Sta alimentando un vivace dibattito sull’isola l’iniziativa del sindaco uscente Giosi Ferrandino, che all’indomani della vittoria di Enzo Ferrandino ha fatto letteralmente tappezzare il Comune capofila con il manifesto che pubblichiamo nell’odierna edizione del nostro quotidiano. Una stilettata, quella dell’ex primo cittadino, che non ha coinvolto soltanto le strade di Ischia, ma anche la “piazza” virtuale di Facebook. Ferrandino ha infatti pubblicato sulla propria bacheca un post con la copia del manifesto, il cui contenuto è stato arricchito da un breve ma chiaro commento: «E con questo abbiamo davvero chiuso in bellezza».
Questo messaggio, tutt’alto che sibillino, è indirizzato a otto personaggi della politica ischitana di ieri e di oggi. Nel manifesto, oltre alla scritta “Strike! Ischia ha vinto”, sono presenti otto birilli: al posto della parte apicale, ci sono i volti di Luigi Boccanfuso, Salvatore Mazzella, Ciro Ferrandino, Luigi Telese, Davide Conte, Domenico De Siano, Carmine Bernardo e Isidoro Di Meglio. Ed è proprio ad alcuni di questi “birilli” che abbiamo chiesto di commentare il gesto del primo cittadino di Ischia, che tra meno di sette giorni consegnerà la fascia tricolore al suo successore ed omonimo Enzo Ferrandino.
CARMINE BERNARDO: «GESTO DEGNO DI UNA PERSONA FINITA A POGGIOREALE». «Il manifesto evidenzia il calibro di questo personaggio, che è stato arrestato per corruzione. È una barbarie politica che non si era mai verificata a Ischia. Chi si deve vergognare non sono i “birilli”, ma l’autore di questo gesto. Da un punto di vista squisitamente politico, credo che Giosi Ferrandino abbia voluto attribuirsi una vittoria non sua. A differenza del sottoscritto, che si è candidato, Giosi non ha avuto il coraggio di presentarsi al giudizio dell’elettorato, perché sarebbe stato bocciato. Se ciò non bastasse, la persona che ha candidato e sostenuto, non è stata eletta. Pertanto ritengo che Giosi, attraverso questo manifesto, si voglia attribuire meriti politici che non ha. Questo genere di iniziative, inoltre, sono proprie di un soggetto che ha soggiornato a Poggioreale. Non dimentichiamoci che Giosi Ferrandino è un sindaco che è stato arrestato per corruzione».
DAVIDE CONTE: «DA LUNEDÌ GIOSI TORNERÀ AD ESSERE UN CITTADINO QUALUNQUE». «Sono molto divertito da questa goliardia dell’ex sindaco di Ischia, che al tempo stesso mi fa anche molta pena perché lui cerca di rifugiarsi in questa satira pensando di offendere. Io non ero candidato, quindi attribuirmi la paternità di una sconfitta penso sia un’accusa del tutto gratuita. Bontà sua, evidentemente continuo ad essere l’oggetto della sua attenzione come avveniva quando ero consigliere di minoranza. Chiaramente, adesso mi divertirò io, nel senso che sarò curioso di vedere quello che sarà il suo ritorno alla normalità. Da lunedì, quando sarà proclamato il nuovo sindaco d’Ischia, Giosi Ferrandino sarà un cittadino qualunque: senza privilegi, senza visibilità, senza un ruolo. Insomma, sarà una persona che dovrà tornare a lavorare per vivere. Io gli auguro con grande sincerità di trovare la serenità giusta per riconciliarsi con il mondo. Perdere un’elezione è una cosa che ci può stare, perdere nella competizione della vita è una cosa un po’ diversa. Come ho già detto a qualcuno, quella del manifesto non posso ritenerla neppure una caduta di stile, perché se lo stile non lo hai mai avuto non si può parlare di “caduta di stile”. In questa campagna elettorale Giosi è stato completamente emarginato da qualsiasi iniziativa, è stato tenuto a debita distanza da tutti i suoi alleati. Nel 2007 io ho fatto una scelta, dicendo: “oggi sono stato rieletto, questa è stata la mia ultima candidatura in lista”. Giosi Ferrandino oggi si vede estromesso in maniera naturale ma al tempo stesso si trova in una situazione in cui molti non vedevano l’ora di estrometterlo. Tornando al manifesto, trovo che esso non sia affatto diffamatorio. C’è un messaggio satirico in cui lui inneggia a una trionfo, sarà sua cura spiegarci qual è la sua vittoria. Voglio ricordare che Giosi ha preso un “paliatone” alle europee, non è più sindaco d’Ischia e, dulcis in fundo, non ha avuto la faccia di candidarsi a consigliere comunale, cosa che hanno fatto tutti i suoi predecessori nella seconda repubblica».
