di Luigi Balestriere
BARANO. Niente reintegro in servizio per Antonio Stanziola, il tenente della Polizia Municipale di Barano finito al centro dell’inchiesta “Free Market” l’anno scorso. E’ quanto sembrerebbe deciso dalla Commissione Disciplinare interna che si è riunita nelle scorse settimane ed i cui dettagli risultano secretati nelle stanze del Municipio di Via Corrado Buono. Sarebbe emersa una linea etica e morale, accompagnata da un perspicace opportunismo, ma tra non molte difficoltà, data qualche divergenza di vedute di natura evangelica tra i componenti. Alla fine, però, è prevalsa la decisione più dura per il dipendente imputato dei reati di concussione, peculato ed altri contro la Pubblica Amministrazione a seguito di una minuziosa attività d’indagine cominciata a fine 2012 e coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli (diretta dai Carabinieri della Stazione di Barano con il Maresciallo Capo Gennaro Bonavoglia con il supporto del Capitano Andrea Centrella che ha seguito quello del Capitano Melissa Sipala) e che portò all’arresto dell’ufficiale dei Vigili Urbani il 9 ottobre dell’anno scorso.
Il provvedimento di sospensione fa riferimento al Contratto Collettivo Nazionale dei Lavoratori del Settore Pubblico. La sospensione dal soldo e dal servizio avviene d’ufficio in caso di misura cautelare in quanto il datore di lavoro non può beneficiare delle prestazioni del soggetto interessato. Decorsa la detenzione, l’Ente ha due strade da seguire: riunita l’apposita commissione, può reintegrare in servizio l’imputato oppure continuare la sospensione sino al giudizio finale del Tribunale con la decurtazione dello stipendio pari al 50% degli emolumenti.
Il Comune di Barano ha scelto la linea più ferrea per il suo dipendente ritornato in stato di libertà solo l’estate scorsa, quando il Giudice Tommaso Miranda accolse le argomentazioni dell’avvocato Sorge e revocò la misura cautelare degli arresti domiciliari (dopo circa dieci mesi di detenzione). Antonio Stanziola è tuttora sotto processo di primo grado presso il Tribunale di Napoli.
