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La triste verità, questa è l’isola delle divisioni

Che sia successo proprio nel periodo in cui si è ritornato prepotentemente a parlare di Comune Unico sull’isola d’Ischia, è presumibilmente solo un caso. Certo è che – di fronte agli accadimenti degli ultimi giorni – la decisione delle amministrazioni di Forio e Barano di votare altrettante proposte di delibere con tanto di “no” all’unificazione dei sei municipi, appare una conseguenza logica, quasi scontata. Per la serie, davvero non si può fare diversamente. E adesso capisco anche perché questa volontà la si vuole calare dall’alto, e di conseguenza con un referendum che non preveda il raggiungimento del quorum. Così facendo, come già accaduto nel primo tentativo andato a vuoto, al voto ci andrebbero solo i favorevoli. Per fare il giusto verso, sembra la riproposizione in chiave politica della pubblicità del Gratta & Vinci che si concludeva con il claim “ti piace vincere facile”.

Le profonde divisioni che ancora esistono sulla nostra isola sono state evidenziate e messe a nudo in maniera a dir poco inclemente del deprecabile episodio che ha caratterizzato la settimana che si è chiusa. Ci riferiamo al documento con cui è stato dato il benservito agli studenti delle scuole di Casamicciola, che a partire da gennaio potranno continuare ad essere ospitati nei plessi ischitani sempre e soltanto di pomeriggio, senza più usufruire unitamente ai cugini del beneficio dell’alternanza e dunque dei doppi turni. Non intendo più soffermarmi sulla abominevole cazzata che è stata perpetrata – con la complicità della componente scolastica casamicciolese (si può dire quello che si vuole, ma come recitavano i latini “verba volant scripta manent”) quanto piuttosto su quelle che sono state una serie di reazioni. In questi giorni, ma anche da quando è iniziato l’anno scolastico, quante volte ognuno di voi avrà pronunciato o sentito pronunciare questa frase: “Il terremoto l’hanno avuto loro e le conseguenze dobbiamo pagarle noi?”. Su, siate sinceri. Io stesso, ancora venerdì mattina, mentre scambiavo quattro chiacchiere a Piazza degli Eroi con una persona solitamente illuminata, mi sono sentito sottoporre questa riflessione: “Vedi, non è un fatto di voler mancare di solidarietà, è che in questo modo si rende la vita impossibile a studenti ischitani e casamicciolesi. Ti rendi conto? Il disagio che si crea finisce con l’essere doppio…”. Parole, lo ripeto, pronunciate da chi abitualmente certo non è uno stupido e quindi (suppongo) debitamente ponderate.

Insomma, a certa gente non serve nemmeno spiegare che le scuole non sono le loro, inteso dello specifico Comune e che il fatto che insistano all’interno di quel perimetro non significa detenerne la titolarità, andrebbe piuttosto inculcato un sentimento che allo stato dell’arte non c’è. Le mamme ischitane, al netto delle dichiarazioni di solidarietà che si leggono su Facebook (beato a chi può accedere alle conversazioni dei gruppi Whatsapp, ogni tanto si raccolgono pillole di leggendaria “saggezza”), non ne possono più delle pari grado casamicciolesi e allo stesso tempo i genitori della cittadina termale ce l’hanno a morte con le dirimpettaie per l’atteggiamento che hanno assunto. Ecco, alla fine il punto sta tutto qui: ischitane contro casamicciolesi. Detto per inciso, chi vive il territorio proprio non se lo sogna nemmeno di vedere lo stesso come un unicum e questo episodio, lo ripetiamo, lo testimonia in una maniera quasi drammatica. Che poi ad alimentare certi malumori ci abbia pensato proprio la scuola, che dovrebbe trasmettere insegnamenti ben diversi, cambia poco nella sostanza. Bisogna prendere atto che Ischia è ancora un’isola dove regnano mentalità e realtà frammentate. Oggi come oggi, il Comune Unico potrà anche essere imposto d’imperio, per gli interessi politici di qualcuno o perché magari il tempo che passa lo rende necessario ma resta un dato di fatto. Triste, incontrovertibile. Non scherza, attualmente, chi sostiene che si fa prima a diventare in sette – aggiungendo Panza, che la scissione da Forio la farebbe domattina – piuttosto che un corpo unico. Piaccia o meno, questa è la verità. Buona domenica a tutti.

gaetanoferrandino@gmail.com

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