DOMENICO DE SIANO: «GIOSI ADESSO È UN DISOCCUPATO DELLA POLITICA». «Che posso dire? È satira, e come tale va accettata. Dopo dieci anni di mandato, glielo concediamo. Piuttosto prendo atto che in questo momento Giosi è un disoccupato dal punto di vista politico. Io personalmente sono sereno, ma mi dispiace davvero molto per lui: adesso dovrà trovarsi un posto nel mondo, e non è affatto semplice. Tra le altre cose, non è neppure rappresentato in consiglio comunale, dal momento che dopo dieci anni di sindacatura non è stato capace nemmeno di far eleggere il proprio candidato».
ISIDORO DI MEGLIO: «ECCO LA VERA BELLA ISCHIA CHE VIENE FUORI». «Sinceramente non mi verrebbe da commentare proprio niente vista la squallidezza dell’iniziativa. Mi sovvengono soltanto due pensieri a questo punto. Io penso che la sconfitta sia la sua perché non è stato capace di far eleggere neppure il cugino. E poi chi esce di scena è lui: io non ero parte della competizione elettorale. Certamente questa iniziativa denota che dietro Enzo Ferrandino c’è Giosi, quindi vuol dire che il nuovo sindaco non brilla di luce propria. Dietro di lui c’è sempre il solito Giosi Ferrandino che finalmente esce allo scoperto. La verità viene sempre a galla: Giosi è uno sconfitto perché – lo ripeto ancora una volta – non è stato in grado di far eleggere in consiglio nemmeno un parente, salvo “magie” dell’ultimo minuto. Di che cosa parla Giosi? Io non ero in competizione. Io non mi sono candidato, non ero in lista, quindi non posso stare tra i birilli. È una cosa squallida la sua, ed esce fuori il personaggio per tutto quello che è. Io rimango Isidoro Di Meglio, quindi non parlerò di Poggioreale, non me ne frega di tutto questo, io rimango me stesso e lo sarò fino alla fine. Certamente quello che Giosi ha fatto e ha scritto lo qualifica per quello che è. Non c’entro niente con la competizione, tra i candidati figuravano soltanto mio cugino e mio zio. All’inizio firmai quel documento in cui sostenevo una delle parti, come si fa nelle elezioni americane. Certamente non ho simpatizzato per Enzo Ferrandino, perché mi sono dimesso dalla sua amministrazione, ho chiuso la porta e me ne sono andato via, quindi simpatizzavo per Gianluca Trani. Una cosa però è certa: Giosi esce definitivamente fuori di scena da Ischia. Di che cosa si vanta Giosi, del nulla? A Ischia siamo appena all’inizio, adesso bisognerà vedere cosa accadrà veramente. Dopo tutto quello che è accaduto con le residenze, Giosi ha ancora il coraggio di parlare? Ecco la vera “bella Ischia” che viene fuori».
LUIGI TELESE: «SONO STATO BOCCIATO ALLE ELEZIONI, GIOSI DALLA VITA». «Guai ai vinti, dicevano i Latini. Lo ringraziamo per il fatto che continua a elevarci agli onori della cronaca, però mi sembra davvero una caduta di stile, tra l’altro fatta con la firma di un sindaco in carica. Mi sembra una cosa fuori da ogni canone politico e amministrativo. Probabilmente sono le esperienze di uno che è stato a Poggioreale. So che Giosi avrebbe intenzione di fare l’assessore, o meglio ancora il vicesindaco con delega ai lavori pubblici. Sicuramente i manifesti che ha fatto affiggere sono di cattivo gusto, e in tutta la mia vita non ho mai sentito che in Italia un sindaco in carica abbia fatto una cosa del genere per denigrare i suoi avversari politici. L’impressione è che Giosi abbia bisogno di nemici, non di avversari. Questa è una cultura che può appartenere soltanto ad un sindaco che è stato arrestato, lo ribadisco. Io sono stato bocciato alle elezioni, Giosi dalla vita».