’ultimo Consiglio Comunale ha affrontato temi molto diversi tra loro, ma tutti di grande interesse per la comunità. Partiamo dal progetto legato alla Torre di Guevara. Lei, già in passato, aveva immaginato un futuro particolare per questa struttura?
“Sì, diciamo che oggi, finalmente, un progetto di cui si parla da molti anni sta iniziando a vedere la luce. Ricordo perfettamente che, quando ricoprivo il ruolo di assessore alla cultura, con i colleghi del mio gruppo consiliare avevamo immaginato di creare un vero e proprio polo culturale che mettesse in rete la Torre di Guevara, il Castello Aragonese e la Baia di Aenaria. L’idea era quella di costruire un percorso unitario che permettesse a cittadini e turisti di visitare questi tre siti in un’unica esperienza, valorizzando il legame storico, artistico e paesaggistico che li unisce. Avevamo persino ipotizzato la possibilità di introdurre un biglietto unico e un itinerario integrato, che in un solo giorno consentisse di scoprire tre luoghi simbolo della nostra identità. E adesso…”
Adesso?
“Accolgo con grande soddisfazione i passi avanti compiuti. È bello vedere che questo progetto non solo procede, ma si arricchisce di nuove prospettive. La Torre è stata restaurata già poco prima del periodo della pandemia, grazie a un finanziamento ottenuto in quegli anni. Nonostante la sistemazione dei giardini e degli spazi esterni, gli eventi organizzati sono stati ancora troppo pochi. Ben vengano manifestazioni private come matrimoni o cerimonie, ma resto convinta che la Torre di Guevara debba diventare un punto di riferimento per la cultura, ospitando mostre, convegni ed eventi di rilievo, come ha ricordato anche il professor Mazzella in Consiglio Comunale. È una location straordinaria, direi unica al mondo, e va valorizzata come tale”.
Il Consiglio ha poi discusso del tema della riduzione delle corse marittime nel periodo invernale. Gli isolani, per diversi mesi all’anno, continuano a vivere forti disagi.
“Sì, ho ringraziato la consigliera Piricelli per aver riportato l’attenzione su un tema tanto delicato quanto concreto. La riduzione delle corse invernali rappresenta una vera penalizzazione per chi vive sulle isole. Non si tratta solo di turismo: parliamo di pendolari che ogni giorno si spostano per lavoro, studenti, malati che devono raggiungere la terraferma per cure o visite, ma anche semplicemente cittadini che desiderano trascorrere qualche ora altrove. Ciò che pesa maggiormente è la mancanza di certezza del rientro: il timore di restare bloccati a Napoli è diventato quasi un’abitudine. Vivere su un’isola non deve significare vivere in isolamento. Il diritto alla mobilità è un diritto essenziale come tale va difeso e soprattutto garantito”.
«La riduzione delle corse invernali rappresenta una vera penalizzazione per chi vive sulle isole. Non si tratta solo di turismo: parliamo di pendolari, studenti, malati, ma anche semplicemente cittadini che desiderano trascorrere qualche ora altrove. Ciò che pesa maggiormente è la mancanza di certezza del rientro»
Nella delibera si parla anche della possibile reintroduzione del traghetto di mezzanotte da Napoli per Ischia, che in passato aveva rappresentato un vero “traguardo” per i cittadini di Ischia e Procida. Quanto sarebbe importante ripristinarlo?
“Molto. Quel collegamento serale era, a tutti gli effetti, una piccola conquista di civiltà. Consentiva agli ischitani di trascorrere una serata a Napoli, partecipare a eventi, spettacoli, o semplicemente cenare in città e tornare a casa senza dover pernottare fuori. La sua reintroduzione restituirebbe libertà di movimento e serenità, riducendo lo stress che spesso accompagna i nostri spostamenti. Tuttavia, credo che la questione dei trasporti vada affrontata in maniera più ampia e strutturale. Con la consigliera Piricelli e i colleghi della Commissione Sanità, con cui abbiamo lavorato al riconoscimento delle isole come territori disagiati, stiamo pensando di proporre la creazione di una Commissione Trasporti permanente. L’esperienza ci ha insegnato quanto sia importante lavorare in squadra, studiare i problemi e presentare proposte concrete alle istituzioni competenti. Solo così possiamo far sentire la voce dell’isola”.
«La violenza di genere è molto diffusa anche sulla nostra isola. Come istituzioni, forze dell’ordine e centri antiviolenza, dobbiamo continuare a fare rete , essere presenti sul territorio e far sentire alle donne che non sono sole»
Il Consiglio Comunale ha anche espresso sostegno al riconoscimento dello Stato di Palestina. Una posizione simbolica, ma dal grande valore politico e umano.
“Ritengo che sia stato un gesto importante, anche per un piccolo Comune come il nostro. In un contesto internazionale così complesso, ogni voce conta. In molti Paesi, governi e cittadini si sono espressi per il riconoscimento della Palestina come Stato. Se ogni Comune italiano facesse sentire la propria voce, anche simbolicamente, si creerebbe un segnale collettivo, la manifestazione di una volontà popolare. È un modo per ribadire che la pace e la convivenza sono valori universali, che partono dai territori, dalle comunità locali. In fondo, anche una piccola goccia può contribuire a formare un mare di cambiamento”.
«La sanità? La legge regionale riconosce alcuni punti essenziali, dal potenziamento dei trasporti sanitari a nuove assunzioni, fino all’ipotesi di un’unica ASL che abbracci Capri e Ischia. Ora serve pianificare gli interventi, definire priorità e tempi»
Lei è impegnata anche nella Commissione interisolana per la sanità. Dopo il riconoscimento del disagio delle isole minori, quali sono i prossimi passi?
“Il riconoscimento del disagio è stato un primo, fondamentale traguardo, frutto di un lavoro condiviso tra Ischia, Procida e Capri. Ma ora inizia la parte più complessa: passare dalle dichiarazioni ai fatti. La legge regionale riconosce alcuni punti essenziali, dal potenziamento dei trasporti sanitari alla possibilità di nuove assunzioni, fino all’ipotesi di un’unica ASL che abbracci Capri e Ischia. Ora serve pianificare gli interventi, definire priorità e tempi. Come Commissione ci stiamo già riunendo per programmare incontri con la nuova dirigente dell’ASL e con le istituzioni regionali, in modo da tradurre gli articoli della legge in azioni concrete. Il nostro obiettivo è chiaro: garantire ai cittadini delle isole gli stessi diritti e servizi sanitari di chi vive sulla terraferma.”
Un’altra battaglia che la vede in prima linea è quella contro la violenza di genere, un fenomeno che purtroppo resta attuale anche sul nostro territorio. Qual è oggi la situazione?
“Purtroppo dobbiamo riconoscere che il problema è ancora diffuso, sia a livello nazionale sia locale. Anche sulla nostra isola si registrano casi di violenza fisica, psicologica ed economica. Come istituzioni, forze dell’ordine e centri antiviolenza, dobbiamo continuare a fare rete, essere presenti sul territorio e far sentire alle donne che non sono sole. È necessario lavorare non solo sulla repressione, ma soprattutto sulla prevenzione e sull’educazione, partendo dalle scuole e coinvolgendo le famiglie. Solo costruendo una cultura del rispetto e della parità possiamo sperare di cambiare davvero le cose. La violenza di genere non è un problema delle donne, ma dell’intera società, e come tale va affrontato con coraggio, costanza e sensibilità”.



